Traduzione di Elisa Stucchi
Mia figlia ha già iniziato a camminare, ma io ricordo ancora il “dolore” provato nel giorno della sua nascita. Oggi sono fortunata a poterla guardare mentre sorride, ma ho dovuto lottare duramente per questa mia felicità. Se non fosse stato per la salvezza di Dio e la Sua volontà, non avrei mai tenuto duro durante il parto. Questa particolare esperienza mi ha anche permesso di essere testimone dell’opera miracolosa di Dio e ho capito che Egli è Colui su cui posso sempre contare. Non me Ne separerò mai!
Mia figlia è nata col parto cesareo; sono stata operata lo stesso giorno in cui mi hanno ricoverata. Quando mi hanno portata in sala operatoria ho pensato: “tra mezz’ora vedrò mia figlia, una creatura che è stata dentro di me per dieci mesi. Sarà il momento più felice della mia vita”. Al termine di tutti i preparativi mi anestetizzarono, ma quando verificarono se l’anestesia avesse fatto effetto sentii ancora un dolore distinto. L’anestesista aumentò la dose ma io continuavo a percepire il dolore chiaramente. Il chirurgo disse: “Dovrai sopportare il dolore. Aumentare ancora la dose danneggerebbe il bambino”.
In quel momento mi sentii spaventata e preoccupata di non riuscire a sopportare il dolore. Tuttavia, per il bene della mia bambina non avevo altra scelta. Il medico mi attaccò all’ossigeno e iniziò la procedura. Percepii il bisturi recidermi la pancia. Poi, improvvisamente, provai un fortissimo dolore allo stomaco e mi sentii come schiacciata da un masso. Le due sensazioni insieme mi tolsero il respiro. Cominciai a vomitare e quasi soffocai. L’anestesista continuava a farmi coraggio e mi disse di rilassarmi. L’infermiera mi pulì dal vomito ma sentii il chirurgo, nel panico, disse: “Presto, aumentate l’ossigeno!” In quel momento sentii che la morte era vicina, e pensai: “Sono davvero in pericolo di vita?” Sentivo gli occhi stanchi, e credevo che fosse la fine. Volevo vedere la mia famiglia, volevo che mi stessero accanto e mi confortassero, che alleviassero il mio dolore e mi aiutassero a superare questa avversità.
Dentro di me, continuavo a invocare mio marito e mia madre. Eppure proprio in quel momento ricordai le parole che mia madre era solita dirmi: “Dio ci ama tutti. Dobbiamo affidarci a Lui e avere fede, qualsiasi cosa accada. Ricorda di pregare Dio in ogni momento e di fare affidamento su di Lui!” Giusto! Mi ero avvicinata a Dio da circa due mesi, come avevo potuto dimenticare di affidarmi a Lui? Mi rivolsi a Lui nel mio cuore; Gli dissi che stavo soffrendo, che non volevo morire, e Gli chiesi di aiutarmi. Gli dissi che ora sapevo di dipendere solo da Lui, non dalla mia famiglia; avevo capito che senza il respiro di Dio su di me, io non avevo nulla. Nulla sarebbe accaduto senza che Dio l’avesse permesso. Un miracolo seguì le mie preghiere. Poco a poco, iniziai a sentirmi meglio. Non sentivo più quella sensazione soffocante al petto; sembrava che il masso fosse stato rimosso. Si fermò anche il vomito. Ormai sentivo solo un leggero dolore allo stomaco. Sentendomi fuori pericolo, mi calmai e pensai: “Il Dio in cui credo… è davvero l’unico vero Dio? In quale altro modo avrebbe potuto ridurre il mio dolore?”
Tuttavia sentii il dottore dire all’infermiera di chiamare la mia famiglia e portare tutti in sala operatoria. Non ho idea di cosa disse il dottore a mio marito. Ho un vago ricordo di mio marito che supplicava il dottore: “La prego, faccia di tutto per salvare mia moglie. Potremo sempre avere altri figli in futuro…” A quelle parole il mio cuore sprofondò e le lacrime iniziarono a scendermi lungo le guance. “E così una di noi due morirà oggi? È la bambina che ho tenuto dentro di me per 10 mesi, non è nemmeno venuta al mondo. Preferisco sacrificare la mia vita”. Nel panico mi tornò alla mente una frase del Regno di Dio che mi era stata letta da una mia sorella: “Come tutte le cose, l’uomo vive inconsapevolmente nell’orchestrazione condotta dalla mano di Dio. Il cuore e lo spirito dell’uomo sono governati dalla mano di Dio e tutta la vita dell’uomo è sorvegliata dal Suo vigile sguardo. Che tu ci creda o meno, tutte le cose, senza eccezione alcuna, vive o morte, si muovono, mutano, si rinnovano e scompaiono secondo il pensiero di Dio. Questo è il modo in cui Dio governa su tutte le cose”. Capii che l’autorità di Dio è ovunque. Tutte le creature, vive o morte, appartengono al Regno di Dio. Che noi viviamo o moriamo, non è forse tutto nelle Sue mani? Questo pensiero cancellò la mia paura: ero pronta a lasciare che fosse Dio a prendere in mano la situazione.
Dopo più di due ore riuscirono finalmente a far nascere la mia bambina, e io mi sentii sollevata. Subito dopo, però, sentii il dottore che diceva: “Informate immediatamente la famiglia; la paziente è rimasta troppo a lungo sotto anestesia e ora rischia di morire per emorragia. Deve essere trasferita al miglior ospedale della città”. La paura mi assalì di nuovo, e pensai: Morirò? Ancora una volta pregai Dio. Pregando intensamente avrei potuto assistere ai Suoi miracoli. Proprio mentre mi portavano fuori dalla sala operatoria sentii il chirurgo annunciare che l’emorragia si era fermata e che non c’era più alcun bisogno di trasferirmi. Mi trasferirono invece nel reparto di riabilitazione e un’infermiera mi porse mia figlia. Mentre la guardavo dormire, il mio cuore stressato trovò sollievo e io mi sentii al sicuro e in pace.
Nel letto, cercai di ricordare cosa fosse successo dall’operazione fino a quel momento. Avevo sfiorato la morte e dentro di me non potevo che sospirare. In passato, mia madre era solita dirmi: “L’uomo è stato creato da Dio”, “Il destino dell’uomo è nelle mani di Dio”, “Solo coloro che credono in Dio potranno avere un destino favorevole”, ma io avevo sempre pensato che “le parole non fossero altro che aria: io avevo bisogno di vedere per credere”. Credevo che credere in Dio fosse una cosa troppo vaga. Invece, ciò che accadde quel giorno mi fece percepire la vera esistenza di Dio. Finché mi rivolgerò a Dio e avrò fede in Lui, Egli sarà sempre accanto a me e proteggerà me e mia figlia.
Il dottore mi disse in tono solenne: “Durante un parto cesareo molta aria rimane intrappolata all’interno del corpo, quindi non potrai mangiare niente finché tutta l’aria non sarà stata espulsa, altrimenti la ferita si riaprirà”. Non mi curai di ciò che disse il dottore perché sentivo di aver passato il peggio. Due giorni dopo, l’incisione iniziò a farmi male. Sentivo un dolore profondo e non sapevo cosa fare se non piangere a letto. Vedendomi in quello stato, la mia famiglia si preoccupò. Mio marito chiamò il dottore e lui mi somministrò una medicina che avrebbe dovuto facilitare la fuoriuscita dell’aria. Tuttavia, non solo la medicina non funzionò, ma peggiorò anche il mio dolore. Sorpreso, il dottore disse: “Non ti ha aiutato a espellere l’aria? Allora ti prescriverò un’altra medicina; questa dovrebbe funzionare”. Mi sentii di nuovo speranzosa ed ero sicura che questa medicina avrebbe risolto il mio problema e alleviato il mio dolore. Invece non funzionò. Ero molto delusa. Vedendo che la ferita era molto rossa e stava per aprirsi, mio marito chiamò con urgenza il dottore. Lui mi esaminò l’addome gonfio e disse, senza speranza: “Se non riusciamo a farti espellere l’aria l’incisione si aprirà e si infiammerà; sarà molto grave! Ti darò un’altra medicina, e con questa espellerai l’aria in pochissimo tempo!” Ma anche quella medicina fu inutile. Il dottore ne provò qualcun’altra, ma nessuna sembrava funzionare. Pensai: “Cosa dovrei fare? Se vado avanti così, morirò!”
Poiché ero digiuna da cinque giorni, mi sentivo debole e cominciai ad avere le allucinazioni. Il mio addome continuava a gonfiarsi e mi provocava un tale dolore che non riuscivo a dormire la notte. Mio marito mi guardava, preoccupato, ma non poteva fare niente. Nemmeno il dottore poteva fare niente. Mi sentivo indifesa e iniziai a deprimermi. Proprio quando persi la speranza, mia madre mi disse: “Jiang Li, prega il Signore. Noi non possiamo aiutarti, il dottore non può fare niente e la medicina non funziona, ma Dio è onnipotente”. Le parole di mia madre furono come acqua nel deserto. Pensai: “Certo, come ho potuto dimenticare Dio? Quando l’altro giorno ero in pericolo e provavo dolore, quando i dottori non sapevano cosa fare e io ho pregato Dio e mi sono affidata a Lui, è stato Dio ad alleviare il mio dolore e a salvarmi. Non posso più fare affidamento sui dottori e la loro medicina, mi affiderò solo al Signore”. Poi pregai Dio e mi affidai a Lui, con mia madre inginocchiata al mio fianco, anche lei intenta a pregare. Dieci minuti dopo sentii un brontolio provenire dal mio stomaco; subito dopo espulsi tutta l’aria. Il mio addome si sgonfiò e il dolore alla ferita scomparve. Finalmente potevo mangiare di nuovo. Vedendo tutto ciò, compresi che le opere di Dio erano straordinarie e Lo ringraziai per avermi salvata. Rivolsi a Dio una preghiera di ringraziamento dal profondo del mio cuore e mia madre e mia suocera lodarono l’onnipotenza di Dio con le lacrime agli occhi!
Dopo questa esperienza capii che il dottore può curare solo la mia malattia, ma non può salvarmi la vita. I progressi scientifici e l’attrezzatura all’avanguardia non sono sufficienti a scongiurare il pericolo. Dio è il vero Salvatore di questo mondo. Egli è sempre al nostro fianco, non ci lascia mai. Quando crediamo davvero in Lui e ci affidiamo completamente a Lui, Egli ci tiene lontano da ogni pericolo. Sebbene la mia esperienza sia stata spaventosa, mi ha aiutata a credere che Dio è reale e mi ha permesso di credere nella Sua onnipotenza e nella Sua sovranità.
Quando tornai a casa iniziai a frequentare la chiesa e lessi le parole del Signore: “un giorno, sentirai che il Creatore non è più un enigma, che il Creatore non ti è mai stato nascosto, che il Creatore non ti ha mai celato il Proprio volto, che il Creatore non è affatto lontano da te, che il Creatore non è più Colui al quale costantemente aneli nei tuoi pensieri, ma che non riesci a raggiungere con le tue percezioni, che Egli è realmente ed effettivamente di guardia alla tua sinistra e alla tua destra, sostenendo la tua esistenza e controllando il tuo destino. Egli non Si trova al di là dell’orizzonte più remoto, né ha nascosto Se Stesso in alto fra le nuvole. Egli Si trova esattamente al tuo fianco, vegliando su tutto ciò che sei e che fai, Egli è tutto ciò che hai, ed è la sola cosa che hai. Un tale Dio ti permette di amarLo dal profondo del cuore, di aggrapparti a Lui, di tenerLo vicino, di ammirarLo, di temere di perderLo, e di desiderare di non rinunciare mai più a Lui, di mai più disobbedirGli, né di sfuggirLo o di tenerLo a distanza. Tutto ciò che vuoi è di curarti di Lui, obbedirGli, ricambiare ogni Suo dono e obbedire alla Sua sovranità”. “Può l'imperatore di Giada salvare l'uomo?Può Confucio salvare l'uomo?Può il bodhisattva Guanyin salvare l'uomo?(No.) Allora, chi può salvare l'uomo?(Dio.)” La parola di Dio è degna di fede. Io ho provato in prima persona che Egli ci è vicino e non è un pensiero vago. È reale. Dio è al nostro fianco e ci protegge giorno e notte. Ci ha creati e ci ha dato la vita. Tutti noi abbiamo bisogno della Sua guida nel corso della nostra vita.
Ripensando a quando partorii, mi rendo conto di aver subito un cesareo senza anestesia: è stato Dio a salvarmi dal pericolo e ed allontanare la crisi. Quando stavo perdendo molto sangue, i dottori non potevano fare altro che trasferirmi in un altro ospedale. Quando invece mi sono affidata a Dio, l’emorragia si è fermata. Quando il mio addome era pieno di gas intestinale e la mia ferita stava per riaprirsi, il dottore mi prescrisse un gran numero di medicine ma nessuna di esse funzionò. Quando invece pregai e mi affidai a Dio, riuscii a liberarmi del gas. Questa intera esperienza mi ha permesso di essere testimone del potere di Dio e di rendermi conto che le Sue mani amorevoli mi hanno tenuta stretta. Attraverso questa esperienza ho potuto abbandonare la visione sbagliata secondo cui “le parole non sono altro che aria; vedere per credere”. Ora sono certa che Dio è onnipotente e che è l’unico vero Dio. Ringrazio il Signore per avermi salvata e per avermi ricondotta alla Sua famiglia.
Poco dopo la fine di questa esperienza ho iniziato a compiere il mio dovere per ripagare l’amore di Dio. Gloria al Signore!