Ricercare con tenacia mentre si vive nel peccato
Nell’autunno del 1987 accolsi la grazia del Signore Gesù. A quel tempo ero totalmente pronta a dedicare me stessa al Signore e attendevo impazientemente il giorno in cui Egli sarebbe tornato e mi avrebbe condotta in cielo. In un batter d’occhio trascorsero più o meno una dozzina d’anni ed io scoprii che la mia Chiesa stava diventando sempre più desolata e che i comportamenti scorretti erano sempre più comuni. I sermoni del pastore erano ogni volta la solita vecchia solfa ed io sentivo di essere completamente bloccata dai miei peccati. Non riuscivo a seguire gli insegnamenti del Signore e iniziai a dubitare che la mia fede fosse davvero in grado di condurmi alla salvezza e che sarei stata portata nel Regno dei Cieli, quando il Signore sarebbe tornato. Riguardo a questa mia difficoltà chiesi, quindi, consiglio al pastore ed egli mi segnalò un passo nella Bibbia che avrebbe potuto incoraggiarmi. Lui disse: “‘Infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati’ (Romani 10:10), il che significa che quando il Signore giungerà, saremo per certo condotti in Paradiso”. Ma io non potei fare a meno di ricordare un altro passo della Bibbia: “Siate santi, perché io son santo” (I Pietro 1:16), e così mi sentivo confusa e spesso soffrivo, perché avevo coscienza di vivere nel peccato.
Un giorno mi recai a un incontro di un’altra Chiesa e lì incontrai una sorella. Anche lei era preoccupata, perché si trovava a vivere intrappolata nel peccato: avemmo una bella chiacchierata su questo argomento e concordammo sul fatto che ci saremmo chiamate l’un l’altra “sorella”. Poiché ci rendevamo conto che la situazione nella Chiesa andava progressivamente peggiorando, decidemmo di cercare dappertutto allo scopo di trovare una Chiesa che possedesse l’opera dello Spirito Santo. Volevamo scoprire una via d’uscita dai nostri peccati. Dopo aver preso questa deliberazione, mi recai a più di venti diversi incontri in Chiesa, ma ne fui ancora delusa. In quel momento mi sentivo fisicamente e mentalmente esausta, e avvertivo che la mia fede diventava di giorno in giorno più debole. Anche quando venivo a sapere che esisteva una Chiesa che possedeva l’opera dello Spirito Santo, non riuscivo a scomodarmi per andarci. Decisi di dedicare tutte le mie energie al mondo materiale e cominciai presto a notare che il mio comportamento e la mia mentalità non erano molto differenti da quelle dei miscredenti. L’agonia del mio cuore mi faceva talvolta invocare il Signore: “Signore! Dove sei? Il mio cuore è debole; Ti prego, mostrami la giusta direzione…”.
La prima volta che venni a sapere della venuta del Signore
Un giorno del 2017, alle nozze di mio figlio, vidi la sorella con la quale una volta mi ero recata all’incontro in Chiesa. Mi disse che il Signore è già tornato, ma non le credetti. Tre giorni dopo, venne a farmi visita e mi offrì un piccolo opuscolo, che lei sosteneva contenesse le parole che il Signore ha pronunciato dal momento del Suo ritorno. Poiché, anche dopo molti anni di ricerca, non ero stata capace di trovare una Chiesa che possedesse l’opera dello Spirito Santo, il mio spirito era come intontito. Così quando sentii mia sorella parlare del ritorno del Signore, tutto mi sembrò un po’ come una fiaba. Quando se ne andò, misi subito l’opuscolo su uno scaffale della libreria.
Un giorno, quando non avevo niente da fare, pensai improvvisamente all’opuscolo che mia sorella mi aveva portato e decisi di dargli un’occhiata. Il suo contenuto descriveva come la sovranità e le disposizioni di Dio sono presenti in ogni cosa, dalla dimensione macroscopica a quella microscopica. Ciò include la nostra nascita, la nostra crescita, il raggiungimento della nostra autonomia, il matrimonio, la procreazione e la morte. Questi sei momenti cardine della vita sono tutti governati e disposti da Dio. Per me, le parole contenute nell’opuscolo erano piene di autorità e di potere; non erano assolutamente parole che un essere umano qualsiasi avrebbe potuto pronunciare! Chiesi immediatamente a mia sorella di inviarmi un altro libriccino di quel genere. Quando lo ricevetti e lo lessi, scoprii che era ancora più coinvolgente. Spiegava eventi ben noti, come il miracolo del Signore che nutrì cinquemila persone con cinque pani e due pesci, e il racconto del Signore che mangiò del pane, e descriveva le Scritture dopo la Sua resurrezione. Ero così emozionata che telefonai subito a mia sorella per chiederle di mandarmi il prima possibile ancora dei libri. Lei mi informò del fatto che a Seoul esisteva la Chiesa di Dio Onnipotente e mi suggerì di visitarla, quando ne avessi avuto il tempo. Fissai pertanto un appuntamento con mia sorella per recarmi in questa Chiesa.
La ragione per cui la mia Chiesa era così desolata
Quando mia sorella ed io ci recammo alla Chiesa di Dio Onnipotente, le sorelle e i fratelli ci accolsero molto calorosamente. Quando vennero a sapere che per molti anni avevo cercato ovunque una Chiesa che possedesse l’opera dello Spirito Santo, uno dei fratelli riassunse la ragione della desolazione dei templi nell’Età della Legge e poi condivise con me i motivi per cui anche la comunità religiosa era al giorno d’oggi così desolata. Egli disse che si trattava del fatto che Dio sta costruendo sulle fondamenta dell’opera di redenzione di Gesù Cristo, al fine di realizzare una fase della Sua opera che implica il giudizio e la purificazione, e aggiunse che l’obiettivo dell’opera dello Spirito Santo si è rivolto all’opera di Dio degli ultimi giorni. Per evitare di cadere nella desolazione, la comunità religiosa deve stare al passo con l’opera di Dio e solo allora riceveranno l’acqua viva della vita.
Ascoltare la testimonianza del fratello mi emozionò molto e non potei fare a meno di versare qualche lacrima. Avevo finalmente compreso perché, dopo essermi recata in così tante Chiese e aver ascoltato così tanti pastori predicare sermoni, non ero stata capace di trovare una soluzione per la mia vita. Era perché Dio sta compiendo un’opera nuova e l’opera dello Spirito Santo è cambiata! Ricordai anche come il mio pastore aveva spesso parlato delle dottrine della “giustificazione per sola fede” e di “una volta salvato, salvato per sempre”, affermando che ciò garantiva che quando il Signore sarebbe tornato, saremmo stati portati da Lui in Paradiso. Ma quel giorno il fratello aveva sostenuto che per entrare nel Regno dei Cieli dobbiamo prima sottoporci a un giudizio e a un castigo. Ero un po’ confusa, ma quando ricordai come le parole di Dio Onnipotente recassero in Sé tanta autorità e potere, e quando richiamai alla mente che non avevo mai sentito da nessuna parte una testimonianza così illuminante, ci pensai attentamente per un po’ e poi decisi di rimanere e di continuare a investigare più a fondo. Perciò pregai sinceramente il Signore nel mio cuore: “Signore! Dio onnipotente è davvero il Tuo ritorno? Ti prego di offrirmi una guida e di darmi un cuore che discerna il bene dal male”.
Il significato di essere salvato e di raggiungere la piena salvezza
Dopo aver pregato, chiesi al fratello: “Fratello, c’è una domanda che mi sta turbando da molto tempo. In tutti questi anni ho vissuto nel peccato, seguendo le tendenze del mondo e non rispettando gli insegnamenti del Signore e, quindi, non sono mai stata sicura di poter entrare in Paradiso. Ma i pastori spesso sostengono che, poiché crediamo nel Signore Gesù, siamo già salvati, e una volta salvato, salvato per sempre: così quando il Signore ritornerà, entreremo automaticamente con Lui nel Regno dei Cieli. È anche scritto nella Bibbia che, ‘Infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati’ (Romani 10:10). Ma di che cosa si tratta? I peccatori come noi saranno in grado o no di entrare nel Regno dei Cieli?”.
Il fratello rispose: “Negli ambienti religiosi molte persone credono che la crocifissione del Signore Gesù sia avvenuta per riscattare i nostri peccati. Riceviamo, quindi, una giustificazione per sola fede, ossia una volta che siamo salvati, siamo salvati per sempre e quando il Signore ritornerà, saremo immediatamente rapiti nel Regno dei Cieli. Ma, in realtà, queste sono solo le nostre nozioni e immaginazioni, e tutto ciò non si conforma alle parole di Dio. Il Signore Gesù non ha mai asserito che la giustificazione per fede sarebbe stata sufficiente per farci entrare nel Regno dei Cieli. La Bibbia dice, ‘Siate santi, perché io son santo’ (I Pietro 1:16). E il Signore Gesù disse, ‘In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. Or lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figliuolo vi dimora per sempre’ (Giovanni 8:34-35). Da questi versetti possiamo comprendere che per entrare nel Regno dei Cieli dobbiamo liberarci dal peccato e purificarci. Ma noi viviamo ancora nel peccato; ancora commettiamo peccati durante il giorno e durante la notte li confessiamo. Non abbiamo diritto di entrare nel Regno dei Cieli”.
Quando sentii queste parole, fu come se una luce splendente illuminasse il mio cuore. Pensai: “Sì, per quanto riguarda l’entrare nel Regno dei Cieli, dovrei davvero valutare la situazione correttamente, facendo riferimento alle parole del Signore Gesù”.
Il fratello condivise poi con me quanto segue: “Cosa significa essere salvati? Il capitolo 2, versetto 32 del libro di Gioele dice: ‘[…] chiunque invocherà il nome di Jahvè sarà salvato;[…]’. Qui si parla di ‘salvato’. Sappiamo tutti che nell’Età della Legge Jahvè stabilì i comandamenti e richiese che il popolo offrisse dei sacrifici, quando commetteva peccati. In quell’epoca gli uomini e le donne, attraverso la preghiera a Lui rivolta e l’osservazione dei Suoi comandamenti, ottennero la protezione di Jahvè dal pericolo di perire nel fuoco celeste, di essere schiacciati dalle rocce, ecc. E, davvero, questo è ciò che significava essere salvati nell’Età della Legge. Verso la fine di questo periodo accadde che gli uomini e le donne non riuscivano più a osservare la legge e non possedevano sufficienti offerte per espiare i propri peccati, rischiando quindi di violare le leggi e di essere puniti con la morte. Con l’obiettivo di salvare l’umanità, il Signore Gesù Si fece carne, venne sulla terra nell’Età della Grazia e fu inchiodato sulla croce per completare l’opera di redenzione dell’umanità. Dopo di ciò, se gli uomini e le donne confessavano i propri peccati e si pentivano, essi non venivano condannati dalla legge, e i loro peccati potevano essere redenti. Questo è il significato dell’essere salvati nell’Età della Grazia, come è detto in Efesini capitolo 2, versetto 8: ‘Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; […]’. Ma essere salvati non significa che veniamo automaticamente ammessi nel Regno dei Cieli, perché la nostra natura peccaminosa non è stata eliminata. Leggiamo un paio di passaggi delle parole di Dio Onnipotente per aiutarci a chiarire questo punto.
“Dio onnipotente dice, ‘All’epoca, l’opera di Gesù era la redenzione di tutta l’umanità. I peccati di tutti coloro che credevano in Lui venivano perdonati; bastava credere in Lui, perché Egli ti redimesse; se credevi in Lui, non eri più un peccatore, venivi liberato dei tuoi peccati. Questo è ciò che significava essere salvati ed essere giustificati per mezzo della fede. Eppure, in coloro che credevano rimaneva ciò che era ribelle e contrario a Dio, e che doveva lentamente essere rimosso. La salvezza, infatti, non significava che l’uomo fosse stato completamente guadagnato da Gesù, ma che l’uomo non era più sotto il dominio del peccato, ossia che gli erano stati perdonati i peccati: se l’uomo credeva in Gesù, non sarebbe mai più stato schiavo del peccato. […]’.
‘Un peccatore come voi, che è stato redento ma non cambiato o perfezionato da Dio, è in grado di essere compatibile con la volontà di Dio? Per te, che sei ancora dominato dal tuo vecchio io, è vero che sei stato salvato da Gesù e non sei considerato peccatore grazie alla salvezza di Dio, ma questo non dimostra che tu non sia peccaminoso e non sia impuro. Come puoi essere santo, se non sei stato trasformato? Dentro di te sei assediato dall’impurità, dall’egoismo e dalla cattiveria, eppure vuoi ancora discendere con Gesù e avere una simile fortuna! Hai saltato un passaggio della tua fede in Dio: sei stato solo redento, non sei stato trasformato. Perché tu sia secondo il cuore di Dio, l’opera di trasformazione e di purificazione deve essere compiuta personalmente da Lui; se sei solo redento, non sarai in grado di raggiungere la santità. Di conseguenza, non sarai qualificato per prendere parte alle sante benedizioni di Dio, perché hai saltato un passaggio nell’opera di Dio per la gestione dell’uomo, ossia il passaggio principale per la trasformazione e la perfezione. Pertanto tu, peccatore che è stato solo redento, non puoi ricevere direttamente l’eredità di Dio’”.
Il fratello condivise, poi, con me queste riflessioni: “Dalle parole di Dio siamo in grado di comprendere che nell’Età della Grazia il Signore Gesù ha redento i nostri peccati e non ha più volto lo sguardo su di noi come peccatori, ma ciò non significa che non pecchiamo più. E questo perché la nostra natura peccaminosa è saldamente radicata dentro di noi. Siamo dominati da indoli sataniche come l’arroganza, l’astuzia, l’inganno, l’egoismo, la spregevolezza, l’avidità e il male. Non siamo capaci di attenerci agli insegnamenti del Signore e di solito viviamo bloccati dal peccato. Commettiamo peccati e resistiamo a Dio. Ad esempio, sappiamo che la magnanimità, la pazienza e la gentilezza amorevole sono tutte disposizioni di Dio, ma ogni volta che qualcuno viola i nostri interessi o la nostra dignità, sviluppiamo nei suoi confronti dei pregiudizi. Non siamo più così tolleranti, pazienti e indulgenti, e talvolta persino iniziamo a odiare quella persona. Seguiamo anche le tendenze e le mode del mondo e, quasi inconsapevolmente, ricerchiamo ricchezza, reputazione e posizione. Desideriamo godimenti fisici e siamo avidi di piaceri peccaminosi. Per proteggere la nostra dignità e la nostra posizione, siamo disposti a ingannare e mentire ogni volta che è necessario. Viviamo nel peccato, siamo incatenati al peccato e questo spiega perché non siamo ancora stati purificati. Quindi, accettare la redenzione del Signore Gesù significa semplicemente che siamo stati salvati, ma non implica che abbiamo ottenuto la salvezza. Dobbiamo ancora accettare il giudizio e la purificazione dell’opera di Dio degli ultimi giorni. Dobbiamo liberarci della nostra corrotta indole satanica, conseguire la trasformazione nel nostro atteggiamento verso la vita e, quindi, ottenere la salvezza ed entrare nel Regno dei Cieli.
“Leggiamo ancora alcune parole di Dio Onnipotente. ‘Quando gli esseri umani abbandonano le cose immonde e corrotte di Satana, ottengono la salvezza di Dio. Ma se restano incapaci di liberarsi dell’immondizia e della corruzione, continuano a essere sotto il dominio di Satana. La connivenza, la falsità e la disonestà delle persone sono cose di Satana; salvandoti, Dio ti separa da queste cose e l’opera di Dio non può essere errata ed è interamente volta a salvare gli esseri umani dalle tenebre. Quando la tua fede avrà raggiunto un certo livello, sarai in grado di liberarti della corruzione della carne e non sarai più incatenato da tale corruzione, non sarai forse stato salvato? Se vivi sotto il dominio di Satana, sei incapace di manifestare Dio, sei qualcosa di immondo e non riceverai l’eredità di Dio. Una volta purificato e reso perfetto, sarai santo, sarai normale e sarai benedetto da Dio e gradito a Dio. […]’.
‘La fase degli ultimi giorni, in cui l’uomo deve essere conquistato, è l’ultima della battaglia con Satana nonché dell’opera di completa salvezza dell’uomo dal dominio del Maligno. L’intrinseco significato della conquista dell’uomo è il ritorno dell’incarnazione di Satana, l’uomo corrotto da Satana, al Creatore, in seguito alla sua conquista, tramite la quale l’uomo rinuncerà al Maligno e tornerà completamente a Dio. In questo modo, egli sarà stato completamente salvato. […]’”.
Il fratello continuò a condividere con me: “Dalle parole di Dio possiamo comprendere che la vera salvezza si ottiene solo dopo aver subito il giudizio e la purificazione di Dio, fino a quando le nostre varie indoli sataniche corrotte vengono purificate e trasformate. I veleni di Satana, le sue regole di sopravvivenza come ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’, ‘La vita non è altro che mangiare e vestirsi’, ‘I soldi fanno girare il mondo’, ‘Come un albero vive per la sua corteccia, così l’uomo vive per la propria faccia’, ecc. E qualsiasi altra considerazione satanica, tutto ciò deve essere rimosso dai nostri cuori e sostituito con verità, in modo che possiamo vivere secondo queste verità e non ci ostiniamo più a resistere a Dio o a tradirLo, ma Lo adoriamo e Gli porgiamo sincera obbedienza. Questa è la vera salvezza”.
Dopo che il fratello ebbe terminato di testimoniare il suo pensiero, sentii una chiarezza molto più grande nella mia mente riguardo alla differenza tra l’essere salvata e l’ottenere la piena salvezza. Vent’anni prima avevo nutrito dei dubbi sul fatto che sarei potuta entrare nel Regno dei Cieli, dal momento che avevo vissuto nel peccato, ma ora finalmente ricevevo la risposta. Con un sospiro di sollievo dissi: “Così si scopre che il Signore Gesù stava compiendo l’opera di redenzione e quando preghiamo nel nome del Signore, i nostri peccati sono da Lui perdonati. Questo è ciò che significa essere salvati nell’Età della Grazia. Ma essere salvati non è lo stesso che raggiungere la piena salvezza. Per ciò dobbiamo accettare il giudizio e la purificazione di Dio, sbarazzarci delle nostre indoli corrotte, acquisire le verità come basi delle nostre vite, e solo allora otterremo la piena salvezza ed entreremo nel Regno dei Cieli”.
Trovare la via per la salvezza ed entrare nel Regno dei Cieli
Allora chiesi: “Fratello, ti prego, affrettati e dimmi com’è che l’opera di giudizio e di purificazione di Dio degli ultimi giorni ci conduce a raggiungere la salvezza?”.
Il fratello lesse per me due passaggi delle parole di Dio: “L’opera divina in questa epoca consiste soprattutto nel fornire le parole per la vita dell’uomo, nella rivelazione della essenza della natura umana e della sua indole corrotta, nell’eliminazione di concezioni religiose, di un pensiero feudale e antiquato, nonché della sapienza e cultura dell’uomo. Tutto questo deve essere rivelato e purificato attraverso le parole di Dio. Negli ultimi giorni, Dio usa parole, e non segni o prodigi, per rendere l’uomo perfetto. Egli fa delle Sue parole lo strumento per smascherare l’uomo, per giudicarlo, castigarlo e renderlo perfetto affinché, nelle parole divine, arrivi a conoscere la saggezza e l’amabilità di Dio e a comprendere la Sua indole; affinché, attraverso le Sue parole, l’uomo scorga le Sue azioni. […]”.
“Attraverso quest’opera di giudizio e di castigo, l’uomo arriverà a conoscere appieno la sostanza sudicia e corrotta dentro di sé e sarà in grado di cambiare completamente e di diventare puro. Solo in questo modo egli può essere degno di tornare davanti al trono di Dio. Tutta l’opera compiuta in questo giorno serve a rendere puro e a cambiare l’uomo; attraverso il giudizio e il castigo tramite la parola, e attraverso il raffinamento, egli può rigettare la propria corruzione ed essere reso puro. […]”.
Il fratello testimoniò anche questo: “Dalle parole di Dio comprendiamo che il Dio Onnipotente degli ultimi giorni è giunto principalmente a esprimere verità che giudicheranno tutte le nostre corrotte indoli sataniche e attraverso le Sue parole sveleranno ed esamineranno minutamente le nostre parole, i nostri pensieri, i comportamenti e ogni punto di vista errato a cui ci atteniamo strettamente. Egli organizzerà ogni sorta di prove nelle nostre vite, allo scopo di raffinarci e di rivelare i nostri difetti e le nostre mancanze, in modo che conosciamo l’essenza del nostro stato di corruzione e la Sua disposizione virtuosa. Allo stesso tempo, attraverso le Sue parole di giudizio e castigo, Egli ci comunicherà tutte le verità di cui abbiamo bisogno e ci mostrerà la via per trasformare le nostre indoli. Più verità comprendiamo, più chiaramente capiremo la realtà e la sostanza della nostra stessa corruzione. Quando saremo capaci di odiare noi stessi, allora sapremo tradire tutte quelle disposizioni, veleni e regole sataniche. In questo modo, tutto ciò che nei nostri cuori appartiene a Satana verrà gradualmente sradicato e noi inizieremo lentamente a vivere secondo le verità, e a ottenere la purificazione e la trasformazione. Dopo la purificazione delle nostre disposizioni corrotte, potremo diventare persone che obbediscono e amano veramente Dio, e solo allora otterremo la piena salvezza”.
Seguendo la testimonianza del fratello compresi un po’ meglio l’opera di Dio degli ultimi giorni. Appresi allora che per ottenere l’accesso al Regno dei Cieli è necessario sottostare a giudizio, castigo, prove e raffinamento di Dio, per conoscere a fondo la propria indole corrotta e per essere purificati e trasformati. Mi sentivo enormemente emozionata da tutto ciò e percepivo che l’opera di giudizio negli ultimi giorni di Dio Onnipotente era estremamente concreta.
Dopo aver partecipato regolarmente per un certo periodo agli incontri con le sorelle e i fratelli, e dopo aver letto le parole di Dio, sono giunta a confermare completamente l’opera di Dio Onnipotente degli ultimi giorni. Gli sono grata per avermi permesso di trovare la strada per la salvezza e l’accesso al Regno dei Cieli mentre sono ancora in vita. Tutta la gloria sia a Dio Onnipotente!
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