Sorella Kemu,
Ciao! Ogni giorno mi do da fare, faccio il mio lavoro e servo in Chiesa, oltre a prendermi cura della mia famiglia. Quindi ogni giorno mi tengo occupata con queste cose. Ma pur avendo affrontato diverse questioni, il mio cuore è sempre vuoto. Non solo non ho nulla da dire al Signore mentre Lo prego, ma sto diventando anche arida e sterile nello spirito. Oltre a questo, trovo difficile placare il mio cuore mentre leggo la Bibbia perché vengo sempre disturbata da queste questioni esterne. Per questo motivo, mi sento davvero turbata e non ho idea di come risolvere questo problema che mi affligge.
Zhuiqiu
Ciao sorella Zhuiqiu,
la domanda che hai posto è comune tra i fratelli e le sorelle. Perché non abbiamo un rapporto normale con il Signore quando siamo impegnati con le questioni esterne? La ragione principale è che non riusciamo a placare il nostro cuore davanti a Dio quando siamo impegnati in altre faccende. Se riusciamo a capire e ad afferrare i principi del placarci davanti a Dio, allora in qualunque circostanza potremo vivere alla Sua presenza, con pace e gioia nel nostro cuore. Dunque non ci sentiremo così agitati e depressi.
Oggi esploriamo insieme questo argomento: cosa significa placarsi davanti a Dio? E qual è il percorso per metterlo in pratica?
Innanzitutto, cosa vuol dire placarsi davanti a Dio?
Le parole di Dio recitano: “Stare quieti davanti a Dio non significa n1. Dovremmo pregare e aprire i nostri cuori al Signore il più possibile in qualsiasi momento e in qualsiasi luogoon cucinare o lavorare, né ignorare la vita, bensì essere in grado di placare il proprio cuore davanti a Dio, riuscendo a fare spazio a Dio nel proprio cuore in tutte le normali circostanze. Quando preghi, mettiti in ginocchio come si conviene davanti a Dio; quando lavori o cucini, placa il tuo cuore davanti a Dio, medita le parole di Dio o intona degli inni. Indipendentemente dall’ambiente in cui ti trovi, hai modo di fare pratica, fai tutto il possibile per essere vicino a Dio, fai tutto il possibile per placare il tuo cuore davanti a Dio. Quando le circostanze lo permettono, prega con concentrazione; quando le circostanze non lo permettono, avvicinati a Dio nel tuo cuore, mentre con le mani sei intento a svolgere un lavoro. Quando riesci a cibarti e ad abbeverarti delle parole di Dio, allora fallo; quando riesci a pregare, prega; quando riesci a contemplare Dio, contemplaLo; fai il possibile per esercitarti a entrare nel contesto in cui ti trovi. […]”. Da queste parole si capisce che placarsi davanti a Dio significa aprire il nostro cuore a Dio, pregare e interagire con Lui in modo sincero, avvicinarci a Lui senza mai allontanarci. In altre parole, non importa ciò in cui siamo impegnati, il nostro cuore non dovrebbe essere occupato da questioni esterne. Al contrario, dovremmo avvicinarci al Signore col nostro cuore, meditando sulle Sue parole e contemplando il Suo amore. Solo così potremo vivere davanti al Signore. Tuttavia, ciò non significa che non dobbiamo far altro che pensare a Dio. Ciò che conta davvero è praticare la tecnica del placare il nostro cuore davanti a Dio nella vita quotidiana. Se ci alleniamo e ci esercitiamo in questo modo, saremo sempre mossi dallo Spirito Santo e avremo modo di mettere in pratica tutto ciò nelle questioni e nelle difficoltà nella nostra vita quotidiana. In seguito, non importa quanto saremo impegnati, ci sarà pace e gioia nel nostro cuore e non ci sentiremo più svuotati.
Dunque, come si fa a placare il nostro cuore davanti a Dio?
Se siamo commossi quando cantiamo per lodare Dio, dovremmo offrire a Dio la nostra gratitudine e lode: “Dio! Oggi, ascoltando questa canzone, mi sento particolarmente commosso. So che questo è il risultato dell’opera dello Spirito Santo, che mi fa sentire il Tuo amore per noi uomini. Dio! Sono disposto ad essere molto più vicino a Te e vivere dinanzi a Te”. Pregando così, è molto più facile placare il nostro cuore davanti a Dio. Indipendentemente dall’occasione e dal luogo, finché le circostanze lo consentiranno, saremo in grado di placare il nostro cuore davanti a Dio, sempre e ovunque. Per esempio, in cucina, mentre abbiamo le mani occupate, possiamo praticare cantando inni, pregando Dio o meditando sulle Sue parole. E anche quando stiamo aspettando un autobus in luoghi pubblici o mentre viaggiamo in autobus o nel luogo in cui svolgiamo il nostro dovere, e così via, possiamo comunque esercitarci a placare il nostro cuore davanti a Dio. Preghiamo, ci avviciniamo a Dio e scopriamo le Sue parole, senza regole e regolamenti e senza circostanze che ci limitano. Possiamo farlo in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Per esempio, durante la nostra coltivazione spirituale al mattino, trovandoci in un ambiente tranquillo, dovremmo inginocchiarci e pregare Dio e poi leggere la Sua parola; nei luoghi pubblici, in viaggio o al lavoro, possiamo aprire il nostro cuore a Dio e quindi meditare sulle Sue parole. Ciò significa che in realtà l’avvicinarsi e il pregare Dio non è soggetto ad alcun fattore o circostanza. Finché siamo disposti ad essere vicini a Dio, possiamo mantenere una normale relazione con Lui in qualsiasi luogo. Quindi, potremo vivere dinanzi a Dio in ogni momento. Questo è uno degli aspetti della pratica del placare il nostro cuore davanti a Dio.
In molti casi, ci sentiamo soddisfatti delle formalità esteriori mentre leggiamo la Bibbia, ma non meditiamo sulle parole del Signore. Senza le Sue parole nel nostro cuore, nella vita reale avremo difficoltà a placarci davanti a Lui. Ogni volta che leggiamo la Bibbia, dovremmo meditare sulle Sue parole con cuore puro, pregare e cercare il più possibile il significato di quello che Lui dice. Se agiamo in questo modo, Dio vedrà che abbiamo un cuore assetato di verità, quindi ci illuminerà e ci guiderà nel comprendere la Sua volontà. Così, ogni giorno, potremo ottenete qualche nuovo beneficio e inconsciamente placare il nostro cuore davanti a Dio.
Ad esempio, leggendo le parole del Signore Gesù: “In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non entrerà punto in esso” (Marco 10:15), dovremmo cercare di capire: perché il Signore Gesù dice che chi non diventa come un bambino non potrà entrare nel Regno dei Cieli? Qual è la Sua intenzione? Quali sono le manifestazioni specifiche della somiglianza a un bambino? E come dovremmo fare per assomigliare a un bambino? Quando ci impegniamo a pregare Dio e a cercare continuamente di capire le Sue parole, Dio ci illuminerà per comprendere il vero significato di quello che Lui dice. Per quanto riguarda i bambini, essi sono innocenti, semplici e onesti e dicono tutto ciò che vogliono senza alcuna maschera o travestimento. Non dicono bugie né ingannano gli altri quando parlano. Dalle loro parole, possiamo vedere il loro cuore profondo in cui non c’è insidiosità o astuzia. Ci sentiamo a nostro agio quando siamo con loro, senza alcuna preoccupazione. Se non riusciamo a diventare come bambini ma, con il cuore pieno di astuzia, nel nostro servizio a Dio facciamo affari allo scopo di ottenere benedizioni, coronare e soddisfare le nostre stesse ambizioni e desideri, e il nostro cuore è pieno di queste impurità, non stiamo veramente adempiendo al nostro dovere di essere creato, ma stiamo usando Dio. In che modo questo lavoro e questo servizio possono ottenere la lode di Dio? Quando riflettiamo su questo, capiamo la ragione per cui Dio ci chiede di essere come bambini. A Dio piacciono gli onesti, perché hanno una mente che accorda con Lui, non usano ribellione e resistenza e sono compatibili con Lui. Solo queste persone possono entrare nel Suo Regno perché la sostanza di Dio è santa ed Egli non ha indole di disonestà e astuzia. Coloro che hanno l’indole corrotta di Satana non potranno entrare nel Regno di Dio, che è determinato dalla Sua essenza. Pertanto, Dio desidera che tutti noi perseguiamo la verità, gettiamo via queste indoli sataniche corrotte e viviamo davanti a Lui come un bambino semplice e vivace. Solo in questo modo possiamo ricevere le benedizioni di Dio. Più meditiamo in questo modo, più comprendiamo le parole del Signore e più sappiamo come praticare le Sue parole nella vita reale. Allora il nostro rapporto con il Signore diventerà sempre più intimo. Questo è un ulteriore risultato del placare il nostro cuore davanti a Dio.
Dovremmo sempre pensare all’amore del Signore, ricordare la Sua opera su di noi e meditare sulla Sua salvezza e le Sue buone intenzioni nei nostri confronti. In questo modo, saremo sempre mossi dallo Spirito Santo e saremo disposti ad avvicinarci e soddisfare il Signore nel nostro cuore. Ad esempio, la sera, sdraiati sul letto, dovremmo capire profondamente la protezione e l’amore del Signore che abbiamo sentito durante il giorno o nei giorni passati. Dovremmo capire come il Signore ci ha guidato passo dopo passo per superare le difficoltà incontrate nel nostro servizio per Lui. Più cerchiamo di capirlo, più comprenderemo l’intenzione di Dio. Inoltre, saremo consapevoli che, attraverso queste difficoltà, Dio vuole perfezionarci e farci ottenere la verità. Più sperimentiamo tutto ciò, migliore sarà la nostra fede in Dio. Inoltre, avremo più conoscenza dell’opera di salvezza che Dio compie per noi. Sperimenteremo anche le Sue buone intenzioni nel salvarci. A volte pensiamo al fatto che, per la salvezza di noi uomini corrotti, Dio venne umilmente nascosto in mezzo a noi, espiò le colpe per noi e fu inchiodato sulla croce. Quando ripensiamo a quello che Dio ha fatto per noi, siamo sempre commossi dal Suo amore. In quel momento, saremo posseduti da un potere infinito nel nostro cuore e saremo disposti ad abbandonare la carne, rifiutare di vivere nelle difficoltà e fare tutto il possibile per soddisfare Dio. Mentre meditiamo sull’amore del Signore, potremo anche sperimentare che Dio è dalla nostra parte e ci sta accompagnando. Più meditiamo e pratichiamo in questo modo, più possiamo placare il nostro cuore davanti a Dio. Inoltre, avremo più conoscenza di Lui e faremo nascere un cuore che Lo teme.
Spero che la mia condivisione ti sia d’aiuto e che tu mantenga un normale rapporto con Dio. Credo che finché placheremo il nostro cuore davanti a Dio secondo gli aspetti che ho spiegato sopra, riceveremo la Sua guida e le Sue benedizioni, con pace e gioia nel nostro spirito. Che il Signore sia con te!
Kemu
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