Un giorno Xunguang si recò a far visita al suo collega Wang Li. Dopo aver chiacchierato per un po’, Xunguang fece una domanda: “Nell’Età dell’Antico Testamento il nome di Dio era Jahvè; nell’Età del Nuovo Testamento il nome di Dio era Gesù. E secondo la profezia contenuta nell’Apocalisse: ‘[…] e scriverò su lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che scende dal cielo d’appresso all’Iddio mio, ed il mio nuovo nome’ (Apocalisse 3:12). Negli ultimi giorni, quando il Signore tornerà, Egli avrà un nuovo nome. Perché Dio assume nomi diversi in età diverse?”.
Wang Li ci rifletté un po’, poi rispose con un sorriso: “Condividerò con te parte di quel che so e conosco riguardo a questa domanda”.
E continuò: “Per capire perché Dio assume nomi diversi in età diverse, dobbiamo prima comprendere il motivo per cui Egli assume dei nomi. Prima di cominciare a parlare, leggiamo questo passaggio: ‘[…] originariamente Dio non aveva alcun nome. Ne ha assunto solo uno, o due, o molti perché doveva compiere un’opera e gestire l’umanità’. Da queste parole possiamo comprendere che Dio è il Creatore e che in origine non aveva un nome, ma che poi assunse nomi diversi in relazione alle necessità della Sua opera di salvezza dell’umanità. Facciamo un esempio, in Esodo 3:13 è detto: ‘E Mosè disse a Dio: “Ecco, quando sarò andato dai figliuoli d’Israele e avrò detto loro: L’Iddio de’ vostri padri m’ha mandato da voi, se essi mi dicono: Qual è il suo nome? che risponderò loro?”’. Ed Esodo 3:15 afferma: Iddio disse ancora a Mosè: ‘Dirai così ai figliuoli d’Israele: Jahvè, l’Iddio de’ vostri padri, l’Iddio d’Abrahamo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe mi ha mandato da voi. Tale è il mio nome in perpetuo, tale la mia designazione per tutte le generazioni’.
Da questi versetti possiamo evincere che Dio assunse il nome di Jahvè quando chiamò Mosè per condurre gli Israeliti fuori dall’Egitto. Fu solo dopo che Egli assunse questo nome, ciò che rese pratico per gli Israeliti invocarLo e pregarLo, che essi vennero a sapere che il Signore che ha creato i cieli e la terra e tutte le cose, e che è il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, si chiamava Jahvè. Da allora in poi, Dio diede inizio all’opera dell’Età della Legge con il nome di Jahvè, il che significa che diede inizio al Suo piano per salvare l’umanità”.
Dopo aver ascoltato tali parole, Xunguang annuì pensierosa e aggiunse: “Oh! Ora capisco. Il nome Jahvè assunto da Dio rappresenta la Sua opera di guida dell’umanità nell’Età della Legge”.
Wangli continuò: “Sì! I nomi che Dio ha assunto in ogni età sono estremamente significativi. Oltre a rendere pratico per gli Israeliti invocarLo e pregarLo, i Suoi nomi rappresentano anche le diverse indoli che Egli esprime e le diverse opere che compie in età diverse. Nell’Età della Legge Dio assunse il nome di Jahvè e questo nome rappresentava l’indole di Dio di maestà, ira, maledizione e misericordia, che Egli espresse all’umanità in quell’età. Proprio come dice un passo: ‘“Jahvè” è il nome che ho preso durante la Mia opera in Israele, e significa il Dio degli Israeliti (popolo eletto di Dio), che può avere pietà degli uomini, maledirli e guidare la loro vita. Significa che Dio possiede un grande potere ed è pieno di saggezza’. Quindi, con il nome di Jahvè, Dio diede inizio alla Sua opera dell’Età della Legge. Egli promulgò leggi e comandamenti e condusse ufficialmente l’umanità appena nata a vivere sulla terra. Richiese al popolo di rispettare rigorosamente le leggi, di imparare a adorarLo e a rispettarLo nella Sua magnificenza. Benedizioni e grazie ne sarebbero derivate a chiunque avesse difeso la legge; chiunque invece l’avesse violata sarebbe stato lapidato o bruciato a morte dal fuoco del cielo. Gli Israeliti secondo la legge, quindi, rispettarono rigorosamente i precetti e riverirono il santo nome di Jahvè. Essi vissero seguendo la Sua guida per diverse migliaia di anni. Nell’ultimo periodo dell’Età della Legge, man mano che l’umanità diventava sempre più corrotta e peccaminosa, e non era più capace di aderire alle norme, essa era in costante pericolo di essere punita per aver violato le leggi. Pertanto, Dio compì la fase successiva della Sua opera, l’opera della redenzione, con il nome di Gesù. Concludendo l’Età della Legge, Egli diede inizio all’Età della Grazia ed espresse così l’indole compassionevole e amorevole di Dio. Donò all’umanità un’abbondante grazia e al termine del Suo percorso venne crocifisso per l’uomo, salvandolo così dal controllo di Satana. Nell’Età della Grazia, quando giunse il Signore, se Egli non Si fosse chiamato Gesù ma Jahvè, allora l’opera di Dio sarebbe rimasta all’Età della Legge e l’umanità corrotta non avrebbe mai ricevuto la Sua redenzione; l’uomo avrebbe, quindi, finito per essere condannato e punito per aver violato i precetti. Dio assunse il nome di Gesù al fine di permettere agli uomini e alle donne dell’Età della Grazia di rinascere e ottenere la salvezza. Ciò rappresenta l’opera di redenzione di Dio e la Sua indole di misericordia e di amore. Tutti coloro che pregarono nel nome di Gesù, seguirono la nuova opera di Dio e vissero nell’Età della Grazia, mentre coloro che pregarono ancora nel nome di Jahvè rimasero nell’età passata e non guadagnarono la salvezza del Signore Gesù. A quel tempo, gli uomini e le donne che avevano conseguito la nuova opera di Dio iniziarono a pregare nel nome di Gesù, a considerare il Suo nome come santo, a ricevere da Lui la redenzione e a provare gioia per la Sua abbondante grazia. Con questa nuova opera eseguita da Dio, il Suo piano di salvezza per l’umanità poté continuare a progredire”.
Detto questo, Wang Li aprì una app, poi porse il telefono a Xunguang e disse: “Ti prego, leggi questo passaggio”.
Xunguang lo prese e lesse: “L’opera che Gesù compì, rappresentò il nome di Gesù unitamente all’Età della Grazia; quanto all’opera svolta da Jahvè, essa rappresentò Jahvè insieme all’Età della Legge. La Loro opera fu l’opera di un solo Spirito in due età diverse. […] Benché furono chiamati con due nomi diversi, fu lo stesso Spirito a compiere entrambe le fasi dell’opera, e l’opera che è stata realizzata era ininterrotta. Poiché era diverso il nome, ed era differente il contenuto dell’opera, lo era anche l’età. Quando venne Jahvè, fu l’Età di Jahvè, e quando venne Gesù, fu quella di Gesù. E così, a ogni venuta, Dio è chiamato con un nome solo, rappresenta una sola età, e apre un nuovo percorso; e in ogni nuovo percorso Egli assume un nuovo nome, il che dimostra che Dio è sempre nuovo e mai vecchio, e che la Sua opera non smette mai di progredire. La storia va sempre avanti, e così l’opera di Dio. Affinché il Suo piano di gestione di seimila anni giunga al termine, deve continuare a progredire. Ogni giorno, ogni anno Egli deve realizzare una nuova opera; Egli deve aprire nuove strade, inaugurare nuove età, dare inizio a un piano nuovo e più grande e, insieme a questi, introdurre nuovi nomi e nuove opere”.
Quindi Wang Li condivise una riflessione: “Da questo passaggio possiamo comprendere che Dio è il Maestro saggio e onnipotente. Egli è grande, è abbondante e tutto comprende. Non esiste nome particolare che possa esprimere l’intera Sua indole. In ogni età Dio ha compiuto solo una parte della Sua opera e solo una parte della Sua indole ha rivelato. Egli non ha espresso tutto ciò che ha e ciò che è. Pertanto, assume un nome diverso ogni volta che compie una nuova fase della Sua opera. Per ogni età c’è un nome e ogni nome rappresenta una parte della Sua opera e della Sua indole. Compiendo costantemente una nuova opera e costantemente adottando nomi nuovi, Dio rivela all’uomo la Sua onnipotenza e saggezza, il Suo essere mirabile e imperscrutabile, in modo che l’uomo comprenda che Egli non è solo Jahvè, il Dio che ha promulgato le leggi per guidare la vita del popolo e Colui che il popolo può perdonare e maledire, ma che è anche il Signore Gesù, il Redentore, colmo di amore e di misericordia. L’opera di Dio e i Suoi nomi sono strettamente interrelati. Quando Egli inizia a operare con un nuovo nome che il popolo accetta, ciò sta a significare che il popolo segue il ritmo della Sua opera; se gli uomini e le donne invece non accettano il Suo nuovo nome, allora essi divengono avversari e traditori di Dio. Nell’Età della Grazia quei discepoli che accettarono la nuova opera di Dio e seguirono il Signore Gesù non si allontanarono dalla vera via, né tradirono Jahvè Dio. Essi, infatti, seguirono le orme di Dio e Gli furono fedeli, mentre i farisei, che si credettero fedeli a Jahvè Dio e insistettero a ritenere valido il solo nome di Jahvè, rifiutarono il Signore Gesù. Di conseguenza, la loro ‘lealtà’ non incontrò l’approvazione di Jahvè Dio, ma avvenne piuttosto il contrario: essi divennero bersaglio della Sua maledizione e punizione. Pertanto, solo accettando il nuovo nome di Dio e seguendo d’appresso la Sua opera, si può ottenerne la salvezza.
Accade lo stesso negli ultimi giorni. Sebbene noi esseri umani siamo stati redenti dal Signore Gesù, ancora viviamo nel peccato e non siamo stati purificati; perciò, negli ultimi giorni, Dio ha assunto un nuovo nome, basato sulle necessità della Sua opera, e ha compiuto un’altra fase di essa, purificando e salvando l’umanità. Riguardo al nuovo nome, vi è una chiara profezia in Apocalisse, che dice: ‘[…] e scriverò su lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che scende dal cielo d’appresso all’Iddio mio, ed il mio nuovo nome’ (Apocalisse 3:12). Tale nome rappresenta l’opera di purificazione di Dio, così come l’indole che Egli ha espresso negli ultimi giorni. Tutti coloro che pregano nel Suo nuovo nome seguono la Sua nuova opera, mentre tutti coloro che pregano ancora nel nome di Gesù rimangono nell’età passata.
Ora, tutti quelli che hanno seguito la nuova opera di Dio stanno pregando nel Suo nuovo nome e stanno ricevendo la Sua purificazione e salvezza. E, nel momento in cui essi saranno completamente purificati, che è anche il giorno in cui l’opera di salvezza di Dio (cioè il Suo piano) si concluderà, anche i nomi che Egli ha assunto per la Sua opera sulla terra termineranno di conseguenza. Proprio come dice questo passaggio: ‘Arriverà il giorno in cui Dio non sarà chiamato Jahvè, Gesù, o il Messia: Egli sarà semplicemente “il Creatore”. In quel momento, tutti i nomi che ha assunto sulla terra finiranno, perché la Sua opera sulla terra sarà giunta al termine, dopo di che i Suoi nomi non esisteranno più. Quando tutte le cose saranno sotto il dominio del Creatore, che bisogno avrà di un nome molto appropriato, eppure incompleto?’. Quando il piano di Dio si concluderà, Egli non sarà più chiamato Jahvè o Gesù o l’Onnipotente, ma sarà chiamato Dio Stesso; sarà denominato il Signore della Creazione. È questo il nome più adatto per chiamare Dio”.
Sentendo queste parole, Xunguang percepì che la sua mente e il suo giudizio erano limpidi e proferì: “Grazie a Dio! Dopo aver ascoltato la tua testimonianza, mi sento illuminata nel mio cuore. Capisco la ragione per cui Dio assume nomi diversi in età diverse. Sembra che la nostra fede in Dio non possa limitarsi a un solo Suo nome. Piuttosto, dovremmo accettare il nuovo nome di Dio, quando Egli compie un’opera nuova”.
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