88 |11 Novembre 2020
La più grande colpa dell’uomo nel credere in Dio è che la sua fede è solo a parole e Dio non prende parte alla sua vita reale. Tutti gli uomini credono, infatti, nell’esistenza di Dio, ma Dio non fa parte della loro vita quotidiana. Molte preghiere a Dio provengono dalla bocca dell’uomo, ma Dio riveste poca importanza nel cuore dell’uomo e così lo mette di continuo alla prova. Dato che l’uomo è impuro, Dio non ha altra scelta che metterlo alla prova, cosicché egli si vergogni e arrivi a conoscere sé stesso tramite tali prove. Se non facesse ciò, l’umanità diventerebbe come i figli dell’arcangelo, e sempre più corrotta. Nel credere in Dio, ogni uomo elimina molte motivazioni e obiettivi personali, poiché viene continuamente purificato da Dio. Se non fosse così, nessun uomo potrebbe essere usato da Dio ed Egli non potrebbe assolutamente compiere la Propria opera sull’uomo. Dio per prima cosa purifica l’uomo e, con tale processo, l’uomo può arrivare a conoscere sé stesso ed essere trasformato da Dio, e solo in seguito instilla la Sua vita nell’uomo, cosicché quest’ultimo possa volgere tutto il suo cuore a Lui. Credere in Dio, dunque, non è così semplice come si dice. Se hai solo la conoscenza ma non fai delle parole di Dio la tua vita, se ti limiti solo a quello che sai ma non pratichi la verità o non vivi la Sua parola, per Dio allora questa è la dimostrazione che il tuo cuore non ha amore per Lui e che non Gli appartiene. Arrivare a conoscere Dio credendo in Lui: ecco lo scopo ultimo, il fine della ricerca dell’uomo. Devi dedicare ogni sforzo a vivere la parola di Dio in modo che essa possa realizzarsi nella tua pratica della fede. Se hai soltanto una conoscenza dottrinale, allora la tua fede in Dio finirà nel nulla. Solo se pratichi e vivi la Sua parola, la tua fede può essere considerata completa e in accordo con la volontà di Dio. Su questa strada, molte persone possono parlare di tanta conoscenza, ma al momento della morte, hanno gli occhi colmi di lacrime e detestano sé stesse per aver sprecato una vita intera e vissuto vanamente fino alla vecchiaia. Comprendono semplicemente le dottrine e non sanno mettere in pratica la verità e rendere testimonianza a Dio; si limitano invece a correre qua e là, indaffarate come api e solo quando sono in punto di morte, capiscono finalmente di essere prive di testimonianza autentica, di non conoscere affatto Dio. Non è forse troppo tardi? Perché non cogliere l’attimo e perseguire la verità che si ama? Perché aspettare fino a domani? Se nella vita non si soffre per la verità o non si cerca di conquistarla, potrebbe essere che si desideri provare rimpianto al momento della morte? Se è così, allora perché credere in Dio? In realtà, ci sono molte cose in cui l’uomo, se solo facesse il minimo sforzo, potrebbe mettere in pratica la verità e così soddisfare Dio. Poiché il cuore dell’uomo è costantemente posseduto dai demoni, egli non può agire per il bene di Dio e si affanna continuamente per compiacere la carne, senza alla fine ottenere nulla. È per tali ragioni che l’uomo è afflitto da problemi e difficoltà costanti. Questi non sono forse i tormenti di Satana? Non è questa la corruzione della carne? Non devi dar fiato alla bocca per tentare di prendere in giro Dio ma, piuttosto, devi fare azioni concrete. Non ingannare te stesso: che scopo avrebbe tutto ciò? Che cosa puoi guadagnare vivendo meramente per le cose della carne e sforzandoti di conquistare fama e ricchezza?
La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “Devi vivere per la verità poiché credi in Dio”