Quando ero piccolo credevo nel Signore insieme a mia mamma e, a nove anni, fui battezzato in Chiesa. Mia madre era il capo di una Chiesa domestica locale e, ogni volta che doveva andare a un incontro, mi portava con sé. Mi portava anche agli incontri per bambini e, a volte, anche agli incontri in cui si spezzava il pane con gli zii e le zie. A casa, mi insegnava a leggere la Bibbia e pregare il Signore. A poco a poco, imparai che il Signore Gesù fu crocefisso per riscattare l’umanità dalle grinfie di Satana, e che finché avessimo accettato la Sua redenzione, ci fossimo confessati e pentiti, avremmo potuto godere della grazia a delle benedizioni che Egli ci dona.
Anche se credevo nel Signore, alla fine non ebbi scelta: con l’incrementare del carico di studio, ero costretto a frequentare meno incontri alla Chiesa. Durante il mio primo anno al college trascorsi la maggior parte del tempo a studiare e a partecipare alle attività scolastiche, per il resto, giocavo ai videogiochi, mangiavo, bevevo e mi divertivo, perciò non avevo tempo per leggere la Bibbia o pregare il Signore, proprio come un non-credente. A quel tempo provavo un costante senso di vuoto, come se mi mancasse qualcosa. Durante il secondo anno, iniziai a riflettere: “Sono credente e sono stato battezzato da cristiano. Eppure, mi occupo solo della mia vita e trascorro tutto il tempo a divertirmi come piace a me. Non riesco nemmeno a mantenere una vita di Chiesa normale, né prego il Signore quando incontro delle difficoltà. Sono ancora un cristiano?”. In preda al dolore e alla confusione, pregai Dio e Gli chiesi di mostrarmi la via che mi avrebbe ricondotto dai fratelli e dalle sorelle, lontano da quella vita sregolata. Una volta, mio zio mi presentò la famiglia di un credente che abitava vicino al college, così iniziai di nuovo a vivere una vita di Chiesa più normale. Ero grato a Dio per la Sua guida.
Successivamente, dopo aver vissuto una normale vita di Chiesa per qualche tempo, scoprii che il mio cuore era ancora alla deriva nel mondo. A quel tempo avevo una ragazza che non credeva in Dio e la vedevo ogni giorno. Come risultato, mi abbandonai sempre più ai piaceri dei sensi e non avevo la testa per studiare, per andare agli incontri o per leggere la Bibbia. Quando partecipavo agli incontri, lo facevo in maniera meccanica mentre la mia testa era altrove: fisicamente ero là, ma il mio cuore era ancora con la mia ragazza. I fratelli e le sorelle mi rammentavano di mantenere un’attitudine corretta nei confronti dell’amore, e di non lasciare che qualche storiella mi allontanasse dal Signore. Invece di seguire il loro consiglio, però, io lasciai che la mia ragazza occupasse tutto il mio cuore. Dopo qualche tempo ruppi con lei per via di un disaccordo, e il pensiero dei giorni passati con lei mi faceva soffrire molto. Di conseguenza, non ero abbastanza concentrato per tornare al Signore. A volte, pensavo: “In passato mi sono concesso buon cibo, drink e divertimenti a discapito della mia vita di Chiesa, avevo pure smesso di leggere la Bibbia e pregare il Signore. Ora vivo una vita di Chiesa, ma sono ancora dissoluto e distante dal Signore per via della mia storia d’amore. I miei comportamenti non soddisfano i desideri del Signore: sto offendendo il Signore e commettendo peccati”. Mi sentivo in colpa, in preda all’angoscia: potevo solo presentarmi al Signore per confessarmi e pentirmi: “Signore, sono un vero peccatore. Io credo in Te, ma i miei desideri non sono diversi da quelli delle persone di mondo. Non mi comporto da cristiano. Signore, Ti prego, perdona i miei peccati. Voglio pentirmi”. Ma le mie preghiere potevano portarmi solo una pace temporanea: non mi aiutavano davvero a riavvicinarmi al Signore. Avevo provato in tutti i modi a cambiare la mia vita dissoluta e senza speranza, ma niente sembrava funzionare. Ciò mi arrecava molto dolore. Chiesi consiglio anche ai fratelli e alle sorelle attorno a me che avevano una maggiore statura morale, e anche agli anziani e ai capi, ma nessuno di loro era stato in grado di mostrarmi la via da seguire.
Quando mi capitava di sentire dei fratelli o delle sorelle dire che certe persone erano vincitori, mi trovavo in disaccordo, perché vedevo che in Chiesa parlavano in modo gentile, come se amassero profondamente il Signore, ma le loro azioni non erano conformi alla volontà del Signore. Si vantavano e si mettevano in mostra quando predicavano i loro sermoni, complottavano gli uni contro gli altri e lottavano per la fama e per i guadagni. Come potevano essere vincitori? Poi, pensai a mia madre. Anche se era un capo, anche lei viveva nel peccato e non riusciva a mettere in pratica le parole del Signore. Davanti ai fratelli e alle sorelle si comportava correttamente, era gentile, considerata, paziente e forte di spirito; a casa era irascibile e rimproverava sempre me e mio padre perché non facevamo le cose come voleva lei. Le chiesi perché si comportasse in modi così diversi, gentile e paziente coi fratelli e le sorelle della Chiesa, ma sempre irascibile a casa. Non seppe darmi una risposta, invece sospirò rassegnata: “Tu non capisci quanto sia difficile praticare la verità”. Guardando i fratelli e le sorelle, così come gli anziani e i pastori che mi circondavano, mi resi conto che nessuno di loro si era liberato dai peccato o aveva sconfitto Satana, perciò mi domandavo soprattutto come liberarmi della schiavitù del peccato e vincere Satana, così da poter essere purificato. A quel tempo, spesso pregavo il Signore dicendo: “Signore, quando potrò liberarmi dal peccato e non peccare più? Signore, non vedo speranza alcuna. Ti prego, apri una via per me, così che io possa liberarmi dalle catene del peccato”.
Alla fine di marzo del 2018 conobbi una sorella su Facebook di nome Yang Wang. Dal suo profilo capii che era cristiana, perciò le chiesi l’amicizia e lei accettò. Chattando con lei, scoprii che era in grado di parlare della conoscenza di Dio, che mi fu molto d’aiuto. Una volta mi disse che suo cugino, fratello Zhang, era un predicatore che predicava con molta luce, e mi invitò ad assistere a un incontro. Dal momento che nessuno dei capi della Chiesa, dei fratelli e delle sorelle attorno a me erano in grado di risolvere la mia confusione, pensai che se il predicatore straniero aveva una miglior comprensione e conoscenza avrei anche potuto ascoltarlo. Perciò, accettai.
La prima volta che incontrai fratello Zhang parlammo brevemente del credere. Aprì un libro spirituale e mi lesse alcune parole. Poi, mi disse cosa significa credere davvero in Dio e qual è il corretto punto di vista che un credente dovrebbe adottare. Ascoltandolo, sentii che le parole del libro erano valide e che il discorso di fratello Zhang aveva in sé molta luce. Ascoltare i suoi discorsi iniziò a piacermi, e pensai che mi fosse di grande beneficio.
Il secondo giorno parlammo del ritorno del Signore e studiammo diverse profezie a riguardo contenute nella Bibbia. Per integrare ciò che si trova in Apocalisse 5:5, “Non piangere; ecco, il Leone che è della tribù di Giuda, il Rampollo di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette suggelli”, mi disse: “Solo il Signore può aprire quel libro. Quando ritornerà, rivelerà i misteri contenuti nel libro che riguardano le parole di Dio”. Poi aggiunse: “Al tempo del Vecchio Testamento, Jahvè Dio emanò la legge che guidò il popolo, ottenendo il risultato di rendere le persone consapevoli dei propri peccati. Al tempo del Nuovo Testamento, Gesù Cristo compì l’opera di redenzione, facendo sì che le persone confessassero e si pentissero. Negli ultimi giorni, Dio pronuncia parole e dona alle persone nuove rivelazioni allo scopo di eradicare i nostri peccati”. “Allora – chiesi incuriosito – dov’è il libro ora?” Fratello Zhang rispose: “È già stato aperto. Le parole che ti ho letto ieri sono prese da ‘Il libro aperto dall’Agnello’”. Sono parole espresse personalmente da Dio. Quella rivelazione mi emozionò: “Wow, quelle parole venivano davvero da quel libro. Non mi stupisce che fossero tanto belle. Quindi sono state espresse personalmente da Dio”. Diedi voce a tutti i miei dubbi e alla mia confusione, nella speranza che il fratello potesse aiutarmi a risolverli.
Due giorni dopo incontrai di nuovo fratello Zhang, e gli chiesi: “Noi crediamo nel Signore e il Signore ha perdonato i nostri peccati. Ma perché viviamo ancora in un ciclo di peccati e confessioni?”. Per tutta risposta, lui mi lesse due passi delle parole di Dio: “All’epoca, l’opera di Gesù era la redenzione di tutta l’umanità. I peccati di tutti coloro che credevano in Lui venivano perdonati; bastava credere in Lui, perché Egli ti redimesse; se credevi in Lui, non eri più un peccatore, venivi liberato dei tuoi peccati. Questo è ciò che significava essere salvati ed essere giustificati per mezzo della fede. Eppure, in coloro che credevano rimaneva ciò che era ribelle e contrario a Dio, e che doveva lentamente essere rimosso. La salvezza, infatti, non significava che l’uomo fosse stato completamente guadagnato da Gesù, ma che l’uomo non era più sotto il dominio del peccato, ossia che gli erano stati perdonati i peccati: se l’uomo credeva in Gesù, non sarebbe mai più stato schiavo del peccato”. “Anche se l’uomo è stato redento e perdonato per i suoi peccati, si pensa solo che Dio non ricordi le sue trasgressioni e non lo tratti di conseguenza. Tuttavia, quando l’uomo vive nella carne e non è stato liberato dal peccato, può solo continuare a peccare, rivelando incessantemente l’indole satanica corrotta. Questa è la vita che egli conduce, un ciclo infinito di peccato e perdono. La maggior parte degli uomini pecca durante il giorno solo per confessarsi la sera. Perciò, anche se il sacrificio per il peccato è eternamente efficace per l’uomo, non sarebbe in grado di salvarlo dal peccato. È stata completata solo metà dell’opera della salvezza, perché l’uomo ha ancora un’indole corrotta. […]”.
Finito di leggere, fratello Zhang commentò: “Nell’Età della Grazia, il Signore Gesù fu crocifisso per l’umanità, per redimerci dal peccato. Significa semplicemente che il Signore Gesù ha perdonato i nostri peccati, non che in noi non ci sia più ombra di peccato. Ad esempio, sappiamo bene che seguire le tendenze malvage del mondo è sbagliato, eppure non possiamo fare a meno di farlo e di aggrapparci a piaceri peccaminosi. Un altro esempio: il Signore ci ha chiesto di amare il prossimo nostro come noi stessi, di essere tolleranti e pazienti, ma quando gli altri toccano i nostri interessi personali, ecco sorgere un pregiudizio nei loro confronti che poi porta all’odio. Sappiamo bene che Dio ci chiede di essere umili, eppure, nella vita di ogni giorno, riveliamo un’indole arrogante, denigriamo le persone di calibro inferiore e che magari capiscono le cose lentamente… Tutti questi comportamenti sono racchiusi in noi, chi più, chi meno. Magari a volte riusciamo a trattenerci e rinunciamo alla nostra carne per mettere in pratica le parole del Signore, e il nostro comportamento allora pare buono, dall’esterno. Ma in certe altre circostanze ricadiamo nelle vecchie abitudini disgraziate, mostrando così che in noi non è avvenuto alcun cambiamento d’animo. Tutto ciò mostra che il peccato è ancora presente in noi: dominati dalla nostra natura peccaminosa, continuiamo a vivere in un circolo vizioso di peccati e confessioni”.
Il discorso di fratello Zhang sembrava dipingere il mio stato attuale: “Spesso mi presento al Signore per confessarmi e pentirmi, a volte piango lacrime amare per via della mia incapacità di liberarmi dai peccati, ma ne sono ancora schiavo quando vengo tentato. Come rivelano le parole di Dio, i miei peccati vengono perdonati perché credo nel Signore Gesù, ma mi ribello spesso a Dio e spezzo il Suo cuore: dentro di me abita ancora una natura peccaminosa”. Allora, capii: il nostro essere vincolati dal peccato è causato dalla nostra natura che ci porta a ribellarci a Dio e a resisterGli.
Fratello Zhang proseguì e mi chiese: “Allora, perché rimaniamo in questo ciclo di peccati e confessioni?” Ci riflettei un attimo, ma non riuscii a trovare una risposta. Chiesi quindi a fratello Zhang di darmi la sua opinione. Lui mi lesse un altro passo delle parole di Dio: “Prima che l’uomo fosse redento, molti dei veleni di Satana si erano già insinuati in lui. Dopo millenni di corruzione satanica, l’uomo ha già dentro di sé una natura che resiste a Dio. Quando egli è stato redento, dunque, questa non è altro che redenzione, in cui l’uomo viene comprato a caro prezzo, ma la natura velenosa dentro di lui non è stata eliminata. Un uomo così contaminato deve subire un cambiamento prima di essere degno di servire Dio. Attraverso quest’opera di giudizio e di castigo, l’uomo arriverà a conoscere appieno la sostanza sudicia e corrotta dentro di sé e sarà in grado di cambiare completamente e di diventare puro. Solo in questo modo egli può essere degno di tornare davanti al trono di Dio. […]”.
Finito di leggere, fratello Zhang commentò: “Nell’Età della Grazia, il Signore Gesù compì la Sua opera di redenzione. Non cambiò l’indole corrotta degli uomini. Tuttavia, dopo essere stati corrotti da Satana per migliaia di anni, ormai le sue idee malvage e i punti di vista distorti sono sedimentati in noi; ad esempio ‘Cogliere l’attimo per il piacere, perché la vita è breve’, ‘La vita è breve. Bisogna godersela finché si può’, ‘Ognuno per sé e che gli altri si arrangino’, ‘Io sono il mio signore in cielo e in terra’ e così via. Questi veleni di Satana si sono radicati profondamente in noi facendoci allontanare da Dio, portandoci a tradirLo e rendendoci sempre più corrotti. Pertanto, se Dio non esprime la verità per salvarci, la nostra indole satanica non può essere cambiata, e solo quando Dio verrà personalmente a compiere l’opera di purificazione degli uomini potremo liberarci della nostra indole satanica corrotta e potremo diventare puri. Tale purificazione è un cambiamento da dentro a fuori, è una vera purificazione. Oggi dovremmo accettare l’opera di giudizio degli ultimi giorni di Dio Onnipotente. Solo così potremo cambiare la nostra indole corrotta e saremo degni di entrare nel Regno di Dio”.
Ascoltando il discorso del fratello, capii: se Dio non compie la Sua nuova opera, la nostra indole satanica non può essere purificata. Solo accettando la nuova opera di Dio potremo davvero liberarci dalla corruzione e ricevere la salvezza di Dio. “Fratello, come fa Dio a giudicare e purificare gli uomini negli ultimi giorni?” Chiesi curioso. In risposta, fratello Zhang mi lesse un passo delle parole di Dio: “Durante gli ultimi giorni, Cristo utilizza una serie di verità per insegnare all’uomo, rivelarne l’essenza e analizzare le sue parole e le sue azioni. Queste parole comprendono diverse verità quali il dovere dell’uomo, come l’uomo dovrebbe obbedire a Dio, come dovrebbe esserGli fedele, come dovrebbe vivere la normale umanità, così come la saggezza e l’indole di Dio, e così via. Queste parole sono tutte dirette all’essenza dell’uomo e alla sua indole corrotta. In particolare, le parole che rivelano come l’uomo rifiuta Dio vengono pronunciate a proposito di come l’uomo sia la personificazione di Satana e una forza nemica di Dio. Quando Dio compie il lavoro di giudizio, Egli non Si limita semplicemente a chiarire la natura dell’uomo solo con poche parole, ma compie la rivelazione, il trattamento e la potatura a lungo termine. Tale metodo di rivelazione, di trattamento e di potatura non può essere sostituito con parole ordinarie, ma con la verità che l’uomo non possiede affatto. Solo tale modo di lavoro viene considerato giudizio; solamente attraverso tale giudizio l’uomo può essere persuaso, pienamente convinto all’ubbidienza verso Dio e inoltre può ottenere la vera conoscenza di Dio. Ciò che il lavoro di giudizio realizza è la comprensione da parte dell’uomo del vero volto di Dio e la verità riguardo alla sua ribellione. Il lavoro di giudizio permette all’uomo di ottenere molta comprensione della volontà di Dio, dello scopo della Sua opera e dei misteri che non possono essere compresi dall’uomo. Inoltre, consente all’uomo di riconoscere e conoscere la sua sostanza corrotta e le radici della sua corruzione, come pure di scoprire la sua bruttezza. Questi effetti si realizzano tutti tramite il lavoro di giudizio, perché la sostanza di tale lavoro è di fatto l’opera di svelare la verità, la via e la vita di Dio a tutti coloro che hanno fede in Lui. Quest’opera è il lavoro di giudizio svolto da Dio. […]”.
Dopo aver letto, fratello Zhang continuò il suo discorso: “Negli ultimi giorno, Dio ci giudica esprimendo delle parole. Usa soprattutto le Sue parole per esporre la nostra essenza corrotta, incluse le nostre intenzioni scorrette, i punti di vista sbagliati, i pensieri e le idee ingiusti che ci portiamo dentro. Ad esempio, quando crediamo in Dio solo per ricevere la Sua grazia e le benedizioni, così che pretendiamo molto in cambio di poco lavoro e poca devozione, e se l’opera di Dio non è in linea con le nostre idee, allora fraintenderemo Dio, ci lamenteremo con Lui e arriveremo persino a tradirLo e abbandonarLo. Oltre alle Sue rivelazioni, Dio Si serve anche dell’ambiente che ci circonda per mettere a nudo la nostra corruzione e le nostre mancanze: lo fa tramite la potatura, il trattamento, le prove e i vari affinamenti a cui ci sottopone, così che possiamo vedere la realtà della nostra corruzione più chiaramente, nonché la nostra vera statura. Quando accettiamo il giudizio e il castigo delle parole di Dio, la potatura e il trattamento, nonché le prove e gli affinamenti, guadagneremo via via più discernimento dei nostri vari aspetti satanici quali arroganza, egoismo, l’essere ingannevoli e malvagi, e così via. Saremo altresì testimoni della rettitudine e della santità di Dio, e finalmente ci odieremo, rinunceremo alla nostra indole satanica e vivremo secondo le parole di Dio. In passato, nell’ambito della nostra fede nel Signore, anche se sapevamo che il nostro vivere nel peccato non era conforme alla volontà di Dio, non odiavamo il peccato. Magari provavamo rimorso quando commettevamo un peccato, ma poiché non avevamo ancora accettato il giudizio e il castigo di Dio, e non avevamo conoscenza della verità della nostra corruzione, né dell’indole retta di Dio, continuavamo a vivere in un ciclo di peccati e confessioni. Oggi, solo accettando il giudizio e il castigo di Dio possiamo cambiare a poco a poco la nostra indole corrotta, e solo allora potremo diventare persone che obbediscono a Dio e Lo adorano, ed essere per questo da Lui benedetti”.
Dopo aver ascoltato il discorso di fratello Zhang, mi sentii subito più lieto. Quindi, solo accettando il giudizio e il castigo di Dio noi esseri umani potremo conoscere davvero la nostra indole corrotta e l’indole giusta di Dio, e solo così potremo liberarci dalle catene del peccato. L’opera di giudizio e castigo di Dio è davvero buona. Prima, quando vivevo nel peccato, avevo più volte cercato una soluzione rivolgendomi ai capi della Chiesa, ma non ero mai stato in grado di trovare una soluzione. Ora che ho ascoltato la testimonianza di fratello Zhang riguardo l’opera di giudizio di Dio, invece, so cosa fare. Pertanto, ho potuto confermare in cuori mio che sì, questo è il cammino che ho a lungo cercato. Solo le parole espresse da Dio possono mostrarmi il modo di praticare, e solo l’opera di giudizio di Dio degli ultimi giorni può liberarmi dalle catene del peccato.
Sono passati più di tre mesi da quando ho accettato l’opera degli ultimi giorni di Dio Onnipotente. In questi tre mesi ho discusso spesso con i fratelli e le sorelle a proposito della verità, e ho ascoltato le esperienze che hanno condiviso. Sento di aver guadagnato molto da tutto ciò. Ho anche svolto il mio dovere in qualità di essere creato, insieme ai miei fratelli e alle mie sorelle: abbiamo diffuso il Vangelo e portato testimonianza di Dio, abbiamo portato nutrimento ai nuovi credenti che hanno da poco studiato e accettato l’opera degli ultimi giorni di Dio. Ho sentito di essere molto più vicino a Dio e, soprattutto, il mio spirito era molto più saldo e pacifico. Paragonato al mio vecchio io, anche se la mia corruzione non è ancora stata purificata e cambiata, ora sento di poter afferrare meglio le mie idee e i miei pensieri. Quando metto a nudo la mia corruzione sono in grado di comprenderlo e prego Dio; leggendo le parole di Dio comprendo meglio la mia corruzione e cerco di non agire spinto da essa. In passato, ho sempre vissuto in un ciclo di peccati e confessioni, e non riuscivo a trovare una direzione da seguire, non vedevo la luce e mi sentivo sempre perplesso e miserabile. Oggi, la salvezza di Dio Onnipotente mi ha indicato il modo di purificare i miei peccati. Sono determinato ad accettare il giudizio e il castigo di Dio Onnipotente ancora di più, sono determinato a cambiare la mia indole e a vivere come una persona genuina. Gloria a Dio Onnipotente!