Il Signore Gesù disse: “In verità io vi dico: Se non mutate e non diventate come i piccoli fanciulli, non entrerete punto nel regno de’ cieli” (Matteo 18:3). Dio è fedele, perciò ama l’onesto. Se vogliamo entrare nel Regno dei Cieli, dobbiamo prima diventare onesti. Allora, come possiamo diventare onesti come un bambino? Ora, permettetemi di condividere i tre princìpi da praticare per essere una persona onesta.
Il nostro Signore Gesù ci insegnò: “E quando pregate, non siate come gl’ipocriti; poiché essi amano di fare orazione stando in piè nelle sinagoghe e ai canti delle piazze per esser veduti dagli uomini” (Matteo 6:5). “Iddio è spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in ispirito e verità” (Giovanni 4:24). Secondo le esigenze del Signore, dobbiamo parlare solamente con le parole che abbiamo, e dire ciò che pensiamo con il cuore quando preghiamo, cioè, dovremmo parlare con parole sincere, che abbiamo nei nostri cuori e chiamare le cose con il loro nome. Se non abbiamo nessuna preghiera che provenga dal nostro cuore, ma ci costringiamo a pronunciare parole altisonanti, elogi vuoti o grandi cose al Signore o se scegliamo parole altisonanti che Gli diciamo per raggiungere i nostri scopi, o se Gli facciamo promesse a vuoto, fanno sì che questo tipo di preghiere siano preghiere che Lo ingannino. Egli non approva queste preghiere, e le ascolta molto meno.
In verità, possiamo pregare innocentemente Dio nel nostro cuore in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, purché il nostro cuore e lo spirito abbiano bisogno, oppure perché ci scontriamo con problemi nella vita e nel servizio al Signore. Non è necessario seguire deliberatamente la cerimonia. Ma non possiamo pregare il Signore con le nostre intenzioni e i nostri obiettivi, chiedendoGli irragionevolmente di soddisfare i nostri cuori e desideri egoistici. Se lo facciamo, le nostre preghiere non sono fatte di parole oneste, per quanto dolci siano. Tuttavia, se preghiamo per cercare la verità e accogliere la volontà di Dio con un solo cuore, Egli ci ascolterà. Inoltre, se comprendiamo come fare per essere secondo la Sua volontà e se siamo in grado di agire secondo le Sue parole, allora Dio sarà contento di noi, compirà il lavoro per guidarci e ci illuminerà per comprendere la verità che dobbiamo praticare e intraprendere. A quel punto ci sentiremo particolarmente liberi nei nostri spiriti.
Il nostro Signore Gesù ci insegnò: “Ma sia il vostro parlare: Sì, sì; no, no; poiché il di più vien dal maligno” (Matteo 5:37). Nella vita, tutti parleranno e lavoreranno con gli altri. Essendo corrotti da Satana, spesso mentiamo e inganniamo per salvaguardare i nostri interessi. Quindi, se vogliamo mettere in pratica l’onestà e raggiungere uno stato di non menzogna o d’inganno, dobbiamo pretendere da noi stessi. In primo luogo, dobbiamo verificare, in ogni nostra parola, se la nostra motivazione è giusta e se c’è qualcosa di impuro nelle persone. Allora, quando le nostre parole contengono impurità, falsità o scopi sbagliati, volti a salvaguardare i nostri desideri, la nostra posizione, i nostri interessi, dobbiamo essere in grado di ribellarci contro le nostre intenzioni sbagliate e non vivere per nostra volontà o desideri egoistici. Allo stesso modo, quando diciamo menzogne per ingannare gli altri o fare qualsiasi torto in segreto, dovremmo avere il coraggio di aprirci agli altri, di correggere le nostre menzogne e di ammettere i nostri difetti, e dovremmo rispettare il fatto, cercare la verità e correggere i nostri errori secondo le esigenze di Dio.
Inoltre, dobbiamo trattare i fratelli e le sorelle con sincerità, presentare a loro il nostro vero io e non nasconderci. Inoltre dovremmo anche seguire gli esempi delle parole di Giobbe: “Nelle mie parole è la rettitudine del mio cuore; e le mie labbra diran sinceramente quello che so” (Giobbe 33:3). Se proiettiamo solo il nostro lato buono ai fratelli e alle sorelle nascondendo il nostro lato corrotto e ipocrita, allora noi, come farisei ipocriti, vogliamo che la gente ci guardi e ci adori. Stiamo ingannando le persone, e stiamo ancora di più ingannando il Signore. Di conseguenza, dovremmo presentare il nostro vero io agli altri. Solo in questo modo possiamo interagire normalmente con gli altri. Inoltre, aiuta a migliorare la comprensione reciproca tra noi e gli altri. Per esempio, chiunque abbia problemi, possiamo aiutarlo con cuore amorevole; chiunque riveli la sua corruzione, possiamo ricordarglielo nel tempo e cercare la verità per risolvere insieme i problemi. In questo caso, i fratelli e le sorelle avranno una vera e propria interconnessione spirituale, e saranno in grado di sostenersi a vicenda e di aiutarsi reciprocamente. Vivendo in questo ambiente, tutti si sentiranno rilassati e liberi.
Fintantoché prenderemo sul serio ogni nostra parola e azione, non mentiremo o inganneremo quando parleremo e agiremo, e tratteremo le persone in modo equo e giusto, avremo un rapporto normale con gli altri. Passo dopo passo, attraverso una pratica come questa, cominceremo a vivere come una persona onesta nel trattare gli altri e nel trattare le cose.
Il fatto di dover dare il nostro cuore a Dio e obbedire alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni è l’esercizio per approfondire la verità di essere onesti. Il nostro Signore Gesù disse: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro e lontano da me. Ma invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che son precetti d’uomini” (Matteo 15:8-9). “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua. Questo è il grande e il primo comandamento” (Matteo 22:37-38). Dalle parole del Signore, possiamo vedere Dio, non importa quante lodi a Lui vengano dalla nostra bocca o quante lettere e dottrine si possano avere. Invece ciò che più Gli sta a cuore è se possiamo aprire completamente il nostro cuore a Lui e se possiamo adorarLo e amarLo con il nostro cuore, perché le nostre azioni sono controllate dal nostro cuore. I Proverbi dicono: “Custodisci il tuo cuore più d’ogni altra cosa, poiché da esso procedono le sorgenti della vita” (Proverbi 4:23). Il processo di apertura del nostro cuore a Dio è il processo di donarci alle Sue mani e di sottometterci alla Sua sovranità e alle Sue disposizioni. Perciò, indipendentemente da quale ambiente Dio ci riserverà, dobbiamo presentarci al Signore e per cercare la Sua volontà e obbedire alle Sue disposizioni. E dobbiamo affidarGli il nostro servizio, la vita, il lavoro, il matrimonio, la famiglia e così via. Crediamo che Egli farà tutto per noi secondo il nostro bisogno.
Conosciamo bene la storia di Giobbe. Dopo che la sua proprietà fu rubata e la calamità colpì i suoi figli, egli disse ancora: “Nudo sono uscito dal seno di mia madre, e nudo tornerò in seno della terra; Jahvè ha dato, Jahvè ha tolto; sia benedetto il nome di Jahvè” (Giobbe 1:21). Quando fu deriso da sua moglie, le rispose: “Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo d’accettare il male?” (Giobbe 2:10). Giobbe non è andato contro Dio così come non L’ha messo in discussione. Egli ha creduto semplicemente e onestamente che il cuore di Dio è il più gentile e tutto ciò che fa Dio è buono. Pensava che il suo dovere fosse quello di dare il suo cuore a Dio, dare la sua vita a Dio, obbedire alla sovranità e alle disposizioni di Dio. Così Giobbe ottenne l’approvazione di Dio e in seguito ricevette doppie benedizioni da Dio. Questo dimostra che: durante il tempo della salvezza di Dio, se perseguiamo la verità, allora gli ambienti che Dio ci riserva non sono per punirci o per metterci a morte, ma per mettere alla prova la nostra fede e purificare la nostra corruzione. Quindi, per quanto grandi siano le sofferenze e le prove che sperimenteremo, dobbiamo essere persone oneste, dare il nostro cuore a Dio e mantenere la nostra fede e obbedienza in Lui. E allora riceveremo di sicuro le Sue benedizioni e la Sua grazia.
Crediamo che, finché ci atterremo a tutti e tre questi princìpi da praticare per essere una persona onesta, riceveremo sicuramente la guida di Dio, progrediremo più profondamente in vari aspetti della verità e intraprenderemo il sentiero di essere salvati e rapiti.
Traduzione di Barbara Barozzi
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