Traduzione di Maria Rosaria Leggieri
La Bibbia dice che, “Poi Gesù, venuto nelle parti di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: Chi dice la gente che sia il Figliuol dell’uomo? Ed essi risposero: Gli uni dicono Giovanni Battista; altri, Elia; altri, Geremia o uno dei profeti. Ed egli disse loro: E voi, chi dite ch’io sia? Simon Pietro, rispondendo, disse: Tu sei il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente. E Gesù, replicando, gli disse: Tu sei beato, o Simone, figliuol di Giona, perché non la carne e il sangue t'hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. E io altresì ti dico: Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere. Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; e tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato ne’ cieli, e tutto ciò che avrai sciolto in terra sarà sciolto ne’ cieli” (Matteo 16:13-19). Ogni qualvolta che leggo questi versi, penso: I dodici discepoli erano tutti seguaci del Signore Gesù, ma quando il Signore Gesù chiese loro chi pensavano che Egli fosse, le loro risposte furono diverse. E solo Pietro rispose che il Signore Gesù era il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Pietro riconobbe la sostanza intrinseca e l’identità del Signore Gesù, perciò la sua risposta è stata la più precisa e soddisfacente anche per il Signore Gesù. Poiché solo Pietro possedeva la conoscenza di Dio, il Signore gli ha affidato le chiavi del Regno dei Cieli. Quindi, dato che essi erano tutti discepoli del Signore Gesù, perché, in quel tempo, è stato solo Pietro a riconoscere Gesù come il Cristo?
In seguito, attraverso la lettura della Bibbia e parlando con alcuni fratelli e sorelle e pregando Dio, tutto mi è sembrato più chiaro. Mi sono resa conto che non è stata una casualità che Pietro abbia riconosciuto il Signore Gesù come il Cristo; in verità tutto ciò era strettamente correlato con la sua attenta osservazione dell’azione del Signore Gesù e del Suo essere e di ciò che Gli apparteneva nella vita terrena. Durante il periodo dell’opera del Signore Gesù, Pietro visse con il Signore Gesù e mangiò con Lui. Egli si concentrò nell’osservare ogni azione e ogni parola del Signore Gesù nella vita reale, e da quello egli ha apprezzato con il suo cuore l’indole e le emozioni di Dio che il Signore Gesù ha rivelato. Pietro ha prestato particolare attenzione alle parole del Signore Gesù, in cui ha cercato spesso la verità e desiderato la volontà di Dio. Egli scoprì che ogni parola pronunciata dal Signore Gesù era la verità, capace di mettere a disposizione della gente la verità e la vita, e che nessuno era in grado di pronunciare tali parole. Egli ha potuto conoscere man mano l’indole di Dio, ciò che Egli possiede ed è dalle parole e dalle opere del Signore Gesù. E vide che anche se il Signore Gesù aveva le sembianze di un essere umano comune e non era fisicamente imponente o nato nel palazzo o in una nobile famiglia come immaginava la gente, ma ciò che Egli ha pronunciato era la verità che non era in possesso delle persone corrotte, ed Egli è stato dotato di tutto quello che Dio ha ed è. La Sua magnanimità fu immensa come il mare e il cielo e la Sua tolleranza e misericordia per l’umanità fu senza limiti, eppure Egli restò umilmente nascosto e sedette a tavola con i peccatori. Egli non fu arrogante, egoista, e non aveva alcuna indole alla corruzione degli esseri umani. Tutto ciò è stato rivelato dal Signore Gesù che fu la santità e la giustizia, e il Suo amore disinteressato per noi uomini. Le emozioni di piacere, rabbia, dolore e felicità non Gli appartenevano. Egli provò gioia, in quanto la verità che Egli ha pronunciato ha portato la luce all’umanità ed era addolorato per l’umanità corrotta che viveva nel peccato afflitta da Satana. La verità pronunciata dal Signore Gesù era la realtà di tutte le cose positive, e tale essenza ed essere potevano essere possedute solo da Dio stesso. È stato attraverso ogni singolo dettaglio del suo contatto con il Signore Gesù che Pietro ha riconosciuto il Signore Gesù come il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Infine, per la sua conoscenza di Dio, Pietro fu accettato dal Signore, ed Egli gli ha consegnato le chiavi del Regno dei Cieli affidandogli la missione di guidare il gregge.
Invidio Pietro e aspiro alla sua stessa esperienza riguardante la conoscenza del Signore Gesù. E da esso, ho notato la qualità preziosa di Pietro, che non è mai stata quella di imparare a conoscere il Signore Gesù dal Suo aspetto, ma sperimentando gradualmente le parole vere e l’opera del Signore Gesù, sentendole con il suo cuore e inseguendo la conoscenza di Dio, della Sua sostanza, della Sua indole, del Suo essere e di ciò che Gli appartiene. E finalmente ha riconosciuto il Signore Gesù come il Cristo incarnato. Inoltre ho anche tratto ispirazione dal fatto che: se vogliamo che la nostra fede in Dio ci permetta di raggiungere la vera conoscenza di Dio, dobbiamo concentrarci sulla parola di Dio. Poiché, è attraverso la Sua parola che Dio ci permette di conoscere il Suo essere e tutto ciò che Gli appartiene, la Sua indole, la Sua volontà, le Sue esigenze di uomo, e così via. Inoltre, soltanto prestando ascolto alle parole di Dio, possiamo imparare a conoscerLo poco a poco. Io sono disposta a cercare la verità e ad afferrare l’intenzione di Dio nella Sua parola così come ha fatto Pietro. Fare esperienza dell’opera di Dio per conoscere l’indole di Dio e per diventare una persona che conosce Dio.
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