Stamattina, mentre ero concentrata sulla mia devozione spirituale, ho riflettuto sul seguente verso della Bibbia: “Beati i poveri in ispirito, perché di loro è il regno de’ cieli” (Matteo 5:3), e così ho pensato: perché il Signore Gesù chiede alla gente di essere povera in spirito? E perché i poveri in spirito potrebbero entrare nel Regno dei Cieli? Nel mentre meditavo su questo sono affiorati dei pensieri nella mia mente: quando il Signore Gesù è venuto sulla terra per portare a compimento l’opera del Padre in realtà notiamo di quanto fosse, per alcuni versi, gran parte della Sua opera era molto diversa dall’opera di Jahwè Dio. Per esempio, Jahwè Dio fece la Sua opera e guidò le persone nel tempio, ordinò alla gente di seguire le leggi e i comandamenti, di onorarLo con sacrifici e di lodarLo nel tempio. Invece Gesù guidò i suoi discepoli in ogni città e in ogni villaggio per diffondere il Vangelo del Regno dei cieli, chiedendo alla gente di ravvedersi e confessare i loro peccati. Infatti in quel tempo Lui diceva alla gente: “L’ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. […] che i veri adoratori adoreranno il Padre in ispirito e verità; poiché tali sono gli adoratori che il Padre richiede” (Giovanni 4:21-23). E nel modo di combattere il malvagio Dio diceva “occhio per occhio, dente per dente, […]” (Esodo 21:24), mentre il Signore Gesù disse: “Voi avete udito che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico: Non contrastate al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra” (Matteo 5:38-39). E così via. In quel tempo tutta la gente rispettava le leggi di Jahwè Dio. Se non fossero stati umili non avrebbero cercato la volontà di Dio, né tanto meno avrebbero riconosciuto l’opera di Gesù, sarebbe molto probabile negare e condannare il Signore Gesù, per non parlare dell’accettazione dell’opera del Signore Gesù, il che è impossibile. La gente non sapeva che il Signore Gesù era venuto per compiere una nuova opera e far progredire l’umanità. Tuttavia il Signore Gesù ci ha insegnato ad essere uomini con umiltà, affinché non giungiamo a conclusioni affrettate o giudichiamo cose che non capiamo, ma affinché cerchiamo di più. Solo in questo modo possiamo essere protetti e non puniti perdendo l’opportunità di entrare nel Regno dei Cieli a causa della nostra cieca condanna nei confronti di Dio e offende la Sua indole.
Allora ho pensato: quando il Signore Gesù verrà a compiere la Sua opera negli ultimi giorni, se la Sua opera sarà differente da quella che ha fatto durane l’Età della Grazia potrò cercarlo umilmente e accettare la Sua nuova opera come i discepoli che Lo seguirono? E se io non riconoscessi il Signore quando ritornerà non sarei forse paragonato ai farisei opponendomi al volere di Dio? Come potrei prepararmi ad accogliere il ritorno del Signore Gesù in questi ultimi tempi? E come posso cercarLo con umiltà? Focalizzandomi su questa domanda ho cercato in molti passaggi delle scritture e in alcuni libri spirituali. Grazie alla guida del Signore ho trovato alcune risposte…
1. Non essere arrogante e persecutore della verità come i farisei.
Come tutti noi sappiamo il Signore Gesù ha operato in maniera diversa rispetto all’Età della Legge. Soffermandoci sul fatto che il Signore Gesù non rispettava la legge, non osservava il sabato, i preti, gli scribi e i farisei, non cercavano o investigavano ci fa giungere alla conclusione che l’opera del Signore Gesù andò oltre il Vecchio Testamento. I farisei condannarono il Signore Gesù, “Quest’uomo non è da Dio perché non osserva il sabato” (Giovanni9:16). Dalla scrittura conosciamo che i farisei erano ancora fortemente legati al Vecchio Testamento, ed ecco perché giudicarono, condannarono e negarono l’opera di Gesù così aspramente.
Altresì quello che Gesù fece in quel tempo, ossia guarire e scacciare i demoni, operare miracoli, scioccò tutta la Giudea. I farisei avevano sentito dei miracoli che Gesù aveva fatto, alcuni di loro li avevano visti con i loro occhi. Tuttavia non solo loro non Lo cercavano o Lo conoscevano, ma Lo bestemmiavano e Lo condannavano senza una traccia di paura, sostenendo che Gesù parlava con parole blasfeme (vedi Marco 14:61-64), dicendo che, “Egli ha Beelzebub, ed è per l’aiuto del principe dei demoni, ch’ei caccia i demoni” (vedi Marco 3:21-22). Altresì quando il Signore Gesù pregava nelle sinagoghe i farisei cercavano in ogni modo di ostacolarLo. È chiaro che i farisei fossero arroganti e contro la verità per loro natura, e che non avevano posto per Dio nel loro cuore, parlavano e agivano senza alcuna forma di rispetto nei confronti di Dio. Osavano contraddire l’opera del Signore, restando fermi nelle proprie concezioni e immaginazioni, resistendo alla volontà di Dio. Non hanno mai minimamente pensato di cercare o accettare la verità, e non lo hanno mai fatto poiché la loro disobbedienza così come il loro odio verso la verità hanno impedito loro di ricercare la verità e investigare l’opera del Signore con umiltà, ed è per questo motivo che L’hanno aspramente condannata e L’hanno opposta, in modo da camminare finalmente sulla via della resistenza a Dio, credendo in Dio e servendoLo.
2. Rinuncia alla tua posizione
Nella Bibbia è scritto, “I capi sacerdoti quindi e i Farisei radunarono il Sinedrio e dicevano: Che facciamo? perché quest’uomo fa molti miracoli. Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui; e i Romani verranno e ci distruggeranno e città e nazione” (Giovanni11:47-48). in quel tempo tutti i sermoni predicati dal Signore Gesù e tutti i miracoli che Egli compì scossero l’intera Giudea; c’erano mole persone che condividevano le opere e parlavano del Signore Gesù e sempre più persone decisero di seguirLo. I farisei sapevano benissimo che le opere del Signore Gesù e le Sue parole erano piene di autorità e potere; se avesse continuato a predicare allora i seguaci del giudaismo li avrebbero rigettati e avrebbero seguito Lui; infine il giudaismo sarebbe stato in paralisi e sarebbe crollato. Tutto questo terrorizzava i farisei e li faceva essere ansiosi. Poiché dovevano proteggere il loro status e il loro sostentamento scelsero di condannare, inventare dicerie e intrappolare il Signore Gesù. La cosa più terribile fu che loro si collusero con il governo romano affinché Gesù fosse messo sulla croce. È evidente che i Farisei non perseguivano la verità, non avevano alcuna intenzione di lavorare e trascorrere tempo alla volontà di Dio, né tantomeno di soddisfarLo. Loro non avevano voglia di cercare l’opera di Dio, sebbene avessero constatato l’autorità e il potere della stessa.
3. Avere timore di Dio
Tutti coloro che credono davvero in Dio hanno timore in Lui e un posto per Lui nel loro cuore. Nel rapportarsi con l’opera di Dio essi hanno timore di offenderLo e disobbedirGli. Quindi quando capita qualcosa che non capiscono, non la giudicano o la condannano senza alcuno scrupolo. Invece affrontando l’opera dello Spirito Santo, anche se non è in linea con le loro concezioni, non bisognerebbe condannare, ma continuare a cercare e studiare attivamente. Prendiamo Pietro, per esempio, prima di vedere il Signore Gesù aveva sentito predicare il Vangelo del Regno dei Cieli. In quel tempo egli non sapeva che il Signore Gesù fosse il Cristo, il Messia che doveva venire, ma sentì dire che le prediche del Signore Gesù toccavano le profondità dei cuori delle persone, e tra sé e sé sperò che un giorno l’avrebbe potuto vedere. Perciò quando il Signore Gesù lo chiamò, disse: “Devo seguire colui che è inviato dal Padre celeste. Devo riconoscere colui che è eletto dallo Spirito Santo. Poiché amo il Padre celeste, come potrei non essere disposto a seguirTi?” (“Vita di Pietro”). Possiamo notare di come Pietro avesse inizialmente timore di Dio e non usò le sue concezioni e immaginazioni per stabilire il valore dell’opera di Dio e delle Sue parole. Grazie alla sua attitudine nel ricercare la verità ottenne la salvezza da parte del Signore e divenne un Suo servitore fedele.
4. Non restiamo fermi nelle nostre nozioni e immaginazioni
Sebbene un qualsiasi uomo modesto possa dar adito alle proprie concezioni e rivelare un carattere arrogante nei confronti di qualcosa che non è in linea con le proprie nozioni, non si rimane per se stesso invece ricerca la verità affinché possa comprendere. Una volta compresa egli sa che viene da Dio, così può abbandonare il suo punto di vista e accettare quello di Gesù. Per esempio, quando Filippo disse a Nataniele che aveva incontrato l’Unico che doveva venire, di cui era stato profetizzato tempo prima, il Signore Gesù. Nataniele dimostrò scetticismo e con arroganza disse: “Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret?” (Giovanni 1:46). Tuttavia non restò ancorato al suo punto di vista, né tantomeno condannò o giudicò l’opera di Dio. Anzi, decise di incontrarLo e di ascoltare le Sue prediche. Dopo aver sentito le parole del Signore Gesù egli disse, “Maestro, tu sei il Figliuol di Dio, tu sei il Re d’Israele” (Giovanni 1:49). Poiché la sua ricerca fu fatta con modestia Nataniele riconobbe che il Signore Gesù era il Cristo, il Dio Stesso. Così abbandonò i suoi punti di vista e seguì il Signore, ottenendo così la salvezza.
5. Rinunciare ai propri interessi
Coloro che cercano Dio con il cuore sono amanti della verità. Per ottenere la verità essi sono disposti a rinunciare ai propri interessi, includendo il loro stato, denaro, i piaceri della carne e così via. Per esempio, Matteo era un pubblicano, quando il Signore Gesù lo chiamò egli rinunciò al suo stato e al suo denaro per seguire il Signore anziché rifiutarLo per i piaceri della carne. È chiaro che quando Dio compie opera per salvare l’umanità, se un uomo vuole ottenerla deve rinunciare ai suoi interessi e accettare la chiamata di Dio. Il motivo per cui i seguaci del Signore Gesù possono seguire i Suoi passi ed ottenere la Sua salvezza è proprio perché hanno temuto nei loro cuori e hanno abbandonato le loro concezioni e il loro stato.
Guardando l’opera del Signore essi non sono rimasti ancorati alle proprie nozioni, e una volta udita la voce di Dio hanno deciso di investigare. Grazie alla loro umiltà e ricerca hanno ottenuto la guida e l’illuminazione da parte dello Spirito Santo, riconoscendo che il Signore Gesù era Colui che doveva venire, il Messia, e per questo hanno ottenuto la salvezza. Al contrario, coloro che hanno guardato l’opera di Dio ma non hanno trovato nessun riscontro con le proprie nozioni L’hanno accusato, i farisei, furono arroganti ed orgogliosi, senza alcun timore di Dio. Per proteggere il loro stato fecero di tutto per accusare il Signore Gesù e condannarLo, giudicarLo e bestemmiarLo. Altresì Lo crocifissero. Infine, a causa dei loro atti malvagi furono puniti da Dio, perdendo la loro salvezza per sempre.
Apocalisse 3:20 dice: “Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco”. Quando il Signore ritorna continuerà a compiere la Sua opera e predicare. Se sentiamo qualcuno che testimonia della salvezza per mezzo del ritorno del Signore analogicamente è come se il Signore stesse bussando alla porta del nostro cuore. Negli ultimi giorni, quando il Signore ritornerà come essere un uomo umile e essere benedetti è una questione urgente a cui dovremmo cercare la soluzione…
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