Tutti quelli che credono in Dio vogliono avere una normale relazione con Dio e essere approvati e lodati da Lui. Tuttavia, non si può essere approvati da Dio per il semplice fatto che si crede in Lui. Ad esempio, i farisei credevano in Dio ma facevano cose in opposizione a Dio. Pertanto, Dio non li ha riconosciuti come credenti perché erano tutti contro di Lui. Da questo fatto, possiamo vedere che è molto importante avere una normale relazione con Dio! Allora come possiamo capitre se abbiamo una normale relazione con Dio? Sono sicura che ogni cristiano assetato di Dio è desideroso di saperlo.
Per sapere se abbiamo una normale relazione con Dio, dovremmo prima vedere se calmiamo i nostri cuori davanti a Dio e usiamo i nostri cuori per pregare e leggere le Sue parole. Inoltre, dovremmo sapere se siamo entrati in una vera connessione con Lui o, in altre parole, se abbiamo una normale vita spirituale. Più spesso, continuiamo a cantare inni, a leggere le Scritture eva partecipare alle riunioni ogni giorno, ma più che altro stiamo agendo secondo una formalità senza un cuore tranquillo davanti a Dio. Per esempio, spesso preghiamo Dio con le nostre labbra, ma i nostri cuori sono pieni di faccende domestiche e lavori, trattando Dio in modo superficiale. Sebbene leggiamo la Bibbia, non vogliamo comprendere la verità nelle parole di Dio, ma pensiamo che le persone che credono in Dio debbano leggere la Bibbia. Pertanto, seguiamo un processo, semplicemente leggendo in modo frettoloso e con la mente distante, senza riflettere attentamente. Di conseguenza, non possiamo ottenere alcuna illuminazione o luce. Nella vita quotidiana e nel lavoro, spesso facciamo le cose secondo i piaceri della nostra carne, e parliamo e operiamo come non credenti. Tutte queste cose mostrano che non abbiamo posto per Dio nei nostri cuori, né abbiamo una vera cominione con Lui nello spirito. Inoltre, non possiamo sentire la presenza di Dio e siamo spesso deboli e impotenti nei nostri cuori. Quindi, non abbiamo una normale relazione con Dio.
La parola di Dio dice “Iddio è spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in ispirito e verità” (Giovanni 4:24). “Le persone credono in Dio, Lo amano e Lo appagano toccandoNe lo Spirito con il loro cuore, e perciò ottengono la Sua soddisfazione; quando intavolano un dialogo con le parole di Dio nel loro cuore, sono pertanto mosse dal Suo Spirito. Se desideri ottenere una corretta vita spirituale e stabilire un buon rapporto con Dio, in primo luogo devi consegnarGli il tuo cuore e placarlo dinanzi a Lui. Solo dopo aver riversato il tuo cuore interamente in Dio potrai sviluppare a poco a poco una corretta vita spirituale”. Dalle parole di Dio possiamo vedere che il requisito fondamentale per noi credenti in Dio è che dobbiamo avvicinarci a Dio e toccarLo con i nostri cuori. Solo allora possiamo essere illuminati dallo Spirito Santo. Non importa quanto siamo impegnati, se possiamo essere tranquilli davanti a Dio, pregare con un cuore concentrato e sincero, e leggere un passaggio della parola di Dio con cuore puro, allora possiamo sentire la presenza di Dio ed essere arricchiti nel nostro spirito tutto il giorno. Di solito, che siamo a casa o in qualsiasi altro luogo, non siamo ostacolati dall’essere in silenzio davanti a Dio, avvicinandoci a Lui con i nostri cuori, contemplando il Suo amore e meditando sulla Sua parola. Se siamo capaci di parlare coi nostri cuori a Dio in qualsiasi momento, ogni volta che incontriamo problemi, o quando siamo deboli, allora sentiremo chiaramente le soluzioni, la cura e la protezione dello Spirito Santo nella nostra vita quotidiana. In questo modo, saremo inconsapevolmente forti spiritualmente e sentiremo la benevolenza di Dio, avvicinandoci così a Lui.
Come facciamo o diciamo qualcosa? Rettificando le nostre intenzioni, accettando l’osservazione dello Spirito di Dio e agendo secondo le parole di Dio, oppure seguendo la nostra volontà e le nostre idee in tutto? Nella vita reale, non importa se andiamo d’accordo con le persone o svolgiamo il servizio nella chiesa, spesso mescoliamo le nostre stesse intenzioni e ignoriamo se le nostre azioni sono in accordo con la volontà di Dio, facendo le cose in un modo che ci avvantaggia. Prendi il nostro servizio e la predicazione come esempio. Sebbene possiamo soffrire esteriormente, in realtà lo facciamo solo perché siamo in accordo con Dio per ottenere le Sue benedizioni. Paghiamo un piccolo prezzo per grandi benedizioni e prendiamo le nostre spese e sacrifichiamo come elemento di contrattazione per entrare nel Regno dei Cieli. E spesso, è per mettersi in mostra per ottenere l’ammirazione di fratelli e sorelle e ottenere l’elogio dai leader. Inoltre, a volte aiutiamo e supportiamo fratelli e sorelle dall’esterno quando vediamo che non sono in buone condizioni. Tuttavia, la nostra intenzione è guadagnarci una buona reputazione invece di portarli davanti a Dio per conoscere la Sua volontà. Non possiamo portare tutto ciò che facciamo davanti a Dio e accettare l’osservazione di Dio, quindi come possiamo essere lodati da Dio? Questo mi ricorda i farisei nell’Età della Grazia. Sebbene lavorassero duramente, sacrificandosi e vivendo tutta la loro vita per Dio, non lo facevano per soddisfare Dio ma per ottenere l’ammirazione altrui, per il loro status e per i mezzi di sussistenza. Quindi, pur avendo sofferto molto, non sono stati lodati da Dio. Agli occhi di Dio, tutto ciò che hanno fatto non aveva nulla a che fare con Lui. Come credenti in Dio, non solo non hanno guadagnato la lode di Dio, ma sono stati chiamati malvagi da Lui. Proprio come disse una volta Gesù Cristo, “Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiam noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demoni, e fatte in nome tuo molte opere potenti? E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità” (Matteo 7:22-23). Da queste parole, possiamo vedere che Dio giudica se siamo buoni o cattivi non dal nostro lavoro esteriore e dalle nostre sofferenze, ma dal fatto che lo stiamo facendo per amore e soddisfazione di Dio. Se possiamo portare le nostre azioni e parole davanti a Dio e tutto ciò che facciamo è praticare la verità e soddisfare Dio invece di pianificare in base ai nostri interessi, allora Dio esaminerà i nostri cuori e accetterà tutto ciò che abbiamo fatto. Proprio come disse una volta il Signore Gesù, “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua” (Matteo 22:37).
Cosa facciamo quando accadono cose spiacevoli? Cerchiamo la volontà di Dio, cerchiamo di amare e soddisfare Dio o di produrre concezioni su Dio e nutrire risentimento nei nostri cuori? La maggior parte delle volte, ci aspettiamo solo di godere della grazia e delle benedizioni di Dio. Una volta che accadono cose spiacevoli, siamo negativi e deboli. Quel che è peggio, alcuni di noi sono così risentiti che ragionano con Dio. I loro fraintendimenti su Dio e le loro barriere contro Dio sono sempre più profondi, così che sono totalmente ostili a Dio e cominciano a precipitare verso il basso nello spirito. Il libro dei Proverbi dice, “La coppella è per l’argento e il fornello per l’oro, ma chi prova i cuori è Jahvè” (Proverbi 17:3). Infatti, più le persone amano Dio, più cercano la verità e si affidano a Dio nelle sofferenze e nelle prove, e più esse portano una testimonianza luminosa e clamorosa. Prendi Giobbe come esempio. Credeva in Dio e non pensava mai alle benedizioni o al disastro. Quando le prove l’hanno colpito, quando le sue enormi ricchezze sono state rubate dai ladri, tutti i suoi figli sono morti in un disastro e il suo corpo si è coperto di ulcere doloranti, Giobbe non ha peccato con le sue labbra, ma prima è venuto davanti a Dio. Secondo i suoi molti anni di esperienza, Giobbe disse: “Nudo sono uscito dal seno di mia madre, e nudo tornerò in seno della terra; Jahvè ha dato, Jahvè ha tolto; sia benedetto il nome di Jahvè” (Giobbe 1:21). Così, fu lodato da Dio e ricevette maggiori benedizioni. Oltre a Giobbe, Abramo è un altro esempio. Quando udì la voce di Dio, obbedì a Dio e sopportò il dolore di ricondurre il suo unico figlio Isacco a Dio, portando testimonianza luminosa e clamorosa a Dio. Fu chiamato padre della fede dai suoi discendenti. C’era anche Pietro. È stato messo alla prova molte volte nella sua vita. Non ha mai avuto lamentele da Dio. Alla fine fu crocifisso a testa in giù per Dio, in modo da raggiungere il supremo amore di Dio e obbedire fino alla morte. Se possiamo imitarli e non saltare alle conclusioni o lamentarci quando accadono cose che non sono in linea con le nostre concezioni, ma cercare la verità da loro e obbedire ai progetti e ai piani di Dio. Quindi la nostra normale relazione con Dio non sarà mai disturbata o alterata da nessuna persona, problema o cosa. E vivremo veramente nella luce del volto di Dio.
L’opera di Dio è meravigliosa e insondabile. La saggezza di Dio è infinita. Stabilire una normale relazione con Dio è il primo passo nel nostro viaggio spirituale.
Traduzione di Alessandra boni
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