Mi chiamo Xiaoyu, ho 14 anni e ho frequentato la scuola secondaria inferiore. Da quando avevo cinque anni, mia mamma ha sempre creduto nel Signore. Spesso mi raccontava dell’opera di Dio e cantava gli inni sulla della parola di Dio per me. Sebbene non ne conoscessi il significato, sapevo che Dio è il Dio che ha creato i cieli e la terra e tutte le cose, e che Egli è il Dio che salva l’uomo. Mentre crescevo, mia madre mi diceva spesso: “Esistono molti crimini nella società. Quindi, qualunque difficoltà incontrerai, prega Dio. Finché facciamo riferimento a Dio e guardiamo a Lui, vedremo che Egli è al nostro fianco in qualsiasi momento. Solo Dio ci può salvare!” Ho sempre tenuto a mente le parole di mia madre. Tuttavia, quando mi ha chiesto di leggere la parola di Dio, ero un po’ riluttante, perché credevo bastasse credere che ci fosse un Dio.
Sono un’allieva residente alla scuola media, dove tutti gli allievi residenti sono tenuti a partecipare a sessioni di studio serali. La sera del 20 aprile 2017, ero pronta a fare i compiti come di consueto. Non li avevo ancora presi in mano, che l’insegnante di turno mi disse: “Xiaoyu, stasera sarai la responsabile della disciplina in aula. Se qualcosa non va, non esitare a chiamarmi nel mio ufficio”. (A scuola sono la responsabile di igiene, disciplina e controllo.) In aula, tutti gli allievi stavano tranquillamente facendo i compiti. Tuttavia, per qualche ragione, il mio cuore quella sera era agitato e non riuscivo neppure a risolvere il problema più semplice dei miei compiti. Andai a chiedere l’aiuto al mio insegnante, ma non era nel suo ufficio. Non tornai in aula, invece rimasi nell'ufficio a fare i compiti. Verso le 20:35, l’insegnante tornò e disse che sarebbe andato in classe per dare un’occhiata e sarebbe tornato a casa. Mi chiese di chiudere la porta dell’ufficio quando me ne fossi andata. Non molto tempo dopo che l’insegnante se ne fu andato sentii che l’aula era rumorosa, ma qualche minuto più tardi (verso le 20:45), l’aula improvvisamente tacque. Pensai: come mai è tutto così tranquillo? È possibile che gli studenti se ne siano andati dopo aver visto che l’insegnante se n’è andato? Mi pareva strano, quindi sono uscita per dare un’occhiata (L’aula si trova a circa venti metri dall’ufficio). Quando fui a sette o otto metri dall’aula, vidi che la porta anteriore e posteriore erano entrambe bloccate. A prima vista pensai che gli studenti del nostro grado stessero giocando. Mentre mi avvicinavo, però vidi una persona sdraiata in corridoio e del sangue a terra. C’era un uomo sulla porta con un coltello in mano; l’aula era avvolta da un silenzio totale. Capii immediatamente che qualcuno era stato accoltellato. Avevo molta paura e pensavo a dove nascondermi. D’un tratto pensai alla stanza degli interruttori, quella limitata al personale, così corsi lì a nascondermi (I miei piedi hanno una dislocazione congenita delle articolazioni: se corro velocemente mi slogo le caviglie. Di solito non faccio educazione fisica).
Scese le scale vidi un malvivente prendere un coltello con una lama di trenta centimetri e inseguirmi. Mi è balzato il cuore in gola. Oh, mio Dio! Questo tizio vuole uccidermi! Sono così giovane, non voglio morire! Non mi preoccupai di farmi male alle caviglie: il mio unico pensiero era correre per salvarmi la vita. Nell’ansia mi ricordai di ciò che mi diceva spesso mia mamma: “Qualunque difficoltà incontrerai, prega Dio. Solo Dio può salvarci!” Mentre stavo scendendo la prima rampa gridai in cuor mio: “Dio, salvami!” Il criminale dietro di me brandiva il suo coltello. Quando il mio piede toccò la seconda rampa scivolai sui gradini bagnati appena lavati. In quel momento, il coltello mi sfiorò la testa. Fortunatamente, la scala era talmente scivolosa - come se fosse stata spruzzata con dell’olio, che mi sedetti sulle scale e mi lasciai scivolare verso il basso, come se fossi su uno scivolo: dal secondo piano al primo, in modo sicuro, senza farmi nulla. Nel panico lanciai uno sguardo dietro di me: vedendo che il malvivente mi stava ancora seguendo mi affrettai verso la stanza degli interruttori. Una volta nella stanza bloccai immediatamente la porta dall’interno. In quel momento lui mi raggiunse. Prese a calci la porta ma non riuscì ad aprirla, perciò iniziò a colpire la porta di legno con la lama per romperla. Ero così spaventata che mi nascosi sotto il tavolo del computer. Avevo paura persino a respirare, temendo che l’uomo sarebbe entrato da un momento all’altro. In cuor mio pregai: “Dio! L’uomo sta cercando di sfondare la porta dall’esterno. Ti prego, salvami”.
Poi, guardai in alto e vidi tre allarmi sulla parete. Mi alzai e li suonai tutti. Subito dopo si sentì l’allarme suonare in tutta la scuola. Nonostante l’allarme, non c’erano movimenti fuori dalla porta. Pensato: “Forse quel criminale se n’è andato”. Ma mentre stavo per aprire la porta, vidi l’ombra di una persona attraverso la fessura e non osai uscire. Vidi dalla finestra che stavano arrivando parecchi insegnanti. Credevo che fossero venuti a salvarmi. Inaspettatamente, invece, girarono verso il parcheggio e se ne andarono. Poco dopo arrivò una guardia della sicurezza. Il criminale gli diede una coltellata e scappò via. Dopo qualche istante, vari insegnanti arrivarono alla porta della stanza degli interruttori e chiesero se ci fosse qualcuno all’interno. Solo in quel momento, uscii. Vedendo i tagli nella porta pensai a quando ero scivolata dal secondo al primo piano come se fosse stato un sogno. Ma in cuor mio ero molto lucida: Dio mi aveva salvato, altrimenti sarei stata presa dal malvivente. Quella era opera di Dio. Dio è onnipotente e meraviglioso. Di solito le guardie della sicurezza sembrano maestose, ma quando c’è un’emergenza fuggono più veloci di un coniglio. Inoltre, anche se l’allarme nella scuola aveva suonato a lungo, non era arrivata nemmeno una macchina della polizia. Prima di questo fatto avevo sempre visto l’uomo come un essere insignificante: nessuno può salvare nessuno, soltanto Dio può salvare l’uomo. Quando si trova tra la vita e la morte, l’uomo si affida solo a Dio, consapevole dell'inutilità dell’uomo.
Più tardi andai al secondo piano con alcuni insegnati. In corridoio vedemmo molti studenti riversi in una pozza di sangue. In classe, un disastro. Il computer era distrutto, i tavoli e le sedie erano sottosopra. Uno studente coperto di sangue giaceva sulla piattaforma della cattedra, anch’esso piena di sangue. Alcuni studenti che erano stati feriti, erano accalcati a terra e gemevano per il dolore: alcuni si stringevano le gambe, altri si tenevano il petto... L’aula era piena di lamenti. Pochi minuti dopo arrivarono i poliziotti, ma scattarono soltanto alcune foto della scena del crimine, presero dei campioni di sangue e se ne andarono. Le infermiere e gli insegnanti portarono gli studenti feriti alle ambulanze e li mandarono in ospedale per le cure. Quella sera c’erano più di 120 allievi a scuola per la sessione di studio serale. I feriti furono mandati all’ospedale e i rimanenti sessanta allievi erano terrorizzati. Dopo che i poliziotti e le infermiere se ne furono andati, il professore avvertì gli allievi: “A nessuno è permesso parlare di quanto è accaduto stasera. Se lo farete, dovrete prendervi la responsabilità delle conseguenze finali”. Dopo aver sentito queste parole, tutti gli studenti se ne andarono tranne me.
Il preside mi aveva chiesto di rimanere a pulire, dicendo che l’aula doveva essere pronta per la lezione dell’indomani. Così presi lo spazzolone e mi misi a pulire, da sola. Per amore della fede e della forza donatami da Dio, non c’era paura nel mio cuore. In quel momento c’erano sette o otto insegnanti di altre classi sulla scena. Quello più vicino a me si ritrasse per la paura. Un altro insegnante disse: “Perché questa bambina non ha paura? Ho il cuore quasi in gola, mentre lei è ancora così calma”. Un altro disse: “Questa bambina è molto diversa dagli altri”. Ho ringraziato Dio nel mio cuore quando ho sentito queste parole.
La sera del 21 aprile 2017 tornai a casa e raccontai a mia madre quello che avevo vissuto. Dissi: “Mamma, se non fosse stato per Dio che mi proteggeva, avrei potuto non vederti mai più”. Dopo aver ascoltato la mia esperienza, mia madre fu molto commossa e disse: “Grazie a Dio per la Sua cura e protezione. Dio è così onnipotente!” Poi io e mia mamma iniziammo a leggere insieme la parola di Dio: “Ogni qualvolta Satana corrompe l’uomo o intraprende una sfrenata opera di danneggiamento, Dio non resta a guardare con le mani in mano, né si fa da parte o chiude gli occhi davanti a coloro che Egli ha scelto…essenzialmente ogni individuo ha incontrato molte situazioni pericolose ed è stato sottoposto a molte tentazioni, poiché Satana è esattamente accanto a te, con gli occhi costantemente fissi su di te. Gode quando una sventura ti colpisce, quando le calamità si abbattono su di te, quando non ti va bene niente, e gode quando resti impigliato nella rete di Satana. Quanto a Dio, Egli ti protegge costantemente, tenendoti lontano da una sventura dopo l’altra e da un disastro dopo l’altro. Questo è il motivo per cui dico che tutto ciò che l’uomo ha – pace e gioia, benedizioni e sicurezza personale – sono di fatto sotto il controllo di Dio, ed Egli guida e decide la vita e il fato di ciascuno”. Mia mamma disse: “Dalle parole di Dio possiamo vedere che Satana desidera divorarci in qualunque momento, mentre Dio ci salva e protegge sempre dall’afflizione di Satana. La notte scorsa il malvivente non ti ha ferita: è stato grazie alla protezione di Dio. Finché ci rimettiamo a Dio ed adoriamo Dio, Dio veglierà su di noi e ci proteggerà. Ti avevo chiesto di leggere di più la parola di Dio nella vita quotidiana, ma non lo hai fatto seriamente. Questa volta, se non fosse stato per la misericordia di Dio, ho paura che non saresti qui oggi”. Io replicai: “Dio mi ama così tanto. Credevo che il credere in Dio fosse solo una credenza, ma non ho mai pensato che Dio è vivo e materiale ed è davvero al nostro fianco. Con questa esperienza ho davvero visto che Dio è onnipotente e che mi protegge in segreto. D’ora in poi, leggerò seriamente la parola di Dio”.
Per esperienza personale ho capito che solo Dio può salvare l’uomo. Posso fare affidamento solo su di Lui. Sono riconoscente a Dio per la Sua protezione che mi ha salvato quando mi sono trovata tra la vita e la morte. Gloria a Dio!