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La Parola quotidiana di Dio: Conoscere Dio | Estratto 27

102 |20 Novembre 2020

La benedizione di Dio a Noè dopo il diluvio

Genesi 9:1-6 E Dio benedisse Noè e i suoi figliuoli, e disse loro: “Crescete, moltiplicate, e riempite la terra. E avranno timore e spavento di voi tutti gli animali della terra e tutti gli uccelli del cielo. Essi son dati in poter vostro con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare. Tutto ciò che si muove ed ha vita vi servirà di cibo; Io vi do tutto questo, come l’erba verde; ma non mangerete carne con la vita sua, cioè col suo sangue. E, certo, Io chiederò conto del vostro sangue, del sangue delle vostre vite; ne chiederò conto ad ogni animale; e chiederò conto della vita dell’uomo alla mano dell’uomo, alla mano d’ogni suo fratello. Il sangue di chiunque spargerà il sangue dell’uomo sarà sparso dall’uomo, perché Dio ha fatto l’uomo a immagine Sua”.

Dopo che Noè ebbe accettato gli ordini di Dio, costruito l’arca e superato i giorni in cui Egli usò un diluvio per distruggere il mondo, tutti gli otto membri della sua famiglia sopravvissero. A parte loro, l’umanità intera fu distrutta, così come tutte le cose viventi sulla terra. Dio diede delle benedizioni a Noè e disse alcune cose a lui e ai suoi figli. Esse consistettero in ciò che gli stava concedendo e nella Sua benedizione per lui. Si tratta della benedizione e della promessa che Dio concede a chi è in grado di ascoltarLo e di accettare i Suoi ordini, e anche del modo in cui ricompensa le persone. In altre parole, a prescindere che Noè fosse un uomo perfetto o giusto agli occhi di Dio, e indipendentemente da quanto sapesse sul Suo conto, in breve, lui e i suoi tre figli ascoltarono tutti le Sue parole, si coordinarono con la Sua opera e fecero ciò che dovevano fare secondo i Suoi ordini. Di conseguenza, aiutarono Dio a preservare gli uomini e vari tipi di cose viventi dopo la distruzione del mondo tramite il diluvio, dando un grande contributo alla fase successiva del Suo piano di gestione. Dio benedisse Noè per tutto ciò che aveva fatto. Forse, per le persone di oggi, ciò che Noè fece non è neppure degno di essere menzionato. Alcuni potrebbero persino pensare: “Noè non fece nulla; Dio aveva deciso di mantenerlo, perciò sarebbe sicuramente stato protetto. La sua sopravvivenza non è merito suo. Questo è ciò che Dio voleva far succedere, perché l’uomo è passivo”. Non fu questo, tuttavia, il pensiero di Dio. Per Lui, a prescindere che una persona sia grande o insignificante, purché sia in grado di ascoltarLo, di obbedire ai Suoi ordini e a ciò che Egli le affida, e di collaborare con la Sua opera, con la Sua volontà e con il Suo piano, cosicché la Sua volontà e il Suo disegno si possano compiere agevolmente, la condotta di quell’individuo è degna della Sua commemorazione e di ricevere la Sua benedizione. Dio tiene molto a queste persone e ha cari i loro gesti, il loro amore e il loro affetto per Lui. Questo è il Suo atteggiamento. Allora perché benedisse Noè? Perché è così che Egli tratta tali azioni e l’obbedienza dell’uomo.

Riguardo alla benedizione di Noè da parte di Dio, alcuni diranno: “Se l’uomo ascolta Dio e Lo soddisfa, Egli dovrebbe benedirlo. Non è ovvio?”. Possiamo affermare ciò? Altri risponderanno: “No”. Perché no? Alcuni dicono: “L’uomo non è degno di ricevere la benedizione di Dio”. Non è del tutto vero. Perché, quando una persona accetta ciò che Dio le affida, Egli ha un criterio per giudicare se le sue azioni siano buone o cattive, se essa abbia obbedito, se abbia soddisfatto la Sua volontà e se ciò che fa abbia i requisiti necessari. Ciò che Gli importa è il cuore delle persone, non le loro azioni esteriori. Non è vero che deve benedire qualcuno purché faccia una certa cosa, a prescindere da come la fa. Questa è una convinzione erronea degli uomini sul Suo conto. Dio non guarda soltanto il risultato finale delle cose, bensì pone maggiormente l’accento su come sono il cuore e l’atteggiamento di una persona durante lo sviluppo delle cose, e scruta se nel suo cuore ci siano obbedienza, sollecitudine e il desiderio di soddisfarLo. A quel tempo, quanto sapeva Noè riguardo a Dio? Tanto quanto le dottrine che conoscete adesso? In termini di aspetti della verità come le concezioni e la conoscenza di Dio, Noè fu dissetato e pasciuto quanto voi? No! C’è tuttavia un fatto innegabile: nella coscienza, nella mente e persino nel profondo del cuore degli uomini odierni, le loro idee di Dio e il loro atteggiamento verso di Lui sono confusi e ambigui. Potreste addirittura dire che alcuni assumono un atteggiamento negativo verso la Sua esistenza. Nel cuore e nella coscienza di Noè, però, l’esistenza di Dio era assoluta e indiscutibile, e dunque la sua obbedienza nei confronti di Dio era totale e fu in grado di superare la prova. Il suo cuore era puro e aperto a Dio. Noè non aveva bisogno di conoscere troppe dottrine per convincersi a seguire ogni parola di Dio, né necessitava di molti fatti per dimostrare la Sua esistenza, cosicché poté accettare ciò che Dio gli affidò ed essere in grado di fare ciò che Egli gli lasciò fare. Questa è la differenza sostanziale tra Noè e le persone di oggi, ed è precisamente anche la vera definizione di ciò che un uomo perfetto è agli occhi di Dio. Quello che Egli vuole sono uomini come Noè. Costui è il tipo di persona che Dio loda e benedice. Avete ricevuto qualche rivelazione da tutto questo? Gli uomini osservano le persone dall’esterno, mentre Dio guarda il loro cuore e la loro sostanza. Egli non permette a nessuno di essere svogliato o scettico nei Suoi confronti, né di avere sospetti o metterLo alla prova in alcun modo. Perciò, anche se le persone di oggi si trovano faccia a faccia con la parola di Dio, o potreste dire addirittura faccia a faccia con Lui, a causa di qualcosa nel profondo nel loro cuore, dell’esistenza della loro sostanza corrotta e del loro atteggiamento ostile nei Suoi confronti, sono state ostacolate nella loro vera fede in Dio e impossibilitate a obbedirGli. Per questo è molto difficile per loro ottenere la stessa benedizione che Dio concesse a Noè.

La Parola, Vol. 2: Riguardo al conoscere Dio, “L’opera di Dio, l’indole di Dio e Dio Stesso I”

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