76 |8 Novembre 2020
La vita che Gesù visse sulla terra era una normale vita della carne. Egli visse nella normale umanità della Sua carne. La Sua autorità (compiere l’opera di Dio e pronunciare la Sua parola, guarire gli infermi e scacciare i demoni, compiere tali cose straordinarie) non si manifestò, per la maggior parte, fino all’inizio del Suo ministero. La Sua vita prima del ventinovesimo anno d’età, e quindi dello svolgimento del Suo ministero, era una prova sufficiente del fatto che Egli fosse solamente carne normale. A causa di ciò, e poiché non aveva ancora cominciato a svolgere il Suo ministero, le persone non vedevano niente di divino in Lui, non vedevano nulla di più di un normale essere umano, un uomo comune, come quando inizialmente alcuni credevano fosse il figlio di Giuseppe. Le persone pensavano che fosse il figlio di un uomo comune, non c’era per loro alcun modo di riconoscere che Egli era la carne incarnata di Dio; anche quando, durante lo svolgimento del Suo ministero, compì molti miracoli, la maggior parte del popolo continuava a dire che era il figlio di Giuseppe, perché era il Cristo con l’involucro esteriore della normale umanità. La Sua normale umanità e la Sua opera esistevano entrambe allo scopo di realizzare il significato della prima incarnazione, come prova che Dio era venuto interamente nella carne, era diventato un uomo del tutto comune. Il fatto che Egli possedesse una normale umanità prima di iniziare la Sua opera era una prova che era carne comune; e anche il fatto che in seguito svolse la Sua opera era una prova che Egli era carne comune, perché compì segni e prodigi, guarì gli infermi e scacciò i demoni nella carne possedendo una normale umanità. Il motivo per cui era in grado di compiere miracoli era che la Sua carne portava l’autorità di Dio, era la carne di cui lo Spirito di Dio Si era rivestito. Egli possedeva questa autorità grazie allo Spirito di Dio e ciò non significava che non fosse carne. La guarigione degli infermi e la cacciata dei demoni erano l’opera che doveva compiere nel Suo ministero, un’espressione della Sua divinità nascosta nella Sua umanità e, indipendentemente dai segni che manifestava e dal modo in cui dimostrava la Sua autorità, Egli continuava a vivere nella normale umanità ed era comunque carne comune. Fino al momento in cui fu risorto dopo essere morto sulla croce, Egli dimorò in una carne normale. Il conferimento della grazia, la guarigione degli infermi e la cacciata dei demoni facevano tutti parte del Suo ministero, erano l’opera che svolgeva nella Sua carne normale. Prima di andare sulla croce, indipendentemente da ciò che stesse facendo, Egli non Si era mai separato dalla Sua carne umana normale. Egli era Dio Stesso, che svolgeva la Sua opera ma, dal momento che era la carne incarnata di Dio, Egli Si nutriva di cibo e indossava indumenti, aveva bisogni umani ordinari, era dotato di un senno umano e di una mente umana normali. Tutto questo era la prova che Egli era un uomo normale, e ciò provava che la carne incarnata di Dio era una carne dotata di normale umanità, non soprannaturale. Il Suo lavoro era di completare l’opera della prima incarnazione di Dio, di realizzare il ministero della prima incarnazione. Il significato dell’incarnazione è che un uomo comune, normale, svolge l’opera di Dio Stesso; vale a dire che Dio compie la Sua opera divina nell’umanità e in tal modo sconfigge Satana. Incarnazione significa che lo Spirito di Dio Si fa carne, vale a dire, Dio diventa carne; l’opera che Egli compie nella carne è l’opera dello Spirito, che è realizzata nella carne, espressa dalla carne. Nessuno tranne la carne di Dio può svolgere il ministero del Dio incarnato; vale a dire, solamente la carne incarnata di Dio, questa normale umanità, e nessun’altra può esprimere l’opera divina. Se, nel corso della Sua prima venuta, anteriormente al ventinovesimo anno d’età, Dio non avesse posseduto la normale umanità, se, al momento della nascita, avesse potuto operare miracoli, se, non appena avesse imparato a parlare, fosse stato in grado di esprimerSi con la lingua del cielo, se, nell’istante in cui avesse messo piede sulla terra, Egli avesse potuto comprendere tutte le questioni terrene, discernere i pensieri e gli intenti di ogni persona, allora non Si sarebbe potuto definire un uomo normale e la Sua carne non si sarebbe potuta denominare carne umana. Se ciò fosse accaduto per Cristo, il significato e l’essenza dell’incarnazione di Dio sarebbero stati persi. Il fatto che possedesse una normale umanità dimostra che Egli era Dio incarnato nella carne; il fatto che sperimentò un normale processo di crescita umana dimostra ulteriormente che era carne normale; e inoltre, la Sua opera è una prova sufficiente che Egli era la Parola di Dio, lo Spirito di Dio, che Si era fatto carne. Dio diventa carne a motivo delle esigenze dell’opera; in altri termini, questa fase dell’opera doveva essere compiuta nella carne, nella normale umanità. Questo è il presupposto per “la Parola è stata fatta carne”, per “la Parola è apparsa nella carne” ed è la vera storia delle due incarnazioni di Dio. Gli individui possono credere che tutta la vita di Gesù sia stata accompagnata da prodigi, che fino alla fine della Sua opera sulla terra Egli non abbia manifestato una normale umanità, che non abbia provato bisogni, debolezze o emozioni umane, che non abbia avuto bisogno delle necessità primarie della vita o che non abbia nutrito normali pensieri umani. Lo immaginano semplicemente come dotato di una mente soprannaturale, di un’umanità trascendente. Credono che, dal momento che Egli è Dio, non dovrebbe pensare e vivere come fanno gli umani comuni, che solo una persona normale, un essere umano vero, possa intrattenere dei pensieri umani ordinari e vivere una normale vita umana. Queste sono tutte idee dell’uomo e sue nozioni, che si oppongono agli intenti originari dell’opera di Dio. Il pensiero umano normale sostiene il senno umano normale e la normale umanità; la normale umanità sostiene le normali funzioni della carne e le normali funzioni della carne consentono la vita normale della carne nella sua interezza. Solamente operando in una carne di questo genere Dio può realizzare lo scopo della Sua incarnazione. Se il Dio incarnato possedesse solamente l’involucro esteriore della carne, ma non intrattenesse normali pensieri umani, questa carne non possiederebbe il senno umano, né tantomeno un’umanità vera. Come potrebbe una simile carne, priva di umanità, realizzare il ministero che il Dio incarnato dovrebbe svolgere? Una mente normale sostiene tutti gli aspetti della vita umana; senza una mente normale, una persona non potrebbe essere umana. In altri termini, una persona che non intrattiene pensieri normali è malata mentalmente. E un Cristo che non possiede l’umanità ma solamente la divinità non si può definire carne incarnata di Dio. Quindi, come potrebbe la carne incarnata di Dio non possedere la normale umanità? Non è forse una bestemmia affermare che Cristo è privo di umanità? Tutte le attività a cui i comuni umani si dedicano dipendono dal funzionamento di una mente umana normale. Senza di essa, gli umani si comporterebbero in modo aberrante; non sarebbero nemmeno in grado di distinguere il bianco dal nero, il bene dal male e non avrebbero una morale umana e dei principi morali. Analogamente, se il Dio incarnato non pensasse come un uomo normale, non sarebbe una vera carne, una carne normale. Una simile carne priva di pensiero non sarebbe in grado di farsi carico dell’opera divina. Non potrebbe dedicarsi alle normali attività della carne, né tantomeno vivere insieme agli umani sulla terra. E quindi, il significato dell’incarnazione di Dio, l’essenza stessa della venuta di Dio nella carne sarebbe andata persa. L’umanità del Dio incarnato esiste per sostenere l’opera divina normale nella carne; Il Suo pensiero umano normale supporta la Sua normale umanità e tutte le Sue normali attività corporee. Si potrebbe dire che il Suo pensiero umano normale esiste allo scopo di sostenere tutta l’opera di Dio nella carne. Se questa carne non possedesse una mente umana normale, Dio non potrebbe operare nella carne e ciò che Egli deve realizzare nella carne non potrebbe mai essere conseguito. Sebbene il Dio incarnato possegga una mente umana normale, la Sua opera non è contaminata dal pensiero umano; Egli intraprende l’opera nell’umanità con una mente normale, partendo dal presupposto che possiede l’umanità con una mente, non tramite l’esercizio del normale pensiero umano. Indipendentemente da quanto siano elevati i pensieri della Sua carne, la Sua opera non reca il segno della logica o del pensiero. In altri termini, la Sua opera non è concepita dalla mente della Sua carne, ma è una diretta espressione dell’opera divina nella Sua umanità. Tutta la Sua opera è il ministero che deve svolgere e nulla di ciò è concepito dal Suo cervello. Per esempio, la guarigione degli infermi, la cacciata dei demoni e la crocifissione non furono i frutti della Sua mente umana, non avrebbero potuto essere realizzati da alcun uomo con una mente umana. Analogamente, il lavoro di conquista di oggi è un ministero che deve essere svolto dal Dio incarnato, ma non è l’opera di una volontà umana, è quella che la Sua divinità è chiamata a compiere, opera di cui nessun umano di carne è capace. Quindi, il Dio incarnato deve possedere una mente umana normale, una normale umanità, perché deve compiere l’opera nell’umanità con una mente normale. Questa è l’essenza dell’opera del Dio incarnato, l’essenza stessa del Dio incarnato.
La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “L’essenza della carne abitata da Dio”