83 |14 Settembre 2020
La fede in Dio necessita di una vita spirituale normale, che è il fondamento per poter sperimentare le parole di Dio e accedere alla realtà. Tutta la vostra pratica attuale costituita da preghiere, l’avvicinarsi a Dio, il canto degli inni, le lodi, la meditazione e la riflessione sulle parole di Dio corrisponde a una “vita spirituale normale”? Nessuno di voi sembra saperlo. Una vita spirituale normale non si limita a pratiche quali la preghiera, il canto degli inni, la partecipazione alla vita di Chiesa, il nutrirsi e dissetarsi delle parole di Dio. Significa piuttosto condurre una vita spirituale nuova e intensa. Ciò che conta non è come praticate, ma quale frutto la vostra pratica produce. La maggior parte delle persone crede che una vita spirituale normale preveda necessariamente la preghiera, il canto degli inni, il nutrirsi e dissetarsi delle parole di Dio o riflettere sulle Sue parole, indipendentemente dal fatto che tali pratiche producano effettivamente un risultato o conducano a una reale comprensione. Queste persone si concentrano nel seguire procedure superficiali senza minimamente pensare ai risultati; sono individui che vivono nei rituali religiosi e non nella Chiesa, e ancor meno sono persone che appartengono al Regno. Le loro preghiere, il loro intonare inni, il loro nutrirsi e dissetarsi delle parole di Dio non sono altro che osservanza delle regole dettata da un senso di obbligo e dalla voglia di stare al passo con le tendenze, e non dalla volontà né dal cuore. Per quanto queste persone preghino o cantino, i loro sforzi non produrranno alcun risultato, perché la loro pratica si limita alle regole e ai rituali della religione; non stanno effettivamente mettendo in pratica le parole di Dio. Si concentrano eccessivamente su come praticano e trattano le parole di Dio come regole da rispettare. Tali persone non mettono in pratica le parole di Dio: gratificano soltanto la carne e fanno sfoggio delle proprie azioni per essere visti dagli altri. Tali regole e rituali religiosi sono tutti di origine umana; non procedono da Dio. Dio non Si attiene alle regole, né è soggetto ad alcuna legge. Piuttosto, Egli compie cose nuove ogni giorno e realizza un’opera concreta. Come le persone nella Chiesa delle Tre Autonomie che si limitano a pratiche quali frequentare le funzioni mattutine ogni giorno, elevare preghiere serali e preghiere di ringraziamento prima dei pasti e rendere grazie in ogni cosa: per quanto essi facciano o quanto a lungo si protraggano a farlo, costoro non avranno l’opera dello Spirito Santo. Quando si conduce un’esistenza all’insegna delle regole e si ha il cuore fisso su metodi di pratica, lo Spirito Santo non ha modo di operare poiché il cuore di tali persone è preso da regole e da nozioni umane. Pertanto, Dio non è in grado di intervenire e di operare su costoro ed essi possono solo continuare a vivere sotto il controllo delle leggi. Tali persone sono eternamente incapaci di ricevere la lode di Dio.
Una vita spirituale normale è una vita vissuta dinanzi a Dio. Quando si prega, si è in grado di acquietare il cuore dinanzi a Dio e attraverso la preghiera si può ricercare l’illuminazione dello Spirito Santo, conoscere le parole di Dio e comprendere la volontà di Dio. Nutrendosi e dissetandosi delle parole di Dio si può acquistare una comprensione più chiara e completa dell’opera attuale di Dio. Si può altresì acquisire un nuovo percorso di pratica e non restare aggrappati a quello vecchio; tutto ciò che si pratica sarà finalizzato al raggiungimento della crescita nella vita. Per quanto riguarda la preghiera, non si tratta di pronunciare qualche gradevole parola o di sciogliersi in lacrime dinanzi a Dio per far vedere quanto si è indebitati con Lui; piuttosto, il suo scopo è esercitarsi all’uso dello spirito, permettendo a se stessi di acquietare il proprio cuore dinanzi a Dio, di esercitarsi a ricercare la guida delle parole di Dio in ogni questione, affinché il cuore possa essere attirato ogni giorno dalla nuova luce e in modo da non essere passivi o pigri, e da poter imboccare la retta via del mettere in pratica le parole di Dio. Oggigiorno, la maggior parte delle persone si concentra sui metodi della pratica, ma non lo fa per perseguire la verità e raggiungere la crescita nella propria vita. È qui che hanno preso una strada sbagliata. Vi sono anche alcuni che sono in grado di ricevere la nuova luce, ma i loro metodi di pratica non cambiano. Si portano appresso le loro vecchie nozioni religiose, contando sul fatto di ricevere le parole di Dio di oggi, pertanto ciò che ricevono è ancora dottrina che si tinge di nozioni religiose; non ricevono la luce di oggi con semplicità. Di conseguenza, le loro pratiche sono corrotte; si tratta delle stesse vecchie pratiche di prima, con un nuovo involucro. Per quanto pratichino bene, sono degli ipocriti. Dio guida gli uomini nel fare nuove cose ogni giorno ed esige che ogni giorno acquisiscano nuova conoscenza e nuova comprensione, e anche che non siano antiquati o ripetitivi. Se credi in Dio da molti anni ma i tuoi metodi di pratica non sono affatto cambiati, se sei ancora infervorato e indaffarato riguardo a questioni esterne ma non hai un cuore sereno da presentare al cospetto di Dio per godere delle Sue parole, allora non otterrai alcunché. Quando si tratta di accettare la nuova opera di Dio, se non progetti diversamente, se non affronti la tua pratica in un modo nuovo e non persegui una nuova comprensione, ma piuttosto ti aggrappi alle cose vecchie e ricevi la nuova luce solo in misura ristretta senza cambiare il modo in cui pratichi, allora le persone come te si trovano in questo flusso solo di nome; in realtà, sono farisei religiosi al di fuori del flusso dello Spirito Santo.
La Parola, Vol. 1: La manifestazione e l’opera di Dio, “A proposito di una vita spirituale normale”