Liberarsi della sofferenza causata dalla ricerca della fama, obbedire alla sovranità di Dio
Fin da quando ero piccolo, i miei genitori mi insegnavano sempre: “Devi studiare duramente ed entrare in una buona università, come i tuoi cugini. Non vediamo l’ora che tu ti crei un nome illustre per te stesso e che rechi onore e gloria ai nostri antenati”. Per questo motivo, essi mi iscrissero a molti corsi di istruzione supplementare e trovarono per me insegnanti fantastici. Studiai con molta serietà per riuscire a realizzare i loro desideri. Tuttavia, per quanto fossi diligente nei miei studi, i miei voti erano ancora insufficienti. Di conseguenza, i miei genitori erano delusi di me, i miei insegnanti mi disprezzavano e anche i miei compagni di classe mi prendevano in giro e mi schernivano. Mi sentivo infelice e depresso. Poi presi una decisione: quando sarei stato grande, avrei dovuto distinguermi e diventare un uomo ricco. E dovevo dimostrare a tutti che non ero nato perdente.
Dopo la laurea, intrapresi un’attività e conseguii un certo successo.
Dopo aver terminato i miei studi, animato da ideali ambiziosi, decisi di buttarmi a capofitto nel lavoro. Pensai: “Solo le persone che hanno denaro sono stimate e rispettate. Se guadagnerò bene, potrò anch’io ottenere molto”. Entrai quindi nel settore assicurativo, a quel tempo un’eccellente attività, che consentiva soldi facili, extra alti e benessere. Ma in quell’industria ferocemente competitiva, era necessario avere non solo coraggio, ma soprattutto connessioni. A quel tempo, c’era una frase che girava nel settore: avere connessioni significa avere denaro. Se arrivi ai ricchi, arrivi ai grandi ordini.
Al fine di realizzare il mio desiderio di distinguermi, cominciai a frequentare corsi di formazione aziendale, i cui nomi erano: “Come avere una parlantina sciolta”, “Come fare conoscenza con i ricchi”, “Come ampliare il giro delle proprie connessioni” e così via. Partecipavo anche attivamente a tutti i tipi di feste organizzate dalla mia azienda, per poter familiarizzare sempre più con persone ricche. Inoltre, i miei colleghi mi davano molti consigli e mi dissero che dovevo imparare ad annuire, a chinarmi e a imbrogliare. All’inizio non approvavo le loro azioni, ma quando mi accorsi che esse in un solo mese mi potevano far guadagnare centinaia di migliaia di dollari di Taiwan e mi permettevano di guidare belle macchine e di comprare case nuove, ne fui alquanto sconvolto: anche se lavoravo molto duramente, potevo ricevere solo uno stipendio di base basso. C’era un grande divario tra me e i miei colleghi. Iniziai, quindi, a utilizzare alcuni dei loro suggerimenti e a comportarmi come mi avevano indicato. In poco tempo, acquisii familiarità con l’attività e, nel frattempo, compresi alcuni trucchi sporchi del settore finanziario. Quindi, non solo avevo un reddito di tutto rispetto, ma anche la mia famiglia conduceva un’esistenza migliore. Ogni volta che i miei parenti o amici mi guardavano con ammirazione, mi sentivo molto orgoglioso e pensavo: “Finalmente mi sono impegnato per i miei genitori e sono diventato una persona utile”.
Questa bella situazione non durò per sempre; fallii più e più volte.
Proprio quando mi sentivo orgoglioso del mio successo, nel 2008 una crisi finanziaria ebbe un grande impatto sul settore in cui operavo. Da allora in poi, le mie vendite calarono drasticamente, i miei redditi diminuirono bruscamente e la nostra azienda crollò in un istante. La società per cui avevo lavorato con tanto impegno andò in fumo nel giro di circa un mese. Di fronte a questo colpo improvviso, il mio cuore soffriva molto, ma non ero rassegnato alla sconfitta. Con l’obiettivo di diventare ricco, senza consultare la mia famiglia, investii in altri progetti tutti i miei risparmi ammontanti a oltre un milione di dollari di Taiwan e altri due milioni presi in prestito dai miei amici. Tuttavia, in pochi mesi, persi tutto ciò che possedevo. Quando, infine, venne a sapere che avevo grossi debiti, la mia famiglia era ormai quasi rovinata. Tuttavia, non trassi una lezione da questa esperienza. Per diventare un uomo di successo, tentai comunque ogni mezzo per trovare il modo di arricchirmi. Nel 2009, ricevetti un’opportunità di investimento da un amico che lavorava come agente per un noto prodotto europeo, che si diceva vendesse molto bene in Europe. Trascinato dal desiderio di fare un sacco di soldi, ignorai l’opposizione della mia famiglia e presi in prestito dai miei amici quattro o cinque milioni di dollari di Taiwan. Poi, attraverso le mie connessioni, ottenni dai miei dirigenti l’occasione di guadagnare parecchio, cioè divenni agente per il mercato cinese. Quando mi accorsi di poter realizzare qualcosa di eccezionale sulla piazza della Cina continentale, non potei frenare la mia eccitazione. Pensai tra me: “Quando Dio chiude una porta, per me apre una finestra. La Cina continentale è un mercato più grande. Si tratta di una buona opportunità per realizzare i miei sogni e per far prendere una svolta alla mia carriera”.
Solo dopo essere entrato nel mercato della Cina continentale – un’occasione che molti paesi avevano sognato - scoprii che non ne sapevo nulla, perché c’erano molti fattori che non potevamo controllare. Inoltre, la nostra mancanza di capitale ci impediva di aprirci in un mercato così grande; limitati dalla casa madre, non avevamo alcun controllo su parecchi piani operativi. Per tanti tipi di motivi diversi, i miei fondi vennero gradualmente bloccati, i miei debiti diventarono sempre più grandi e io sprofondai sempre più in basso. Lottai lì per sette anni. In quel periodo, molte volte la mia famiglia e i miei amici cercarono di convincermi a smettere, ma io desideravo così tanto il successo che ignorai il loro consiglio. Alla fine del 2015, non avevo più un quattrino e il mio debito ammontava a oltre dieci milioni di dollari di Taiwan. Di fronte a passivi così ingenti, crollai completamente. Sopraffatto dal dolore e dalla disperazione, mi misi a camminare da solo per le strade di Shanghai e improvvisamente percepii di essere terribilmente indifeso e debole. In precedenza, avevo promesso con lealtà a tutti che avrei guadagnato molto denaro, ma alla fine ero stato premiato con questo bel risultato. In quel momento ero schiacciato e non sapevo che percorso futuro intraprendere. Molte volte pensai di uccidermi, ma quando la mia mente correva ai miei vecchi genitori, a mia moglie e ai miei figli, non potevo sopportare di farlo. Dopo averci riflettuto all’infinito, bloccai tutti gli investimenti e tornai a Taiwan. Di fronte alle mie battute d’arresto e ai miei fallimenti, ero avvolto nella depressione e sprofondato senza speranza nel dolore.
Nel momento in cui mi sentivo più triste, il Vangelo di Dio venne da me.
Mentre ero nella disperazione più nera, un amico che conoscevo da vent’anni mi testimoniò l’opera di Dio degli ultimi giorni. Lessi le parole di Dio: “I desideri delle persone sono perfetti ma, quando esse fanno il primo passo nel viaggio della vita, arrivano gradualmente a rendersi conto di quanto sia imperfetto il destino umano e, per la prima volta, capiscono davvero che, per quanto si possano fare progetti audaci per il futuro, per quanto si possano accarezzare fantasie ardite, nessuno ha la capacità o il potere di realizzare i propri sogni, nessuno è nella posizione di controllare il proprio futuro. […] Quale professione si intraprende, cosa si fa per guadagnarsi da vivere e quanta ricchezza si accumula nella vita sono aspetti che non vengono decisi dai genitori, dai talenti, dagli sforzi o dalle ambizioni, bensì prestabiliti dal Creatore”.
A quel tempo, ero pieno di ogni tipo di sentimenti contrastanti e sentivo che queste parole raccontavano esattamente la situazione in cui mi trovavo. In effetti, ognuno ha i propri piani, ideali e sogni per il futuro e combatte per essi; tuttavia, se i nostri sogni possono diventare realtà o meno non è cosa che viene decisa da noi. A posteriori, dopo essere entrato nella società, allo scopo di raggiungere i miei desideri di elevarmi al di sopra degli altri e di glorificare i miei antenati, avevo cercato vari modi per fare soldi, ma ogni volta non ero riuscito ad avere successo e, alla fine, non avevo ottenuto altro che enormi debiti. Questi fallimenti e passi indietro mi hanno permesso di avere una comprensione profonda del fatto che nessuno è in grado di controllare il proprio destino, né può cambiarlo con le sue stesse mani. Quanta ricchezza si può possedere nella vita e se si è ricchi o poveri sono situazioni predeterminate da Dio.
In seguito lessi le parole di Dio: “In effetti, indipendentemente da quanto nobili siano gli ideali umani, indipendentemente da quanto realistici siano i desideri dell’uomo o da quanto appropriati possano essere, tutto ciò che l’uomo vuole ottenere, tutto ciò che l’uomo cerca è inestricabilmente connesso a due parole. Queste due parole sono di vitale importanza nella vita di ogni persona e sono cose che Satana intende instillare nell’uomo. Quali sono queste due parole? Una è ‘fama’ e l’altra è ‘profitto’: sono fama e profitto. Satana usa un tipo di modalità molto sottile, molto consona alle nozioni delle persone; non è un tipo di scelta radicale. In mezzo all’inconsapevolezza, la gente arriva ad accettare lo stile di vita di Satana, le sue regole di vita, stabilendo degli scopi e la propria direzione nella vita e, così facendo, inconsapevolmente determina i propri ideali di vita. Tali ideali di vita, indipendentemente da quanto altisonanti possano sembrare, sono solo un pretesto, inestricabilmente legato a fama e profitto. Qualsiasi persona grande o famosa, da ogni persona, in effetti, e tutto ciò che seguono nella vita è collegato unicamente con queste due parole: ‘fama’ e ‘profitto’. Non è forse vero? (Sì.) Dopo aver ottenuto fama e profitto, le persone pensano di poterli capitalizzare, per godersi uno stato sociale elevato e grandi ricchezze, e godersi così la vita. Dopo aver guadagnato fama e profitto, possono quindi capitalizzarvi su per il loro godimento della carne edonista e indiscriminato. Le persone prendono i loro corpi, le loro menti, tutto ciò che possiedono, il loro futuro e il loro destino e lo mettono nelle mani di Satana in modo volontario seppur inconsapevole, al fine di ottenere la fama e il profitto desiderati. Le persone lo fanno senza neppure un attimo di esitazione, costantemente inconsapevoli della necessità di riprenderne completo possesso. Potrebbero le persone avere ancora controllo su di sé dopo essere passate in tal modo dalla parte di Satana ed essergli divenuti fedeli? Certo che no. Sono completamente e assolutamente controllate da Satana. Sono anche completamente e assolutamente incapaci di liberarsi dal pantano in cui sono affondate. […]”.
La parola di Dio agì in modo tale che tutto divenne chiaro per me: il motivo per cui avevo vissuto nel dolore era che avevo scelto la strada sbagliata. Educato e influenzato dal pensiero di distinguermi e di essere una persona importante, credevo erroneamente che solo quando gli individui guadagnano successo e ricchezza, conducono uno stile di vita aristocratico e ottengono il rispetto degli altri, la loro vita diviene preziosa e densa di significato. Solo questa è la vera vita. In superficie, cercare il successo e il guadagno è un obiettivo positivo, ma in realtà è un mezzo ecogitato da Satana per corrompere l’uomo. Ripensando a me stesso, con lo scopo di perseguire il successo e il guadagno, ho perso la mia sincerità e i miei scrupoli originari, ho imparato ad adulare e a ingraziarmi gli altri, sono diventato ipocrita e ho commesso azioni contro la coscienza e la moralità. Anche se mi sentivo a disagio dopo ciò, poiché la tentazione del successo e del guadagno era grande, ho ripetutamente disobbedito al suggerimento della mia coscienza e ho continuato a cercare di ottenere sempre più successo e più ricchezza. Anche quando il mio sogno è andato in frantumi, non sono riuscito a costringermi a smettere e ho tentato ancora ogni possibile espediente per fare soldi, pagando per questo un prezzo enorme. Alla fine, mi ero molto indebitato e la mia famiglia era andata quasi in frantumi. Fu allora che mi resi conto che Satana usava il successo e il guadagno per rendermi cieco, facendo sì che io mi sforzassi di perseguirli, in modo da potermi affliggere e da tentarmi a camminare su una strada senza ritorno. Questa è l’intenzione malvagia di Satana.
Successivamente, grazie agli incontri con i miei fratelli e le mie sorelle, e leggendo le parole di Dio, mi sono reso conto che cercare il successo e il guadagno non è la vera e retta via della vita umana, ma è invece uno dei modi che Satana usa per corromperci. Solo quando ricerchiamo la verità e obbediamo a quanto predisposto da Dio per noi e alle Sue disposizioni, possiamo liberarci dall’afflizione di Satana. Decisi pertanto di credere in Dio in modo adeguato, di seguirLo e di percorrere la retta via della vita umana.
Di fronte alle tentazioni, avevo due idee.
Nel periodo in cui volevo liberarmi dalla schiavitù del successo e del guadagno, mi imbattei nelle prove di Satana. Uno dei miei vecchi amici mi chiamò all’improvviso e mi disse: “Ho un buon amico, che amministra una grande società di gestione patrimoniale a Hong Kong. E ha filiali a Hong Kong, Shenzhen e Guangzhou. Ora si sta preparando per espandere la sua attività e vuole un responsabile del portafoglio clienti con esperienza. Penso che dovresti provare. Non puoi perdere un’occasione così buona”. Dopo aver riagganciato, ero pazzo di gioia e pensai: “Si tratta davvero di una buona opportunità. Se ottengo questo lavoro, posso ripagare subito i miei debiti”. Dopo questa telefonata, dedicai tre giorni appositamente per volare a Hong Kong e Guangzhou, e visitare l’azienda. Prima di rientrare, i superiori mi invitarono a cena e discutemmo delle nostre rosee prospettive di collaborazione. Mi chiesero di svolgere questo lavoro per uno stipendio annuo di 2,5 milioni di dollari.
Al mio ritorno a Taiwan, mi sentivo molto in conflitto: “Devo andarci o no? Se vado a lavorare in Cina, dove il Partito Comunista Cinese ateo perseguita le confessioni religiose, rischio di rinunciare a credere in Dio e, quindi, perderei questa preziosa opportunità di essere salvato”. Tuttavia, non posso neanche sopportare di rinunciare a uno stipendio così alto. Pertanto, vivevo nei tormenti.
Un giorno, mentre guidavo verso casa, ricevetti una chiamata da un agente di recupero crediti: la mia mente era, dunque, disturbata e io mi distrassi. A un incrocio, per poco non investii un pedone. Grazie alla protezione di Dio, all’ultimo istante riuscii a sterzare bruscamente. Per calmarmi, mi accostai al bordo della strada e presi a chiedere aiuto a Dio. Poi eseguii una recitazione della Sua parola. Sentii le parole di Dio che dicevano: “La questione che più Mi preoccupa è a chi sono fedeli i vostri cuori. Vorrei anche che ciascuno di voi riorganizzasse i propri pensieri e che ti domandassi a chi sei fedele e per chi vivi. Forse non avete mai considerato attentamente questa domanda, perciò lasciate che vi riveli la risposta”.
“Tutti coloro che hanno memoria ammetteranno questo fatto: l’uomo vive per se stesso ed è fedele a se stesso. Non credo che la vostra risposta sia del tutto corretta, perché ognuno di voi vive rispettivamente la propria vita, ognuno lotta nella propria angoscia. Di conseguenza, ciò a cui siete fedeli sono le persone che amate e le cose che vi soddisfano, e non siete del tutto fedeli a voi stessi. Poiché ciascuno di voi è condizionato dalle persone, dagli avvenimenti e dalle cose che ha intorno, non siete davvero fedeli a voi stessi. […]”.
Ascoltai questa recitazione della parola di Dio per tre volte, mentre tornavo a casa. Dopo essere rientrato sano e salvo, tali parole si erano impresse profondamente nel mio cuore. Continuavo a chiedermi: “A chi sono fedele, io? Per chi vivo, io?” Queste domande mi tennero sveglio tutta la notte. Riflettendo su me stesso, mi resi conto che non ero fedele a Dio, perché non avevo messo da parte la mia ricerca di successo e ricchezza. Di fronte a questa tentazione, la mia fede in Dio fu rivelata: tra la verità e il successo, avevo preferito quest’ultimo. Pensai che se avessi accettato quell’impiego, avrei potuto risollevarmi di nuovo. Se Dio non mi avesse sollecitato in modo tempestivo, Lo avrei probabilmente tradito e sarei tornato al campo di Satana. Essere portato allo scoperto dalle parole di Dio mi fece vergognare profondamente.
Poi lessi le parole di Dio che dicevano: “Quando non si ha Dio, quando non si riesce a vederLo né a riconoscerNe chiaramente la sovranità, ogni giorno è insignificante, inutile, triste. Ovunque una persona si trovi, qualunque lavoro faccia, i suoi mezzi di sostentamento e il perseguimento dei suoi obiettivi non le portano altro che un dolore interminabile e una sofferenza incurabile, al punto che essa non sopporta di guardarsi indietro. Soltanto quando si accetta la sovranità del Creatore, quando ci si sottomette alle Sue orchestrazioni e disposizioni e si cerca la vera vita umana, ci si libererà gradualmente da tutto il dolore e da tutta la sofferenza e ci si scrollerà di dosso tutta la vacuità della vita”. “Dopo averlo riconosciuto, il tuo compito è accantonare la tua vecchia visione della vita, stare lontano dalle varie trappole, lasciare che Dio si faccia carico della tua esistenza e faccia programmi per te, provare soltanto a sottometterti alle Sue orchestrazioni e alla Sua guida, a non avere scelta e a diventare una persona che adora Dio. […]”.
Le parole di Dio hanno dato una direzione alla mia vita e al mio modo di praticare: devo affidare tutto a Lui e sottomettermi a quanto da Lui predisposto e alle Sue disposizioni. Solo in questo modo, posso vivere liberamente e senza restrizioni. Dio ha usato questa tentazione per mettermi alla prova, al fine di verificare cosa avrei scelto di fronte a successo e ricchezza: soddisfare Dio o soddisfare i miei desideri materiali e tradirLo. Pensai anche all’esperienza di Giobbe. Egli non aveva ambizione personale o desiderio di successo e guadagno, perché sapeva che la quantità di ricchezza che si può possedere non dipende da quanto si lotta per averla, ma è predeterminata da Dio. Quando Giobbe si trovò a possedere grandi sostanze, non cercò di guadagnare di più, ma guardò alle benedizioni di Dio con serenità; quando perse i suoi averi, lodò ancora il Suo nome. Grazie alla sua vera conoscenza dell’autorità di Dio, al suo profondo rispetto e alla sua sincera obbedienza verso di Lui, che egli possedesse una grande ricchezza o non avesse nulla, comunque fu in grado di affrontare entrambe le situazioni con serenità. In quel momento ne fui molto incoraggiato. Desideravo fortemente imitare Giobbe, essere una persona che si sottometteva sinceramente a Dio e vivere per soddisfarLo.
Dopo una lotta interiore, declinai cortesemente le buone intenzioni del mio amico e dei dirigenti, e dissi loro: “Non desidero accettare questo impiego perché ho cose più importanti da fare per il resto della mia vita”. Udendo le mie parole, il mio amico non poteva capirmi, ma io sapevo chiaramente cosa avrei dovuto perseguire, contribuendo con il mio piccolo sforzo all’opera di Dio negli ultimi giorni e vivendo una vita ricca di significato. Quando arrivai a casa, mi sentii come se un grande peso mi fosse stato tolto dal cuore.
Dopo essermi liberato dalla schiavitù del successo, vidi le opere di Dio.
Nei giorni successivi, affidai il compito di trovare un lavoro a Dio e Gli chiesi di condurmi e di guidarmi. In seguito, trovai un lavoro notturno e un’occupazione part-time nel campo delle transazioni finanziarie durante il giorno. In questo modo, oltre alle spese quotidiane della mia famiglia, potei avere un po’ di soldi in più per pagare i miei debiti. Inoltre, nella mia vita ho visto le mirabili opere di Dio e le Sue benedizioni. Una volta, mentre la nostra azienda stava chiudendo, dovevo recarmi nella Cina continentale per occuparmi di alcuni compiti procedurali, ma non avevo una somma a disposizione per le spese del viaggio. Proprio mentre mi stavo preoccupando per questo problema, uno dei miei vecchi clienti mi chiamò all’improvviso perché voleva acquistare da me alcuni prodotti finanziari. La cifra che mi versò era esattamente la somma necessaria per comprare il mio biglietto di andata e ritorno. In seguito, ogni volta che incontravo difficoltà, Dio mi forniva una via d’uscita. Una sensazione indescrivibile muoveva il mio cuore e io potevo solo continuare a ringraziare e a lodare Dio nel mio intimo.
Anche se ora conduco un’esistenza comune, vivo ogni giorno secondo le parole di Dio e, quindi, mi sento molto rilassato e libero. Grazie a Dio per avermi salvato. È Dio che mi dona una vita ricca di significato ed è Lui che mi permette di adempiere al mio dovere in quanto essere creato. Desidero perseguire la verità come si conviene, al fine di ripagare il Suo amore. Grazie a Dio Onnipotente. Tutta la gloria sia a Dio Onnipotente!
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