Come avvicinarsi a Dio? Hai solo bisogno di cogliere quattro princìpi
È scritto nella Bibbia: “Appressatevi a Dio, ed Egli Si appresserà a voi” (Giacomo 4:8). Da ciò capiamo che, soltanto avvicinandoci a Dio e avendo con Lui una reale interazione, possiamo mantenere un rapporto normale con Lui e vivere sotto la Sua guida. Tuttavia, il nostro cuore è turbato spesso dalle persone, dagli eventi e dalle cose di ogni genere. Quando incontriamo dei problemi, diventa molto difficile per noi placarci al cospetto di Dio, avvicinarci a Lui e cercare la Sua illuminazione e guida. Quando facciamo delle cose, spesso agiamo senza un orientamento o uno scopo corretto, e il nostro cuore è continuamente in uno stato di vacuità e agitazione. Ciò porta a un crescente allontanamento da Lui. Esattamente, quindi, come possiamo mantenere un rapporto normale con Dio? Dobbiamo solo comprendere i seguenti quattro punti, e il nostro rapporto con Lui diventerà sicuramente più intimo.
Primo, esercitiamoci a calmare il nostro cuore davanti a Dio.
Il Signore Gesù disse: “Iddio è spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in ispirito e verità” (Giovanni 4:24). Da questo verso capiamo che se vogliamo stabilire una normale relazione con Dio dobbiamo pregare Dio con un cuore sincero, parlando dal cuore. Quando parliamo a Dio con onestà delle nostre attuali circostanze e difficoltà pratiche, e facciamo un po’ di autoriflessione davanti a Lui, saremo mossi dallo Spirito Santo e sperimenteremo un vero rimorso. In questo modo possiamo calmarci davanti a Dio. Ad esempio, tu preghi: “Dio! Vedo molti fratelli e sorelle che lavorano sinceramente per Te. Ma la mia statura è troppo piccola. Ho così tanti bagagli – il mio lavoro, la mia famiglia e il mio futuro – che non posso dedicarmi a Te. Non so come liberarmi del mio bagaglio. Possa Tu illuminarmi e farmi capire la Tua volontà e le Tue esigenze. Possa Tu darmi fede e forza così che io possa obbedire alle Tue orchestrazioni e disposizioni”. Quando preghi in questo modo approcci Dio con quiete nel cuore. Quando Dio ti vede pregare onestamente, lo Spirito Santo opera in te, e allora stabilirai una normale relazione con Dio. Al contrario, se non apriamo i nostri cuori a Dio quando ci inginocchiamo in preghiera ma diciamo solo poche parole con noncuranza, anche se sembriamo piuttosto devoti dall’esterno, questo non è calmare davanti a Dio e tale preghiera non sarà accettata. Inoltre, se siamo irrazionali, se portiamo le nostre richieste o il desiderio di fare affari nelle nostre preghiere, allora tali preghiere non sono offerte con un cuore tranquillo davanti a Dio e non saranno accettate.
Oltre a calmare i nostri cuori davanti a Dio quando preghiamo, dobbiamo anche stare in silenzio davanti a Dio e toccare il suo Spirito con i nostri cuori quando leggiamo la Bibbia e contempliamo le parole di Dio. Quando abbiamo una vera comunione con Dio e viviamo davanti a Dio, siamo toccati dallo Spirito Santo e otteniamo la Sua opera. Indipendentemente da ciò che stiamo facendo, che stiamo pregando o lavorando, o facendo una passeggiata, dovremmo costantemente esercitarci a calmare il nostro cuore davanti a Dio. Finché ci esercitiamo così, potremo mantenere una normale relazione con Dio.
Secondo, riconosciamo la nostra vera situazione attraverso le parole di Dio, notiamo le nostre mancanze, riconosciamo la verità sulla nostra corruzione, imploriamo Dio di salvarci e purificarci e assumiamoci la vera responsabilità della nostra vita.
Il Signore Gesù disse: “Ma sia il vostro parlare: Sì, sì; no, no; poiché il di più vien dal maligno” (Matteo 5:37). Dalle parole del Signore Gesù capiamo che il Signore ci richiede di essere persone oneste che sappiano dire la verità e fare cose pratiche, invece di imbrogliare e mentire. Coloro che non riescono a comportarsi secondo le esigenze del Signore sono malvagi. In passato ho sempre detto bugie per ottenere fortuna e fama. Per esempio, per dare una buona impressione ai pastori e agli anziani della mia chiesa, per adularli e ingraziarmeli, ho sempre pronunciato parole che andavano contro alle mie convinzioni; per fare in modo che i fratelli e le sorelle avessero stima di me, spesso ho detto delle belle parole quando pregavo, ma non ho messo in pratica la verità. Una volta, mentre stavo andando a una sala da gioco, ho incontrato qualcuno che conoscevo che mi ha chiesto: “Dove stai andando?” Ho mentito: “Sto solo andando a fare una passeggiata”. Ogni volta che non svolgevo correttamente il mio lavoro o danneggiavo qualcosa con noncuranza, usavo ogni scusa per non assumermi la responsabilità del mio errore. A poco a poco, la menzogna divenne un tema costante della mia vita. Più tardi, dopo aver letto un libro spirituale, ho scoperto che a Dio piacciono le persone oneste e che detesta le persone ingannatrici. Quindi, se vogliamo stabilire una normale relazione con Dio, dovremmo abbandonare le bugie e impegnarci ad essere persone oneste. Nella preghiera, dovremmo esercitarci con coscienza a dire la verità nei nostri cuori ed entrare davvero in comunione con Dio; durante le riunioni, dovremmo citare le parole di Dio quando mettiamo a nudo le nostre corruzioni e accettare la supervisione dei fratelli e delle sorelle; quando ci riuniamo con altri dovremmo parlare secondo i fatti, e se le nostre motivazioni non sono corrette, dovremmo voltare le spalle ai nostri desideri fisici e accettare le ispezioni di Dio. Quando agivo in questi modi, mi sentivo a mio agio e vivevo liberamente e senza freni. Quindi, finché esercitiamo veramente l’onestà e sperimentiamo l’opera di Dio, la nostra relazione con Dio diventerà sempre più normale.
Terzo, doniamo il nostro cuore a Dio, permettiamo a Dio di controllare ogni cosa e obbediamo alla sovranità e alle disposizioni di Dio.
Dare i nostri cuori a Dio significa affidare a Dio i nostri lavori, le nostre famiglie e le nostre vite. Qualunque cosa ci accada, dovremmo immergerci nell’opera di Dio e dedicarci a Lui, agire secondo le Sue parole in ogni cosa e obbedire alle Sue orchestrazioni e disposizioni senza scelta. Questo è ciò che si intende per donare il proprio cuore a Dio. Supponiamo di dover affrontare la questione del matrimonio di uno dei nostri figli. Preghiamo: “Caro Signore! Mio figlio mi è stato donato da Te. Ora ha raggiunto l’età del matrimonio. Invece di prendere decisioni personalmente, sono disposto ad affidarTi questo argomento e ad obbedire alla Tua orchestrazione e disposizione. Credo che ciò che disporrai sarà il meglio per lui”. Dopo una tale preghiera, dovremmo obbedire alle orchestrazioni di Dio invece di agire secondo i nostri stessi desideri. Se dichiariamo di essere pronti a sottometterci a Dio ma siamo pieni di lagnanze e ci permettiamo persino di negare, giudicare e bestemmiare Dio quando i fatti ci mettono alla prova, non stiamo veramente donando il nostro cuore a Dio. Come disse il Signore Gesù: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro e lontano da me. Ma invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che son precetti d’uomini” (Matteo 15:8-9). Dalle parole di Dio capiamo che Egli non desidera noi onorarLo con le labbra; invece vuole che doniamo interamente il nostro cuore a Lui e Gli rendiamo la sovranità su ogni cosa. Prendiamo come esempio i tre amici di Daniele. Di fronte al pericolo di essere gettati in una fornace ardente, erano disposti a morire piuttosto che adorare gli idoli. (si veda Daniele 3:17-18) Non hanno scelto, hanno reso a Dio il loro sovrano e hanno soddisfatto Dio con tutto il cuore; questo significa veramente donare il cuore a Dio.
Quarto, impariamo a cercare e praticare la verità in tutte le cose.
Non importa chi ha detto qualcosa, anche se quella persona è di basso rango o qualcuno che guardiamo dall’alto in basso, se ciò che lui o lei dice è conforme alla verità, dovremmo sottometterci e accettarlo. Ma se, al contrario, non è conforme alla verità, non dovremmo accettarlo, non importa quanto in alto sia la loro posizione o quanto grande sia la loro influenza. Quando scopriamo che i nostri collaboratori si impegnano in dispute di gelosia l’uno con l’altro, rubano le offerte o fanno qualcosa di dannoso per gli interessi della chiesa, non dovremmo chiudere un occhio su queste cose, o agire come se la cosa non ci toccasse, né dovremmo essere inibiti dallo status e dal potere di altre persone. Invece, dovremmo schierarci fermamente dalla parte di Dio e salvaguardare gli interessi della chiesa. Solo quando agiamo in questo modo possiamo davvero obbedire alla verità. Oggigiorno, nella chiesa, ci sono molte persone che adorano la conoscenza e lo status, ascoltano ciecamente e obbediscono a qualsiasi cosa dicano i pastori e gli anziani. I loro comportamenti mi ricordano gli Israeliti. Durante il tempo del Signore Gesù, gli Israeliti adoravano ciecamente i capi dei sacerdoti, gli scribi e i farisei; ingannati da essi, li seguirono nel resistere al Signore Gesù e Lo inchiodarono alla croce, soffrendo in seguito la punizione e la maledizione di Dio. Al contrario, persone come Pietro, Giovanni, Matteo e Filippo videro che l’opera e la parola del Signore Gesù mostravano pienamente l’autorità e il potere Dio e Lo seguirono, senza lasciarci soggiogare dai farisei, così ottennero la salvezza di Dio. Proprio come dice la Bibbia, “Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini” (Atti 5:29).
Se mettiamo in atto ed entriamo in questi quattro punti sopra descritti, potremo avvicinarci a Dio e stabilire una normale relazione con Lui; avremo un percorso di pratica nei problemi che incontreremo, Egli ci concederà la pace e la gioia e ci consentirà di vivere nella Sua benedizione. Perché, allora, non cominciamo proprio adesso?