di Du Shuai
L’espressione “affannarsi a trovare un dottore quando sei malato” riflette direttamente i sentimenti di ansia, impotenza e panico delle persone quando queste si ammalano. In quanto cristiani, sebbene sappiamo che tutto è creato da Dio, che Egli ci ha dato il nostro stesso respiro, che dispone della vita e della morte dell’uomo e le governa, possiamo non sapere bene cosa fare quando ci troviamo di fronte alla malattia. Perciò ero confuso su questa questione: “Quando siamo colpiti da una malattia, come dovremmo viverla, per essere in grado di affrontarla serenamente e avere la vera fede in Dio?”. Spesso pregavo e indagavo su questo con Dio, e indagavo e condividevo con i miei fratelli e sorelle, finché, dopo un po’ di tempo, ho capito: “Quando ci ammaliamo, soltanto comprendendo lo scopo di Dio che si cela dietro la nostra malattia e conoscendo a fondo i quattro principî della pratica possiamo dissipare i nostri sentimenti di disagio, panico e impotenza e generare la vera fede in Dio”. Voglio condividere qui con i miei fratelli e sorelle la mia piccola e semplice fetta di conoscenza, nella speranza che sarà d’aiuto a tutti voi.
Quando ci ammaliamo, ognuno ha la sua opinione al riguardo, e alcuni fratelli e sorelle si lamentano della loro malattia dicendo cose del genere: “Come mai mi sono ammalato, se credo in Dio?” e “Perché Dio non veglia su di me e non mi protegge?”. Ci sono anche alcuni fratelli e sorelle che pensano di essersi ammalati perché hanno recato dispiacere a Dio in qualche modo ed Egli non è contento di loro; così si disperano e si arrendono, Lo fraintendono e biasimano nel loro stato negativo… Questi sono gli stati d’animo che possiamo avere quando ci ammaliamo, e sono tutti dovuti al fatto che non comprendiamo l’origine della malattia. In realtà, a prescindere dal tipo di malattia da cui siamo colpiti, non dovremmo biasimare Dio o fraintenderLo, in quanto la malattia deriva da Satana ed è giunta dopo che questo ci ha corrotto. La parola di Dio dice: “Da dove venne il dolore della nascita, della morte, della malattia e della vecchiaia presente in tutta la vita dell’uomo? Per quale ragione le persone avevano queste cose inizialmente? Gli uomini non le avevano quando furono creati per la prima volta, vero? Dunque, da dove vennero queste cose? Il dolore, le pene e il vuoto della carne e l’estrema miseria del mondo arrivarono dopo che gli uomini furono corrotti da Satana. Dopo la corruzione di Satana, gli uomini degenerarono sempre di più, le loro malattie si aggravarono e la loro sofferenza si acuì man mano. […] Così, questa sofferenza fu inflitta all’uomo da Satana e arrivò solo dopo che l’uomo era stato corrotto da Satana e la sua carne era degenerata” (“Il significato dell’esperienza del dolore del mondo da parte di Dio”).
Come tutti noi sappiamo, all’inizio Adamo ed Eva ascoltavano la parola di Dio, Gli obbedivano e vivevano nel Giardino dell’Eden sotto la Sua cura e protezione e totalmente liberi da ansie; non conoscevano la malattia o la morte, tanto meno la sofferenza o la preoccupazione. In seguito, Adamo ed Eva furono indotti con le lusinghe di Satana a mangiare il frutto dall’albero della conoscenza del bene e del male, che Dio aveva proibito loro di mangiare, e così ripudiarono e tradirono Dio, non meritarono più la Sua cura e protezione e caddero sotto il dominio di Satana. Perciò, malattia, preoccupazione, senso di vuoto, morte e così via sono ricaduti sul genere umano. Per millenni, Satana, al fine di ingannare e corrompere l’uomo, si è servito delle eresie e delle falsità di persone famose e potenti, per esempio l’ateismo, il materialismo e l’evoluzionismo, come pure le varie filosofie sataniche, quali “Ognuno per sé e che gli altri si arrangino”, “Non c’è mai stato alcun Salvatore”, “Il destino è nelle proprie mani”, “Gli uomini faranno qualunque cosa pur di diventare ricchi”, “Nessun dolore, nessun guadagno”, “Bisogna conquistare la propria felicità”, “I soldi fanno girare il mondo”. Satana indottrina continuamente le persone con queste eresie e falsità attraverso canali quali l’istruzione scolastica, l’influenza parentale e la comunicazione negli ambienti sociali. Una volta che siamo stati avvelenati e influenzati da tali eresie e falsità, rinneghiamo l’esistenza di Dio e la Sua sovranità, non crediamo più che sia Dio a provvedere a noi e a sostenerci e non crediamo più che Egli governi ogni nostro singolo destino. Per vivere, facciamo invece affidamento su diverse eresie, falsità, filosofie e assiomi di Satana e propugniamo il denaro, ci affezioniamo alla vanità e perseguiamo la fama, la fortuna e la posizione sociale. Per raggiungere un livello maggiore di piacere materiale, diamo fondo alle nostre idee, ci scervelliamo, corriamo da tutte le parti, lavoriamo sodo e paghiamo qualunque prezzo, anche a costo della nostra salute. Quando abbiamo lavorato sodo ma il desiderio di avere soldi, fama, fortuna e posizione sociale non viene soddisfatto, possiamo diventare ansiosi, arrabbiati e irritabili e persino disilluderci della vita. I sentimenti a lungo termine di oppressione e dolore, nella vita, non solo ci sfiancano sia nel corpo sia nella mente e ci portano a sperimentare l’estrema sofferenza, ma fanno anche in modo che i nostri corpi provino le condizioni più disparate, come le vertigini, la costrizione toracica e la nevrastenia e, in casi gravi, possiamo anche contrarre alcune malattie, quali la depressione, l’ipertensione e la cardiopatia. Per entrare in una buona scuola e distinguersi dalla massa, alcuni studenti si immergono totalmente nello studio e fanno di tutto per studiare sodo, così, in età giovanile, contraggono spondilosi cervicale e nevrastenia; quando non passano il test d’ingresso all’università, alcuni di loro non lo accettano, si sentono demoralizzati ogni giorno e contraggono una grave forma di depressione. Ci sono anche molte persone che, per fare più soldi e affermarsi, si ammazzano di lavoro, sforzando il proprio corpo oltre la sua capacità di sopportazione, e cominciano ad avere problemi alla schiena, alle gambe, al collo e alle spalle, allo stomaco e al cuore, e possono persino morire di sfinimento. Questi sono solo alcuni esempi, e da essi capiamo che la malattia è il risultato della corruzione e del male che Satana ci ha inflitto ed è la conseguenza del fatto che rinneghiamo Dio, Lo rinneghiamo e tradiamo e perseguiamo il benessere, la fama, la fortuna e la posizione sociale facendo affidamento sul nostro duro lavoro. Perciò, se in futuro ci ammaleremo, dovremo essere ragionevoli e avere il giusto approccio alla malattia e non dovremo biasimare o fraintendere Dio.
Qualche volta possiamo ammalarci perché abbiamo violato le leggi della vita stabilite da Dio per l’uomo. La parola di Dio dice: “Sono trascorse migliaia di anni e l’umanità ancora gode della luce e dell’aria conferite da Dio, ancora respira il soffio esalato da Dio Stesso, ancora gioisce di fiori, uccelli, pesci e insetti creati da Dio e gioisce di tutte le cose fornite da Dio; giorno e notte ancora si avvicendano continuamente; le quattro stagioni si alternano come al solito; […] Ogni sorta di creatura vivente fra tutte le cose parte e ritorna e poi riparte, un milione di cambiamenti avviene in un batter d’occhio; ma ciò che non cambia sono l’istinto e le leggi della sopravvivenza. Le creature vivono grazie alla provvista e al nutrimento di Dio, e nessuna può modificare il proprio istinto o alterare le regole della propria sopravvivenza” (“Dio Stesso, l’Unico I”).
Dio ha creato tutte le cose in cielo e in terra e ha creato l’umanità. Lui ha anche stabilito le regole e le leggi della vita per gli esseri umani e per tutte le cose. Ad esempio, secondo quanto prescritto da Dio per noi uomini, dovremmo mangiare tre pasti al giorno, lavorare nelle ore diurne e riposare di notte, mangiare il cibo che Dio ci fornisce in base alle stagioni, e così via. Solo seguendo le leggi della vita che Dio ha stabilito per l’uomo, gustando il pane quotidiano che Egli ci ha concesso e vivendo sulla terra in modo regolato possiamo evitare le malattie, e allora arriveremo spontaneamente ad avere corpi sani. Tuttavia, ci stiamo facendo corrompere sempre di più da Satana e non c’è alcun posto per Dio nei nostri cuori. Per soddisfare i nostri desideri fisici, gran parte del tempo violiamo le leggi della vita che Dio ha stabilito per l’uomo e non conduciamo una vita regolata; questo, a sua volta, comporta che i nostri corpi siano afflitti da ogni genere di malattia. Ad esempio, alcune persone giocano spesso sul cellulare o escono a divertirsi per tutta la notte o addirittura fino alle prime ore del mattino, e le loro vite e i loro ritmi sregolati di lavoro e di riposo causano l’insorgere in loro di patologie endocrine, letargia, danni epatici e via discorrendo, il che, a lungo andare, può portare a vari problemi fisici. Alcuni bramano piaceri fisici e, per soddisfare il loro appetito, spesso fanno cose come mangiare e bere a volontà; mangiano cibo che non è di stagione o è crudo, freddo o grasso, e ingeriscono persino cibo spazzatura per un lungo periodo, il che porta poi a carenze nutrizionali e all’abbassamento delle difese immunitarie. Contraggono così l’enterite, problemi di stomaco e malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. Alcuni contraggono l’ipertensione, il diabete, l’iperlipemia e addirittura il cancro, e così via. Specialmente in quest’epoca di scienza e tecnologia avanzate, le persone possono comprare tutto ciò di cui hanno bisogno senza nemmeno dover uscire di casa, e molte non fanno abbastanza esercizio fisico. Essere seduti davanti al computer per tanto tempo nella stessa posizione può causare problemi di circolazione, indolenzimento e dolore alla schiena, alle gambe, al collo e alle spalle e, in casi gravi, può causare spondilosi cervicale e protrusioni del disco lombare. Tali esempi sono tutti i frutti amari della violazione delle leggi della vita che Dio ha stabilito per noi. Perciò, dovremmo osservarle e, secondo le circostanze individuali, fare gli opportuni adeguamenti ai nostri ritmi di lavoro e di riposo, in modo tale da lavorare durante il giorno e riposare di notte, e dovremmo tenerci in esercizio e stare di più all’aria aperta. In termini di dieta, non dovremmo focalizzare l’attenzione sul gusto bensì sulla nutrizione. Fare questo tipo di vita regolare e metodica può ridurre i casi di malattia.
La parola di Dio dice: “Come si dovrebbe sperimentare la sofferenza della malattia? Presentandosi dinanzi a Dio per pregare e provare a percepire i Suoi propositi, esaminando anche quali trasgressioni si sono commesse e che tipo di corruzione non è stato ancora risolto. È inaccettabile per la carne non sopportare il dolore, e ci si deve temprare attraverso la sofferenza per non essere dissoluti ed essere capaci di vivere sempre al cospetto di Dio. Se il cuore delle persone soffre, allora loro pregheranno sempre e si esamineranno per vedere se hanno fatto qualcosa di sbagliato o se hanno offeso Dio in qualche modo. Questo gli fa bene. Non è certo una coincidenza che le persone possano trovarsi di fronte alla prova di grande sofferenza” (dalla condivisione di Dio). La parola di Dio ci mostra il percorso di pratica riguardo al modo in cui dovremmo vivere la malattia. Anche se alcune malattie sono causate dalle leggi della natura, ce ne sono altre che non si verificano senza motivo, e i buoni propositi e la buona volontà di Dio si nascondono dietro queste malattie, poiché Egli le dispone affinché la nostra corruzione e la nostra riottosità possano essere purificate e modificate. Poiché siamo stati così profondamente corrotti da Satana e colmati dell’indole satanica da essere arroganti e presuntuosi, egoisti e vigliacchi, disonesti e falsi, malvagi e avidi, spesso non riusciamo a evitare di peccare e di opporci a Dio. Per esempio, mentre lavoriamo e predichiamo per Dio, spesso ci vantiamo e ci mettiamo in mostra riguardo a quanto abbiamo sofferto, ai nostri traguardi e a quanto lavoro abbiamo svolto, il che porta i fratelli e le sorelle a idolatrarci e a guardare a noi, e loro non hanno spazio per Dio nei loro cuori. Qualche volta, per mantenere il nostro prestigio e la nostra posizione sociale, non possiamo fare a meno di dire bugie e ingannare le persone, e spesso diciamo una cosa in faccia alle persone e un’altra alle loro spalle. Quando vediamo che i nostri colleghi sono più bravi di noi a fare sermoni e i fratelli e le sorelle vogliono tutti ascoltarli, proviamo invidia e risentimento e non vogliamo che ci sia qualcuno migliore o più forte di noi, al punto che lo giudichiamo, sminuiamo ed escludiamo. A volte, i nostri cuori possono essere attratti da tendenze maligne e noi ci attacchiamo al denaro e godiamo delle cose materiali, evitiamo Dio e non perseguiamo la verità. Questi sono solo alcuni esempi. Per risvegliarci e non farci più ribellare a Dio o opporre a Lui, così che non saremo imbrogliati e danneggiati sotto il dominio di Satana, Dio utilizza il raffinamento tramite la malattia per farci riflettere su noi stessi, conoscere noi stessi e tornare da Lui in tempo. Questo è l’esatto compimento delle parole della Bibbia: “Perché il Signore corregge colui ch’Egli ama” (Ebrei 12:6). Perciò, quando ci ammaliamo, dovremmo giungere al cospetto di Dio, pregare e cercare la Sua volontà, riflettere sul nostro rapporto con Lui e pensare se abbiamo fatto, o meno, qualcosa contro la Sua volontà e i Suoi precetti. Durante le preghiere, la ricerca e la riflessione, Dio ci illuminerà e guiderà in modo tale che saremo capaci di vedere chiaramente la nostra corruzione e riottosità, mentre, allo stesso tempo, arriveremo a comprendere la rettitudine e la santità di Dio, a capire che Dio detesta vederci vivere nel peccato e si rallegra quando mettiamo in pratica la Sua parola e ci atteniamo a questa per vivere a somiglianza degli esseri umani. Grazie a tutto ciò, siamo capaci di apprezzare gli scrupolosi sforzi che Dio compie per salvarci, e i nostri cuori non possono fare a meno di riverirLo, arriviamo a odiare la nostra indole corrotta ancora di più e possiamo poi essere determinati a pentirci, cambiare e perseguire la vita.
Una volta ho sentito una sorella raccontare le sue esperienze al riguardo. Un giorno, all’improvviso, la sorella prese il raffreddore. Le venne la febbre a 39 gradi e la sua condizione non migliorò nemmeno dopo che ebbe fatto delle iniezioni e preso delle medicine. Non poté fare a meno di chiedersi: “Il mio raffreddore non migliora; potrebbe essere dovuto al fatto che ho commesso qualcosa che va contro la volontà di Dio?” La sorella andò al Suo cospetto per cercare la Sua volontà e rifletté sulla propria situazione per qualche giorno. Credeva che, da quando aveva assunto il ruolo di leader della Chiesa, fosse in grado di fare sermoni e compiere qualche opera e che fosse capace di risolvere alcune difficoltà e questioni dei suoi fratelli e sorelle; aveva quindi l’impressione di essere più brava di chiunque altro a perseguire la verità e spesso si era compiaciuta di se stessa e aveva provato molta ammirazione per sé. Quando i colleghi mettevano in evidenza alcune manchevolezze nel suo lavoro, anche se all’apparenza lei sembrava accettarlo, per il suo cuore non era così, e a volte provava a giustificare ai colleghi le sue azioni. Nel momento in cui questi le davano qualche consiglio ragionevole sull’opera della Chiesa, lei non provava a indagare o a riflettere per vedere se quei consigli fossero o meno in linea con la verità; manteneva, invece, il proprio punto di vista e rifiutava quello dei suoi colleghi e le loro opinioni. Di conseguenza non riusciva a lavorare in armonia con i suoi colleghi che servivano Dio e ciò costituiva un ostacolo all’opera della Chiesa. Dopo che la sorella ebbe riflettuto su se stessa, si rese conto che era stata troppo arrogante e presuntuosa, che non aveva accettato la verità né si era sottomessa a questa, che non era stata timorata di Dio e che non solo la sua vita veniva danneggiata, ma che lei stava anche ritardando l’opera della Chiesa. La sorella realizzò che era una persona corrotta da Satana e che, se non fosse stato per la guida di Dio, lei non sarebbe stata in grado di svolgere alcun lavoro. Il fatto che fosse stata capace di svolgere un po’ di lavoro e avesse potuto risolvere alcune difficoltà e questioni dei fratelli e delle sorelle era tutto merito dell’opera di Dio, e i suoi tentativi di rubare la Sua gloria Lo avevano disgustato. Allo stesso tempo, la sorella giunse alla consapevolezza che la volontà di Dio era che lei riuscisse a perseguire la verità mentre adempiva al suo dovere, lavorasse in armonia con i fratelli e le sorelle, mettesse in campo le forze di tutti e che ciascuno imparasse dalla forza dell’altro e, insieme, compissero l’opera che Dio aveva commissionato loro, perché solo così l’opera della Chiesa sarebbe migliorata sempre di più. Dopo essere giunta a tale consapevolezza, la sorella provò molta vergogna e rimorso, si pentì subito e confessò i suoi peccati a Dio. Poi praticò da persona onesta in conformità alla parola di Dio e si aprì molto con i fratelli e le sorelle sulla sua corruzione. In seguito, quando lei svolgeva l’opera della Chiesa e risolveva con successo i problemi dei suoi fratelli e sorelle, rendeva grazie a Dio e Lo lodava e riconosceva che la gloria era Sua. Quando lavorava insieme ai suoi colleghi che servivano Dio, lei era in grado di sacrificarsi intenzionalmente e, a patto che il consiglio di qualunque collega fosse in armonia con la verità e recasse beneficio all’opera della Chiesa, lei lo accettava sempre. Quando la sorella iniziò a praticare in quel modo, pose rimedio alla sua condizione e, senza che lei se ne accorgesse, la sua salute migliorò. Dopo quella esperienza, la sorella ha capito che il raffinamento tramite la malattia e il dolore giovava molto alle persone, perché rappresentava, in realtà, il vero amore e la protezione di Dio per l’uomo. Durante la sua esperienza, lei ha acquisito una certa conoscenza della giusta indole di Dio: mentre lei viveva nella corruzione, inconsapevole che doveva cambiare direzione, Dio utilizzava la sua malattia per disciplinarla e spingerla a calmare il cuore e a riflettere su se stessa; quando ha voltato le spalle a Dio, Lui l’ha guidata e illuminata per farle conoscere la propria indole corrotta e comprendere la Sua volontà; quando si è pentita davanti a Dio e ha iniziato a mettere in pratica la verità, ha goduto dell’opera dello Spirito Santo e, a poco a poco, la sua salute è migliorata. La sorella è arrivata ad apprezzare il fatto che Dio è al nostro fianco che lavora concretamente per salvarci dalla corruzione. Ha anche compreso che, quando veniamo colpiti dalla malattia, pregando Dio, imparando a comprendere la Sua volontà, riflettendo su noi stessi e conoscendo noi stessi, possiamo imparare molte lezioni: in realtà, per noi la malattia è un’ottima opportunità per accedere alla verità.
Ci sono due detti che recitano così: “Quando un genitore è malato per tanto tempo, anche il figlio più devoto lascia il suo capezzale” e “Il tempo svela il cuore di un uomo”. Quando siamo solo all’inizio della malattia, abbiamo ancora la fede per superare quel momento; possiamo pregare Dio, esaminarci sui nostri problemi e concentrarci su come porre rimedio alla nostra condizione sbagliata. Ma quando la nostra malattia continua e non migliora, allora forse cominciamo a fare delle richieste irragionevoli a Dio e possiamo addirittura biasimarLo e fraintenderLo. Quindi, come dovremmo vivere una simile situazione? Qual è la volontà di Dio? La Sua parola dice: “E metterò quel terzo nel fuoco e lo affinerò come si affina l’argento, lo proverò come si prova l’oro; essi invocheranno il Mio nome e Io li esaudirò” (Zaccaria 13:9). Dalla parola di Dio capiamo che, mentre Egli ci sta salvando, dispone ogni genere di situazione per metterci alla prova e raffinarci, svelando e purificando così la nostra indole corrotta e le profanazioni nella nostra fede. Contemporaneamente Dio dispone situazioni per perfezionare la nostra fede in Lui e il nostro amore nei Suoi confronti. La malattia è l’unico modo tramite il quale Dio ci affina e, mentre noi ne facciamo esperienza, dobbiamo mantenere la nostra fede in Lui. Che noi guariamo o meno, non dobbiamo fare richieste irragionevoli a Dio, ma dovremmo continuare a occupare il posto che compete a un essere creato, sottometterci alle orchestrazioni e disposizioni di Dio e rimanere saldi nella nostra testimonianza a Lui.
Come riportato nella Bibbia, per esempio, Giobbe seguì la via di Dio, Lo temette ed evitò il male. Dio lodò la fede di Giobbe e, ai Suoi occhi, lo considerò un uomo perfetto. Satana, tuttavia, non ne era convinto e volle che Giobbe rinnegasse e tradisse Dio; così lo tentò molte volte e face sì che sul suo corpo spuntassero dolorose pustole, dalla punta dei capelli alla pianta dei piedi. Sebbene Giobbe soffrisse tremendamente, non biasimò mai Dio; disse, invece, cose sensate come questa: “Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo d’accettare il male?” (Giobbe 2:10) e, alla fine, rimase saldo nella sua testimonianza a Dio. Mentre era sottoposto a questa prova, Giobbe riuscì a evitare di parlare in modo peccaminoso in quanto, nella sua vita quotidiana, apprezzava, in tutte le cose che Dio aveva creato, la potenza e la sovranità divine, come pure l’amore di Dio per l’uomo; sapeva perfettamente di essere solo una creatura che avrebbe dovuto sottomettersi alle orchestrazioni di Dio. Sebbene il suo dolore corporale costituisse un incredibile tormento, nel suo cuore era sempre timorato di Dio, riusciva, dal profondo dell’anima, ad accettare, e obbedire a, ciò che gli stava accadendo, non era vincolato dalla sua malattia e, alla fine, Satana fuggì per la vergogna. Dio, perciò, lodò Giobbe, gli apparve nel vento e gli parlò. La fede di Giobbe in Dio fu instillata tramite simili prove; egli ne fece tesoro e ne godette, e il suo cuore fu colmo di pace e gioia. Dalle prove di Giobbe capiamo che alcune malattie sono le prove di Dio, ma, visto che abbiamo un’indole corrotta, si può anche dire che queste sono le tentazioni di Satana. Satana vuole servirsi della malattia per distruggere la nostra fede in Dio, per fare in modo che noi Lo biasimiamo, tradiamo e lasciamo. Eppure la saggezza di Dio è esercitata sulla base dei piani disonesti di Satana e, attraverso la malattia, Dio perfeziona la nostra fede in Lui. Noi crediamo che il nostro destino sia nelle mani di Dio e che Egli decida quando noi nasciamo, moriamo e che tipo di malattia ci colpirà; quindi, affidarGli tutto ciò e sottometterci alle Sue orchestrazioni è la miglior scelta che possiamo fare. In questo modo, ci sottomettiamo alle orchestrazioni e disposizioni di Dio, non siamo più vincolati dalla malattia, continuiamo a occupare il posto di un essere creato per adorare Dio; possiamo avvicinarci a Lui come dovremmo e perseguire la verità bene come dovremmo; possiamo perseverare nel compiere il dovere di un essere creato e possiamo affrontarlo serenamente, che Dio ci tolga o meno la malattia; anche se saremo ammalati per tutta la vita, non ci lamenteremo, ma sapremo perseverare nella nostra fede in Dio, perseguire la verità, svolgere i nostri doveri al meglio delle nostre possibilità e non lasciare che la malattia interferisca con il corso della nostra vita. Questa è la testimonianza che dovremmo rendere a Dio e, praticando in tal modo, i nostri cuori proveranno pace e serenità.
Alla fine dobbiamo prendere nota del fatto che, mentre esaminiamo noi stessi e sperimentiamo l’opera di Dio quando ci ammaliamo, possiamo scegliere di cercare assistenza medica, come pure affrontare la situazione facendo affidamento sulla nostra fede: non ci sono regole al riguardo. Ciò che conta di più è che siamo capaci di guadagnare la verità da questo e che la nostra vita faccia progressi e raccolga qualche risultato.
Fratelli e sorelle, vivendo in questo mondo ogni singolo giorno ci imbatteremo in cose che non ci saremmo mai aspettati, come il supplizio della malattia, le imperfezioni della vita, la persecuzione delle nostre famiglie, il vilipendio delle persone terrene, e così via. In quanto cristiani, il modo in cui dovremmo cercare e capire la volontà di Dio e imparare la lezione per guadagnare la verità in ogni sorta di prove è qualcosa che dovremmo indagare e alla quale dovremmo accedere. Spero che i quattro principî di pratica che sono stati condivisi qui sopra possano aiutarci a superare l’ostacolo della malattia e mi auguro davvero che i fratelli e le sorelle possano comprendere la volontà di Dio, guadagnare la verità e rimanere saldi nella loro testimonianza in ogni prova. Possa Dio guidarci e benedirci. Amen.
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